L'impegno missionario della Chiesa Italiana

Indice

I - Le sorgenti perenni della missione

15. - Fondamento trinitario

La missione della Chiesa trova la sua prima origine, il suo perenne fondamento e la sua suprema finalità nella Trinità, quale mistero di vita e di comunione.

La Chiesa procede

dal disegno eterno ed universale di salvezza del Padre,

dall'amore e dall'opera redentrice del Figlio,

dall'invio e dall'azione santificatrice dello Spirito Santo.

Così essa si presenta come « un popolo adunato nell'unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo ».36

Emerge in questo piano divino e nella sua attuazione un chiaro proposito di comunione e di amore.

Dio Padre, « per la sua immensa e misericordiosa benevolenza, liberamente ci crea ed inoltre gratuitamente ci chiama a partecipare alla sua vita e alla sua gloria ».37

Il suo disegno, però, è di raggiungere gli uomini « non tanto ad uno ad uno, ma di riunirli in un popolo, nel quale i suoi figli dispersi si raccogliessero in unità ».38

Il Figlio rivela e attua in maniera sublime il piano divino di carità e di comunione che riguarda tutti gli uomini.

Venuto uomo tra gli uomini, ha preso in sé tutta la realtà umana e si è unito in certo modo ad ogni uomo ».39

È vissuto in mezzo a loro ed è morto per loro.

Ha annunciato ed inaugurato il regno del Padre sulla terra, e, dopo aver operato la redenzione nel mistero pasquale, è stato costituito capo dell'umanità nuova, Cristo e Signore.

La restaurata comunione degli uomini con Dio e tra loro in Cristo si compie nello Spirito che Cristo ha inviato da parte del Padre.

Per l'effusione dello Spirito, nel giorno di Pentecoste, sulla comunità dei discepoli, questa diventa Chiesa missionaria, capace di rendere testimonianza a Cristo e di annunciare la Buona Novella in tutto il mondo secondo il suo stesso mandato.

E lo Spirito che spinge la Chiesa a evangelizzare è lo stesso che la raccoglie, la guida, la santifica, la fa crescere nella ricchezza e varietà dei suoi doni.

Cristo, « comunicando infatti il suo Spirito, costituisce misticamente come suo Corpo i suoi fratelli, chiamati da tutte le genti ».40

16. - Fondamento antropologico

Il disegno divino di salvezza è rivolto all'uomo e all'intera umanità e abbraccia, in relazione a loro, la stessa realtà terrena, la storia e tutto l'universo.

Gli uomini vi sono chiamati non solo come destinatari, ma come protagonisti consapevoli, liberi e attivi.

Creando l'uomo a sua immagine, Dio l'ha fatto « capace di conoscere ed amare il proprio Creatore »,41 lo ha costituito « sopra tutte le creature terrene quale signore di esse, per governarle e servirsene a gloria di dio »,42 e « ha voluto che gli uomini formassero una sola famiglia e si trattassero tra loro con l'animo di fratelli ».43

Così, già la creazione esprime nei riguardi dell'uomo tutto un progetto di comunione con Dio, di solidarietà e amore con i suoi simili, di dominio sulla natura.

Su tale progetto si fonda la dignità dell'uomo e da esso attinge significato e valore la sua opera nella storia e nel mondo, nella cultura e nella società.

Ma « la ragione più alta della dignità dell'uomo consiste nella sua vocazione alla comunione con Dio ».44

Compromessa tale comunione con il peccato, « l'uomo si trova diviso in se stesso » e « tutta la vita umana, sia collettiva che individuale »45 presenta i caratteri di una lotta drammatica tra il bene e il male, la luce e le tenebre.

La natura stessa è sottoposta alla schiavitù. ( Cf. Rm 8,20-21 )

L'uomo si sente minacciato dallo stesso « risultato del lavoro delle sue mani e, ancor di più del lavoro del suo intelletto, delle tendenze della sua volontà ».47

Qui interviene la redenzione di Cristo quale rinnovata creazione, in una dimensione divina e umana perché si compie mediante l'uomo-Dio Gesù.

« Cristo, Redentore del mondo, è colui che è penetrato, in modo unico e irrepetibile, nel mistero dell'uomo ».48

E l'uomo « deve, per così dire, entrare in Lui con tutto se stesso, deve appropriarsi ed assimilare tutte le realtà dell'incarnazione e della redenzione per ritrovare se stesso ».49

È Cristo l'uomo nuovo, che svela anche pienamente l'uomo all'uomo »;50 e in lui questi « ritrova la grandezza, la dignità e il valore propri della sua umanità ».51

Gesù Cristo che « è la via principale della Chiesa … è anche la via a ciascun uomo ».52

E, a sua volta, « l'uomo nella piena verità della sua esistenza, del suo essere personale ed insieme del suo essere comunitario e sociale …, quest'uomo è la prima strada che la Chiesa deve percorrere nel compimento della sua missione: egli è la prima e fondamentale via della Chiesa ».53

17. - Fondamento ecclesiologico

E in questo piano di Dio riguardante tutti gli uomini, la storia e il mondo, che si colloca la missione della Chiesa, la quale continua e sviluppa la missione di Cristo, per suo mandato e nella forza del suo Spirito.

È un compito che giustifica la sua stessa esistenza e tutta quanta la sua attività.

« La Chiesa che vive nel tempo è per sua natura missionaria »;54 « il mandato di evangelizzare tutti gli uomini costituisce la missione essenziale della Chiesa ».55

Questa missione appare in tutta la sua verità e pienezza, se contemplata nel mistero della Chiesa.

- Una Chiesa costituita « sacramento universale della salvezza »;56 segno e strumento di comunione con Dio e di unità salvifica tra gli uomini.57

La salvezza ha il suo principio in Cristo, che è l'unico Salvatore, ma egli ha voluto associare a sé la Chiesa perché ne divenisse segno e mezzo efficace, facendosi « pienamente e attualmente presente a tutti gli uomini e popoli », per condurli « alla fede, alla libertà, alla pace di Cristo »58 e alla partecipazione piena del suo mistero.

- Una Chiesa popolo messianico della Nuova Alleanza, che ha « per condizione la dignità e la libertà dei figli di Dio », « per legge il nuovo precetto di amare come Cristo ci ha amati », « per fine il regno di Dio »59

« Tutti gli uomini sono chiamati a formare questo popolo di Dio »,60 e già sono in vario modo congiunti od ordinati ad esso.

Da parte sua, la Chiesa è « tutta missionaria essendo l'opera evangelizzatrice dovere fondamentale del popolo di Dio ».61

- Una Chiesa realtà di comunione: comunione di Cristo capo con i fedeli membra del suo corpo, dei fedeli tra di loro in Cristo, delle Chiese particolari tra di loro e nella Chiesa universale.62

Per questo Dio ha dotato la Chiesa di ministeri, vocazioni e carismi diversi, che sostengono il dinamismo della sua vita e della sua missione, perché si svolga nell'unità della cattolicità.

« La Chiesa cattolica, efficacemente e senza soste tende a ricapitolare tutta l'umanità, con tutti i suoi beni, in Cristo capo nell'unità dello Spirito di Lui ».63

18. - Maria nella missione

Nell'economia della salvezza voluta da Dio, Maria occupa un posto unico per la sua singolare relazione con Cristo, con la Chiesa e, di conseguenza, con tutti gli uomini.

Come nessun'altra creatura, ella ha ricevuto e sperimentato in pienezza il dono della Redenzione.64

In tutta la sua concreta esistenza si è sempre lasciata guidare dallo Spirito, così da divenire « la prima e la più perfetta seguace di Cristo: il che ha un valore esemplare, universale e permanente ».65

Dell'attesa di salvezza, che ha sostenuto la storia di Israele, Maria rappresenta il vertice e insieme il compimento, avendo accettato totalmente e responsabilmente di divenire la madre del Salvatore: « Dal momento dell'Annunciazione è stata inserita nella storia della salvezza e nella missione della Chiesa ».66

Ha camminato sulla via della fede nell'ascolto perseverante e fattivo della Parola fino al Calvario, dove « non senza un disegno divino se ne stette soffrendo profondamente col suo Unigenito e associandosi con animo materno al sacrificio di Lui ».67

Ha ricevuto da Cristo morente il discepolo prediletto come figlio, e nel Cenacolo ha implorato con gli Apostoli il dono dello Spirito in cui « doveva visibilmente nascere la Chiesa ».68

Per tutto questo, Maria è intimamente unita a Cristo, non solo come Madre, ma anche in quanto « cooperò in maniera tutta speciale all'opera del Salvatore »,69 ed è pure strettamente congiunta alla Chiesa, di cui è figura e madre, ed ai fedeli « alla rigenerazione e formazione dei quali essa coopera con amore di madre ».70

Conseguentemente, Maria ha una missione anche nei riguardi di tutti gli uomini, specialmente dei poveri e degli umili.

Ella ha vissuto le beatitudini dei poveri, ha compreso ed esaltato Dio come difensore degli umili ed oppressi; è salutata la « Nuova donna » e colei che riassume in sé le situazioni più caratteristiche della vita femminile »;71 « va verso tutti coloro che Cristo ha abbracciato e abbraccia continua mente nel suo inesauribile amore ».72

Questa « singolare vicinanza all'uomo e a tutte le sue vicende »73 caratterizza la funzione di Maria e ne testimonia il profondo significato e il vasto orizzonte in cui si svolge.

Indice

36 Lumen gentium, n. 4.
37 Ad gentes, n. 2.
38 Ivi.
39 Gaudium et spes, n. 22;
Redemptor hominis, n. 13
40 Lumen gentium, n. 7.
41 Gaudium et spes, n. 12.
42 Ivi.
43 Gaudium et spes, n. 24.
44 Ivi, n. 19.
45 Ivi, n. 13.
47 Redemptor hominis, n. 15.
48 Ivi, n. 8.
49 Ivi, n. 10.
50 Gaudium et spes, n. 22;
Redemptor hominis, n. 8.
51 Redemptor hominis, n. 10.
52 Ivi, n. 13.
53 Ivi, n. 14.
54 Ad gentes, n. 2.
55 Evangelii nuntiandi, n. 14.
56 Ad gentes, n. 1;
Lumen gentium, n. 48;
Gaudium et spes, n. 45.
57 Lumen gentium, n. 1, n. 9.
58 Ad gentes, n. 5.
59 Lumen gentium, n. 9.
60 Ivi, n. 13; cf. nn. 14-16.
61 Ad gentes, n. 35.
62 Cf. Lumen gentium, n. 7, n. 13.
63 Ivi, n. 13.
64 Cf. ivi, n. 53.
65 Paolo VI. Esortazione Apostolica Marialis cultus, n. 35.
66 Redemptor horninis, n. 22.
67 Lumen gentium, n. 58.
68 Redemptor hominis, n. 22.
69 Lumen gentium, n. 61.
70 Ivi, n. 65.
71 Marialis cultus, n. 36.
72 Redemptor hominis, n. 22.
73 Ivi.