Catechismo della Chiesa Cattolica

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II. La morte redentrice di Cristo nel disegno divino della salvezza

604 Dio ha l'iniziativa dell'amore redentore universale

Nel consegnare suo Figlio per i nostri peccati, Dio manifesta che il suo disegno su di noi è un disegno di amore benevolo che precede ogni merito da parte nostra.

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« In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati » ( 1 Gv 4,10; 1 Gv 4,19 ).

« Dio dimostra il suo amore verso di noi, perché mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi »
( Rm 5,8 ).

605 Questo amore è senza esclusioni; Gesù l'ha richiamato a conclusione della parabola della pecorella smarrita: « Così il Padre vostro celeste non vuole che si perda neanche uno solo di questi piccoli » ( Mt 18,14 ).

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Egli afferma di « dare la sua vita in riscatto per molti » ( Mt 20,28 ); quest'ultimo termine non è restrittivo: oppone l'insieme dell'umanità all'unica persona del Redentore che si consegna per salvarla. ( Rm 5,18-19 )

La Chiesa, seguendo gli Apostoli, ( 2 Cor 5,15; 1 Gv 2,2 ) insegna che Cristo è morto per tutti senza eccezioni: « Non vi è, non vi è stato, non vi sarà alcun uomo per il quale Cristo non abbia sofferto ».426

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426 Concilio di Quierzy ( 853 ): Denz.-Schönm.,624