Santo Domingo

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Linee pastorali

222 Sottolineare la priorità e la centralità della pastorale familiare nella Chiesa diocesana.

A questo fine è necessario formare operatori.

I movimenti apostolici che hanno come obiettivo il matrimonio e la famiglia possono offrire un'apprezzabile collaborazione alle chiese particolari, all'interno di un piano organico integrale.

- La pastorale familiare non può limitarsi a un atteggiamento meramente protettivo, deve essere previdente, audace e positiva.

Deve discernere con saggezza evangelica le sfide che i cambiamenti culturali propongono alla famiglia.

Deve denunciare le violazioni contro la giustizia e la dignità della famiglia.

Deve accompagnare le famiglie dei ceti più poveri, rurali e urbani, promuovendo la solidarietà.

- La pastorale familiare deve curare la formazione dei futuri sposi l'accompagnamento dei coniugi, soprattutto nei primi anni della loro vita matrimoniale.

Come preparazione immediata, si riconosce il valore dei corsi per fidanzati prima della celebrazione sacramentale.

223 Proclamare che Dio è l'unico Signore della vita, che l'uomo non è, ne può essere, padrone o arbitro della vita umana.

Condannare e rigettare qualsiasi violazione esercitata dalle autorità in favore della contraccezione, dell'eutanasia, della sterilizzazione e dell'aborto procurato.

Condannare allo stesso modo le politiche di alcuni governi e organismi internazionali che condizionano l'aiuto economico ai programmi contro la vita.

224 Cercare, seguendo l'esempio del buon Pastore, le vie e le forme per realizzare una pastorale orientata alle coppie in situazioni irregolari, specialmente quelle divorziate e sposate civilmente.

225 Rafforzare la vita della Chiesa e della società a partire dalla famiglia: arricchirla a partire dalla catechesi familiare, dalla preghiera nelle case, dall'Eucaristia, dalla partecipazione al sacramento della riconciliazione, dalla conoscenza della parola di Dio, per essere fermento nella Chiesa e nella società.

226 Invitare i teologi, gli scienziati e gli sposi cristiani a collaborare con il magistero gerarchico per illuminare meglio i fondamenti biblici, le motivazioni etiche e le ragioni scientifiche circa la paternità responsabile e la libera decisione, in accordo con una coscienza ben formata, secondo i principi della morale, sia per quel che riguarda il numero dei figli che si possono educare, che per i metodi da seguire, secondo un'autentica paternità responsabile.

Il frutto di questi lavori sarà la promozione di programmi e di servizi che diffondano i metodi naturali di pianificazione familiare ed elaborino manuali di educazione alla sessualità e all'amore, diretti a bambini, adolescenti e giovani.

- Di fronte agli equivoci di alcuni programmi « demografici » dobbiamo ricordare le parole del Papa nel suo discorso inaugurale di questa Conferenza: « Ciò che occorre è potenziare le possibilità e distribuire con maggiore giustizia le ricchezze affinché tutti possano partecipare equamente ai beni del creato ».215

227 Esercitare il ministero profetico della Chiesa: denunciando ogni violazione contro i bambini nati e non nati.

Diffondere ed esigere l'adempimento della « Convenzione sui diritti dell'infanzia » insieme alle osservazioni della Santa Sede e anche la lettera della Santa Sede sui diritti della famiglia.

Orientare i laici a promuovere nei diversi paesi legislazioni di tutela dei diritti dell'infanzia ed esigere la loro pronta applicazione.

Accompagnare e appoggiare concretamente genitori, educatori, catechisti e istituti religiosi che si dedicano all'educazione dell'infanzia prestando un'attenzione speciale alla crescita nella fede.

Promuovere la spiritualità per l'attività in favore dei bambini e promuovere la pastorale dell'infanzia, attraverso azioni profetiche e caritative che testimonino l'amore di Cristo per i bambini più poveri e abbandonati.

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215 Discorso inaugurale n. 15