Santo Domingo

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La sfida dell'unità

68 Il Concilio ci ha ricordato la dimensione comunitaria del nostro ministero: collegialità episcopale, comunione presbiterale, unità tra i diaconi.

A livello di continente e in ognuna delle nostre Chiese particolari esistono già organismi di integrazione e di coordinamento.

È notorio lo sforzo di unità con i religiosi che condividono gli sforzi pastorali in ogni diocesi.

Riconosciamo, tuttavia, che esistono motivi di preoccupazione nelle nostre Chiese particolari: divisioni e conflitti che non sempre riflettono l'unità che ha voluto il Signore.

D'altra parte, la scarsità di ministri e il sovraccarico di lavoro che impone ad alcuni l'esercizio del proprio ministero, fanno sì che molti rimangano isolati.

Pertanto si rende necessario vivere la riconciliazione nella Chiesa, ripercorrere ancora il cammino di unità e di comunione di noi pastori tra di noi e con le persone e le comunità che ci sono state affidate.

69 A questo fine ci proponiamo di:

- Mantenere le strutture che sono al servizio della comunione tra i ministri ordinati, prestando particolare attenzione ai rispettivi ruoli sussidiari e senza trascurare le proprie competenze, in conformità con il diritto della Chiesa.

Secondo le necessità e ciò che insegna l'esperienza, tali strutture possono essere rivedute e ridimensionate, precisandone competenze e natura.

Tra queste istanze vi sono le conferenze episcopali, le province e regioni ecclesiastiche, i consigli presbiterali e, a livello continentale, il CELAM.

- Promuovere, in maniera molto speciale, nella formazione iniziale dei futuri pastori e nella formazione permanente di vescovi, presbiteri e diaconi, lo spirito di unità e di comunione.

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