Diamo forma alla bellezza della vita Cristiana

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XI - Maria la « Tutta bella »

34 - L'anno liturgico si apre con la visione della bellezza: la solennità dell'Immacolata.

Qui è affermato il primo compito della Chiesa: non imporre dottrine o insegnare delle verità, ma cantare la bellezza.

È Maria la «piena di grazia » ( "grazia - charis": salvezza, bellezza e gioia ), la tutta bella, perché ha detto quell'« Eccomi », aprendo la totalità della sua vita, senza riserva, a quel desiderio che ci inabita tutti, permettendo a Dio di far dispiegare all'umanità finita e limitata tutte le sue capacità: partorire l'infinito, Dio.

Con questa festa ci viene presentato il fine della nostra vita: la bellezza futura della creazione che assume il tono della gratuità.

In Maria, infatti, primo frutto della salvezza e segno splendente dell'umanità rinnovata, l'umanità è riportata al progetto di Dio sull'uomo ( Gen 1 ).

Nel mistero dell'Assunzione noi vediamo in Lei anticipato il nostro destino, la chiara visione di ciò che accade quando il desiderio di Dio e quello dell'umanità si incontrano.

Infatti S. Paolo proclama che anche noi siamo « santi e immacolati » ( Ef 1,4 ), chiamati cioè con gli stessi termini nei quali Maria è glorificata dalla Chiesa.

In Maria è quindi anticipata e realizzata quella totalità di bellezza che tutti saranno chiamati a ricevere e che la Risurrezione di Cristo ha procurato a lei e a noi.

In Lei tutti noi possiamo contemplare già realizzato il nostro stesso destino di bellezza.

« In fondo la bellezza è la gloria di Dio che risplende nella creazione, è Dio che vive nell'uomo: la santità ».46

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46 D. Barsotti, Il mistero cristiano nell'anno liturgico, Cinisello Balsamo 2004, p. 70