Catechismo della Chiesa Cattolica

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II. La morte redentrice di Cristo nel disegno divino della salvezza

601 « Morto per i nostri peccati secondo le Scritture »

Questo disegno divino di salvezza attraverso la messa a morte del Servo, il Giusto,
( Is 53,11; At 3,14 ) era stato anticipatamente annunziato nelle Scritture come un mistero di redenzione universale, cioè di riscatto che libera gli uomini dalla schiavitù del peccato.
( Is 53,11-12; Gv 8,34-36 )

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San Paolo professa, in una confessione di fede che egli dice di avere « ricevuto », che « Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture » ( 1 Cor 15,3; At 3,18; At 7,52; At 13,29; At 26,22-23 ).

La morte redentrice di Gesù compie in particolare la profezia del Servo sofferente. ( Is 53,7-8 ; At 8,32-35 )

Gesù stesso ha presentato il senso della sua vita e della sua morte alla luce del Servo sofferente. ( Mt 20,28 )

Dopo la Risurrezione, egli ha dato questa interpretazione delle Scritture ai discepoli di Emmaus,
( Lc 24,25-27 ) poi agli stessi Apostoli. ( Lc 24,44-45 )

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