Volto missionario delle parrocchie nel mondo che cambia

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La missione della parrocchia oggi

4 Nella parabola del pastore e della pecora perduta e ritrovata, Gesù si preoccupa di mostrare che, per il pastore, anche una sola pecora è tanto importante da indurlo a lasciare tutte le altre nel deserto, per andare a cercare l'unica che si è smarrita; e quando la ritrova, prova una grande gioia e vuole che la sua gioia sia condivisa ( Lc 15,4-7 ).

Il pastore Gesù è la trasparenza dell'amore di Dio, che non abbandona nessuno, ma cerca tutti e ciascuno con passione.

Tutte le scelte pastorali hanno la loro radice in quest'immagine evangelica di ardente missionarietà.

Essa appartiene in modo tutto particolare alla parrocchia.

Nata come forma della comunità cristiana in grado di comunicare e far crescere la fede nella storia e di realizzare il carattere comunitario della Chiesa, la parrocchia ha cercato di dare forma al Vangelo nel cuore dell'esistenza umana.

Essa è la figura più conosciuta della Chiesa per il suo carattere di vicinanza a tutti, di apertura verso tutti, di accoglienza per tutti.

Nel cattolicesimo, in particolare in quello italiano, le parrocchie hanno indicato la "vita buona" secondo il Vangelo di Gesù e hanno sorretto il senso di appartenenza alla Chiesa.

Con la sua struttura flessibile, la parrocchia è stata in grado, sia pure a volte con fatica, di rispondere alle trasformazioni sociali e alle diverse sensibilità religiose.

A livello di parrocchia si coglie la verità di quanto afferma il Concilio Vaticano II, e cioè che "la Chiesa cammina insieme con l'umanità tutta e sperimenta assieme al mondo la medesima sorte terrena".10

Oggi, però, questa figura di parrocchia si trova minacciata da due possibili derive: da una parte la spinta a fare della parrocchia una comunità "autoreferenziale", in cui ci si accontenta di trovarsi bene insieme, coltivando rapporti ravvicinati e rassicuranti; dall'altra la percezione della parrocchia come "centro di servizi" per l'amministrazione dei sacramenti, che dà per scontata la fede in quanti li richiedono.

La consapevolezza del rischio non ci fa pessimisti: la parrocchia nel passato ha saputo affrontare i cambiamenti mantenendo intatta l'istanza centrale di comunicare la fede al popolo.

Ciò tuttavia non è sufficiente ad assicurarci che anche nel futuro essa sarà in grado di essere concretamente missionaria.

Perché ciò accada, dobbiamo affrontare alcuni snodi essenziali.

Il primo riguarda il carattere della parrocchia come figura di Chiesa radicata in un luogo: come intercettare "a partire dalla parrocchia" i nuovi "luoghi" dell'esperienza umana, così diffusi e dispersi?

Altrettanto ci interroga la connotazione della parrocchia come figura di Chiesa vicina alla vita della gente: come accogliere e accompagnare le persone, tessendo trame di solidarietà in nome di un Vangelo di verità e di carità, in un contesto di complessità sociale crescente?

E ancora, la parrocchia è figura di Chiesa semplice e umile, porta di accesso al Vangelo per tutti: in una società pluralista, come far sì che la sua "debolezza" aggregativa non determini una fragilità della proposta?

E, infine, la parrocchia è figura di Chiesa di popolo, avamposto della Chiesa verso ogni situazione umana, strumento di integrazione, punto di partenza per percorsi più esigenti: ma come sfuggire al pericolo di ridursi a gestire il folklore religioso o il bisogno di sacro?

Su questi interrogativi dobbiamo misurarci per riposizionare la parrocchia in un orizzonte più spiccatamente missionario.

Le molte possibili risposte partono da un'unica prospettiva: restituire alla parrocchia quella figura di Chiesa eucaristica che ne svela la natura di mistero di comunione e di missione.

Il Papa ricorda che "ogni domenica il Cristo risorto ci ridà come un appuntamento nel Cenacolo, dove la sera del "primo giorno dopo il sabato" ( Gv 20,19 ) si presentò ai suoi per "alitare" su di loro il dono vivificante dello Spirito e iniziarli alla grande avventura dell'evangelizzazione".11

Nell'Eucaristia, dono di sé che Cristo offre per tutti, riconosciamo la sorgente prima, il cuore pulsante, l'espressione più alta della Chiesa che si fa missionaria partendo dal luogo della sua presenza tra le case degli uomini, dall'altare delle nostre chiese parrocchiali.

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10 Gaudium et Spes 40
11 Giovanni Paolo II, Novo millennio ineunte 58