Direttorio di pastorale familiare

Indice

B - Gli operatori della pastorale familiare

258 - Una responsabilità di tutti e di ciascuno e il bisogno di specifici operatori

Nella comunità cristiana e in comunione con essa, la pastorale familiare, come ogni altra forma di pastorale, è compito che grava su tutti e su ciascuno, secondo il proprio posto e ministero.21

D'altra parte, c'è bisogno di formare operatori intelligenti e disponibili: sono essi gli artefici e i promotori fedeli, convinti e generosi di una attenzione e di una sollecitudine che interpella l'intera compagine ecclesiale e l'anima preziosa e indispensabile di ogni struttura e di ogni servizio che appare opportuno o necessario.

I Vescovi

259 - Compiti e responsabilità dei Vescovi

Primi responsabili della pastorale familiare nelle loro diocesi, i Vescovi

consacrino interessamento, sollecitudine, tempo, personale, risorse a questo ambito e dimensione della pastorale;

offrano il loro appoggio personale e il loro sostegno a tutti coloro che, a iniziare dalle famiglie, sono impegnati nelle strutture diocesane di pastorale familiare;22 non tralascino di offrire indicazioni precise e puntuali sui cammini e sulle iniziative da realizzare.

Ricordino quanto Paolo VI scriveva loro: « A tutti rivolgiamo un pressante invito.

Con i sacerdoti vostri cooperatori e i vostri fedeli, lavorate con ardore e senza sosta alla salvaguardia e alla santità del matrimonio, perché sia sempre più vissuto in tutta la sua pienezza umana e cristiana.

Considerate questa missione come una delle vostre più urgenti responsabilità nel tempo presente ».23

I presbiteri e i diaconi

260 - La multiforme responsabilità dei presbiteri …

Parte essenziale del ministero della Chiesa verso il matrimonio e la famiglia è il compito svolto dai presbiteri, la cui responsabilità si estende non solo ai problemi morali e liturgici, ma anche a quelli di carattere personale e sociale della vita coniugale e familiare.24

Siano annunciatori fedeli e coraggiosi dell'intero "Vangelo del matrimonio e della famiglia" anche con tutte le sue conseguenze etiche;

promuovano e animino adeguatamente gli itinerari di preparazione al matrimonio,

curino la celebrazione delle liturgie nuziali,

valorizzino e sostengano forme e iniziative varie di accompagnamento delle coppie e delle famiglie;

siano guide spirituali pazienti e illuminate degli sposi, dei figli e delle famiglie intere;

sostengano le famiglie nelle loro difficoltà e sofferenze, affiancandosi ai membri di esse e aiutandoli a vedere la loro vita alla luce del Vangelo;

operino perché in ogni comunità parrocchiale ci sia un numero sufficiente di animatori di pastorale familiare adeguatamente preparati.

Il loro insegnamento e i loro consigli siano sempre « in piena consonanza col magistero autentico della Chiesa, in modo da aiutare il popolo di Dio a formarsi un retto senso della fede da applicare, poi, alla vita concreta » e da evitare ai fedeli smarrimenti, confusioni e ansietà di coscienza.25

Nello stesso tempo, siano disponibili all'accoglienza, capaci di valorizzare e promuovere i diversi ministeri e carismi, ricchi di quelle virtù umane che li mettono in grado di accompagnarsi ai coniugi e alle famiglie, sostenendoli in modo discreto e insieme autorevole.

… e la necessità della loro preparazione

Nella preparazione teologica e pastorale dei presbiteri, nel loro aggiornamento e nella varie iniziative promosse per la loro formazione permanente, trovi posto in modo adeguato lo studio del matrimonio nelle sue dimensioni sacramentali, morali, spirituali e canoniche e della stessa pastorale familiare.26

261 - Il prezioso apporto dei diaconi

Analoghe considerazioni valgono per i diaconi, ai quali venga affidata la cura di questo ambito pastorale.

Soprattutto nel caso di diaconi coniugati, può risultare prezioso un esercizio del loro ministero con le famiglie e per le famiglie; sia comunque premura e responsabilità del Vescovo discernere cosa è più opportuno al riguardo e offrire le necessarie indicazioni.

I coniugi e le famiglie

262 - Fondamento e ambiti dell'impegno di coniugi e famiglie come soggetto di pastorale familiare

Venga soprattutto riconosciuto, promosso e valorizzato il posto singolare che, in forza della grazia del sacramento del matrimonio, spetta ai coniugi e alle famiglie: essi « non sono soltanto l'oggetto della sollecitudine pastorale della Chiesa, ma ne sono anche il soggetto attivo e responsabile in una missione di salvezza che si compie con la loro parola, la loro azione e la loro vita ».27

Singolarmente o in forma associata, coniugi e famiglie siano attori e soggetti di pastorale familiare in comunione e collaborazione con gli altri servizi e ministeri operanti nel popolo di Dio, in particolare con i presbiteri e i diaconi, i religiosi e le religiose, i catechisti e gli educatori, i teologi e gli esperti di scienze umane.28

263 - Come già ampiamente è stato illustrato anche in questo Direttorio,29 svolgano il loro servizio anzitutto in seno alla propria famiglia, con la testimonianza di una vita matrimoniale e familiare condotta secondo il progetto di Dio, con la procreazione responsabile e l'educazione e la formazione cristiana dei figli, con la realizzazione di una autentica comunità di persone.

Si aprano, inoltre, ad una cordiale e intelligente partecipazione alla vita della Chiesa e della società, con particolare attenzione alle altre famiglie.

Religiosi, religiose e consacrati secolari

264 - La testimonianza originale dei religiosi e delle religiose …

Consapevoli che il contributo proprio e originale che sono chiamati a offrire agli sposi e alle famiglie è quello della loro consacrazione a Dio, i religiosi, le religiose e i membri di istituti secolari e di altri istituti di perfezione vivano e testimonino con gioia la loro vocazione e siano richiamo trasparente e costante all'assoluto del Regno, nel quale anche il matrimonio e la famiglia trovano il loro significato e il loro valore.

265 - … e le forme del loro apostolato familiare

Nello stesso tempo, vedano nell'apostolato rivolto alle famiglie uno dei compiti più urgenti e prioritari da vivere nell'attuale situazione storica.

Di conseguenza, singolarmente o in forma associata:

si mettano a servizio delle famiglie, con particolare sollecitudine verso i bambini, specialmente se abbandonati, indesiderati, orfani, poveri o handicappati;

visitino le famiglie e si prendano cura degli ammalati e degli anziani;

coltivino rapporti di rispetto e di carità con le famiglie incomplete, in difficoltà o disgregate;

offrano la loro opera di consulenza e di insegnamento nella preparazione dei fidanzati al matrimonio, nell'aiuto alle coppie per una procreazione veramente responsabile, negli itinerari di catechesi familiare, soprattutto prebattesimale;

aprano le proprie case all'ospitalità semplice e cordiale perché le famiglie vi possano fare esperienze spirituali ricche e significative.30

I fedeli laici

266 - La famiglia primo e privilegiato ambito dell'impegno apostolico e sociale dei laici

Poiché vivono nel mondo, inseriti anzitutto nelle quotidiane condizioni della vita familiare e, in modo proprio e peculiare, sono chiamati a « cercare il Regno di Dio trattando le cose temporali e ordinandole secondo Dio »,31 i fedeli laici trovano nella famiglia il primo e privilegiato ambito del loro impegno apostolico e sociale.

Si adoperino, innanzitutto, per fare della famiglia una autentica comunità di persone, dove i rapporti sono animati e guidati dalla legge dell'amore gratuito e fedele.

Soprattutto quando il contesto culturale, sociale, economico e politico attenta alla dignità della famiglia stabilmente fondata sul matrimonio e alla sua originaria funzione di sorgente della vita e di educazione delle persone, siano solleciti

sia nel rendere la famiglia cosciente della sua identità di primo nucleo sociale di base e del suo ruolo originale nella società,

sia nel reclamare e nel contribuire a mettere in atto interventi culturali, mezzi economici e strumenti legislativi destinati ad assicurare alla famiglia i diritti di cui è titolare.32

La donna

267 - Il ruolo particolare della donna oggi

Tra i fedeli laici, soprattutto nell'odierno momento storico, un ruolo tutto particolare spetta alla donna: quello di dare piena dignità alla vita matrimoniale e alla maternità.

Nuove possibilità, infatti, « si aprono oggi alla donna per una comprensione più profonda e per una realizzazione più ricca dei valori umani e cristiani implicati nella vita coniugale e nell'esperienza della maternità: l'uomo stesso - il marito e il padre - può superare forme di assenteismo o di presenza episodica e parziale, anzi può coinvolgersi in nuove e significative relazioni di comunione interpersonale, proprio grazie all'intervento intelligente, amorevole e decisivo della donna ».33

Laici specializzati

268 - Importanza di una presenza discreta e competente di laici specializzati

Per la preparazione al matrimonio e nel cammino delle famiglie è di non poco giovamento anche la presenza discreta e competente di alcuni laici specializzati - medici, uomini di legge, psicologi, assistenti sociali, pedagogisti, consulenti, ecc. -, i quali, sia individualmente sia attraverso il loro impegno in diverse associazioni e iniziative, prestano la loro opera di illuminazione, di consiglio, di orientamento, di sostegno.34

È necessario, al riguardo, che quanti appartengono a queste professioni, grazie anche all'invito e alla sollecitazione che utilmente può venire da amici e dagli stessi responsabili della comunità cristiana, si interroghino e si rendano disponibili per un impegno più diretto, e normalmente secondo l'ottica del volontariato, con le famiglie e per le famiglie, sia nelle strutture di pastorale familiare sia in quelle più propriamente di promozione umana.

La formazione degli operatori

269 - Perché gli operatori possano svolgere responsabilmente il loro servizio è importante e necessaria anche una loro adeguata preparazione,35 da attuarsi sia in eventuali istituti specializzati,36 sia in "scuole" o altre analoghe iniziative appositamente organizzate nelle Chiese locali.

Promozione, nelle diocesi, di scuole per operatori di pastorale familiare: …

In ogni diocesi, o a livello interdiocesano - secondo forme plurime e articolate di collaborazione con facoltà teologiche, istituti di pastorale, istituti di scienze religiose o realtà simili - si promuovano queste "scuole per operatori di pastorale familiare", sotto la responsabilità del Vescovo e dei suoi organismi pastorali.

Non si manchi neppure, in questo contesto, di riconoscere e valorizzare l'apporto prezioso e competente che può derivare da alcuni soggetti specifici ( quali centri culturali, consultori, associazioni, gruppi e movimenti ).

In ogni caso il loro ruolo non deve porsi in alcun modo in alternativa all'impegno comune della Chiesa diocesana, ma deve sapersi raccordare con esso.

270 - … loro finalità

Per la natura che le contraddistingue e per le finalità che si propongono, queste "scuole" devono:

- formare gli operatori ad un autentico senso della Chiesa: se, infatti, ogni azione pastorale deve fare attenzione ai riflessi familiari di ogni scelta e iniziativa, non può essere però la pastorale familiare ad esaurire l'intera opera della Chiesa.

Sono, quindi, necessari, un'apertura a tutto ciò che contribuisce all'edificazione della Chiesa e una reale disponibilità al confronto e alla collaborazione con gli operatori degli altri ambiti pastorali;

- offrire conoscenze sufficienti circa gli aspetti antropologici, biblici, teologici, morali, canonistici e spirituali riguardanti il matrimonio e la famiglia.

Una particolare attenzione va riservata agli aspetti e ai contenuti pastorali, con attenzione sia alle indicazioni contenute in questo Direttorio, sia alla storia e alle determinazioni più specifiche della propria Chiesa diocesana;

- proporre alcune strumentazioni, soprattutto di ordine psicologico e pedagogico, sia per poter attivare rapporti corretti con le singole persone e con le diverse famiglie, sia per essere in grado di animare momenti comunitari e di gruppo per i fidanzati e per le famiglie.

Indice

21 Cf Evangelizzazione e sacramento del matrimonio, n. 58
22 Cf Familiaris consortio, n. 73
23 Humanae vitae, n. 30
24 Cf Familiaris consortio, n. 73
25 Cf Ivi.
26 Cf Deliberazioni conclusive della XII Assemblea Generale della CEI, Deliberazioni, n. 6;
Regolamento degli studi teologici dei seminari maggiori d'Italia, nn. 40. 48. 51
27 Evangelizzazione e sacramento del matrimonio, n. 59;
cf Familiaris consortio, n. 71
28 Cf Evangelizzazione e sacramento del matrimonio, n. 60;
Familiaris consortio, n. 71
29 Cf sopra, in particolare ai nn. 134-188;
cf anche Familiaris consortio, n. 71
30 Cf Familiaris consortio, n. 74
31 Cf Lumen gentium, n. 31;
Christifideles laici, n. 15
32 Cf Christifideles laici, n. 40
33 Ivi, n. 51;
Cf Mulieris dignitatem, n. 18
34 Cf Familiaris consortio, n. 75
35 Cf Ivi, n. 70
36 Si ricordi, in particolare, presso la Pontificia Università Lateranense,
l'Istituto "Giovanni Paolo II" per studi su Matrimonio e Famiglia