Volto missionario delle parrocchie nel mondo che cambia

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Segno della fecondità del Vangelo nel territorio

10 La parrocchia nasce e si sviluppa in stretto legame con il territorio, come risposta alle esigenze della sua ramificazione.

Grazie a tale legame ha potuto mantenere quella vicinanza alla vita quotidiana della gente che la qualifica rispetto ad altre realtà con cui nella Chiesa si dà forma comunitaria all'esperienza di fede.

Oggi tale legame diventa più complesso: sembra allentato, perché i confini della parrocchia non racchiudono più tutte le esperienze della sua gente; ma risulta moltiplicato, perché la vicenda umana si gioca oggi su più territori, non solo geografici ma soprattutto antropologici.

Proprio questo impone che si trovi un punto di riferimento unitario perché anche la vita di fede non subisca una frammentazione o venga relegata in uno spazio marginale dell'esistenza.

Il territorio della residenza e la parrocchia che lo include sono questo luogo di sintesi, in quanto l'ambito geografico conserva ancora un'indubbia valenza culturale, fornendo i riferimenti affettivi e simbolici che contribuiscono a definire l'identità personale e collettiva.

Nella concretezza del legame locale si definisce e si rafforza il senso dell'appartenenza, anche ecclesiale.

Il vivo e diffuso senso di appartenenza alla Chiesa che caratterizza la nostra realtà italiana - attestato in diversi modi - appare veicolato dalla comunità ecclesiale che si trova e agisce in quel luogo.

Il riferimento al territorio, inoltre, ribadisce la centralità della famiglia per la Chiesa.

La comunità nel territorio è infatti basata sulle famiglie, sulla contiguità delle case, sul rapporto di vicinato.

Ci sembra di poter così attualizzare l'invito di Gesù all'uomo liberato dai demoni, il quale vorrebbe seguirlo: "Va' nella tua casa, dai tuoi, annunzia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ti ha usato" ( Mc 5,19 ).

La parrocchia è questo spazio domestico di testimonianza dell'amore di Dio.

La presenza della parrocchia nel territorio si esprime anzitutto nel tessere rapporti diretti con tutti i suoi abitanti, cristiani e non cristiani, partecipi della vita della comunità o ai suoi margini.

Nulla nella vita della gente, eventi lieti o tristi, deve sfuggire alla conoscenza e alla presenza discreta e attiva della parrocchia, fatta di prossimità, condivisione, cura.

Ne sono responsabili il parroco, i sacerdoti collaboratori, i diaconi; un ruolo particolare lo hanno le religiose, per l'attenzione alla persona propria del genio femminile; per i fedeli laici è una tipica espressione della loro testimonianza.

Presenza nel territorio vuol dire sollecitudine verso i più deboli e gli ultimi, farsi carico degli emarginati, servizio dei poveri, antichi e nuovi, premura per i malati e per i minori in disagio.

L'invito del Papa a sprigionare "una nuova "fantasia della carità""19 riguarda anche le parrocchie.

Gli orientamenti pastorali per gli anni '90 chiedevano una "Caritas parrocchiale in ogni comunità":20 è un obiettivo da realizzare ancora in molti luoghi.

La rimozione degli ostacoli che impediscono la piena presenza dei disabili è anch'esso un segno che va ovunque attuato.

La visita ai malati, il sostegno a famiglie che si fanno carico di lunghe malattie è tradizione delle nostre parrocchie: ne va assicurata la continuità anche mediante nuove ministerialità, pur rimanendo un gesto tipico del servizio del sacerdote.

L'apertura della carità, tuttavia, non si ferma ai poveri della parrocchia o a quelli che la incontrano di passaggio: si preoccupa anche di far crescere la coscienza dei fedeli in ordine ai problemi della povertà nel mondo, dello sviluppo nella giustizia e nel rispetto della creazione, della pace tra i popoli.

Presenza è anche capacità da parte della parrocchia di interloquire con gli altri soggetti sociali nel territorio.

La cultura del territorio è composizione di voci diverse; non deve mancare quella del popolo cristiano, con quanto di decisivo sa dire, nel nome del Vangelo, per il bene di tutti.

Le aggregazioni di laici nella parrocchia si facciano parte attiva dell'animazione del paese o del quartiere, negli ambiti della cultura, del tempo libero, ecc.

Soprattutto l'ambito culturale ha bisogno di una presenza vivace, da affiancare a quella già sperimentata e riconosciuta sul versante sociale.

In molte parrocchie sono presenti scuole, istituzioni sanitarie, luoghi di lavoro, strutture sociali: la parrocchia entri in dialogo e offra collaborazione, nel rispetto delle competenze, ma anche con la consapevolezza di avere un dono grande, il Vangelo, e risorse generose, gli stessi cristiani.

Lo stesso vale per le istituzioni amministrative, evitando tuttavia di diventare "parte" della dialettica politica.

L'ambito della carità, della sanità, del lavoro, della cultura e del rapporto con la società civile sono un terreno dove la parrocchia ha urgenza di muoversi raccordandosi con le parrocchie vicine, nel contesto delle unità pastorali, delle vicarie o delle zone, superando tendenze di autosufficienza e investendo in modo coraggioso su una pastorale d'insieme.

Il radicamento della parrocchia nel territorio si esprime anche nel servizio che essa deve rendere alla gente per aiutarla ad affrontare, con sguardo evangelico, il discernimento dei fenomeni culturali che orientano la vita sociale.

Le parrocchie, con il supporto della diocesi, possono assumere un ruolo di mediazione nell'ambito del "progetto culturale".

Il vissuto non solo va interpretato, ma anche creato, a partire da una cultura cristianamente ispirata.

Vogliamo sottolineare in particolare l'attenzione che la parrocchia deve riservare alla comunicazione sociale come risorsa per l'annuncio del Vangelo.

Il dialogo con la gente sarà fecondo se saprà articolare e usare codici e linguaggi della nuova cultura dei media, alla luce dell'antropologia cristiana.

A sostegno di questo compito ci dovranno essere animatori della cultura e della comunicazione, ma anche strumenti propri della comunità parrocchiale e diocesana - come i già ricordati centri culturali e sale della comunità e i settimanali diocesani - e quelli promossi a livello nazionale: Avvenire, le proposte dell'editoria cattolica, l'emittenza radio-televisiva di Sat 2000 e InBlu e le reti ad essa collegate, i progetti legati all'uso delle nuove tecnologie informatiche.

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19 Giovanni Paolo II, Novo millennio ineunte 50
20 C. E. I. Evangelizzazione e testimonianza della carità ( 8 dicembre 1990 ) 48