Santo Domingo

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2.3. La situazione politica

146 Il tratto che definisce la società politica internazionale alla fine del secolo XX è la presenza dei gruppi emergenti ( per esempio la Comunità Economica Europea ) in contrasto coi blocchi antagonisti tradizionali ( Est-Ovest ).

Le grandi nazioni del mondo sono venute compiendo da anni questo processo d'integrazione; al contrario, i nostri paesi sono stati assenti.

Quindi alcuni già parlano del superamento del concetto di « dipendenza » con quello di « prescindenza » per quanto si riferisce al ruolo del nostro continente nel futuro.

147 Il crollo del muro di Berlino è un simbolo della crisi delle ideologie classiche che predomina in campo politico.

Attualmente il fattore economico pare essere determinante nell'azione politica, dando luogo a un'ideologia di taglio pragmatico in cui il concetto di Stato si confonde con quello dell'imprenditore.

Il valore dell'efficienza per risolvere i problemi diventa oppressivo quando non è accompagnato da una corretta scala di valori, fondata sul rispetto per la dignità di tutte e di ciascuna delle persone.

In nome dell'efficienza non si possono ritenere in esubero ne persone ne popoli.

2.3.1. La necessaria integrazione

148 Non è nuova l'idea dell'integrazione tra i nostri paesi, però manca ancora una decisa volontà politica per realizzarla.

Questa assenza di integrazione si constata anche all'interno di ciascun paese nel fossato tra ricchi e poveri, tra campagna e città, tra regioni prospere e regioni abbandonate: nella discriminazione razziale e nella tragica massa emigrante composta da oltre trenta milioni di latinoamericani espulsi dai propri paesi a causa della povertà o della violenza politica.

149 Nel processo d'integrazione ci si dovrà interrogare sul tipo di sviluppo che desideriamo.

Non possiamo trascurare l'esperienza vissuta da molti paesi cosiddetti sviluppati, asfissiati dal consumismo e da una competizione senza limiti.

Lo sviluppo e l'integrazione, perché non cessino di essere autenticamente umani, devono realizzarsi nel quadro della libertà e della solidarietà, senza sacrificare l'una all'altra, per nessun pretesto.29

2.3.2. Il passaggio alla democrazia

150 Gli anni Ottanta si sono caratterizzati per il passaggio dai regimi militari a sistemi di governo democratici.

Questo passaggio ha significato l'esercizio della libertà civica in contrasto con l'insicurezza che si sperimentava nei regimi anteriori.

Tuttavia esiste un clima di disillusione e frustrazione a causa di una lotta tra partiti segnata dal settarismo, dall'ambizione personale, dal clientelismo di partito e dal mancato adempimento delle promesse elettorali.

151 In alcuni dei nostri paesi la presenza della Chiesa ha facilitato l'accesso alla democrazia e in altri ha partecipato attivamente ai dialoghi di pace tra le guerriglie e il governo per facilitare una convivenza sociale fondata sul dialogo e il consenso in un quadro di riconciliazione, che esige il riconoscimento della verità, l'instaurazione della giustizia e l'opzione generosa del perdono.

152 La separazione dei tre poteri - legislativo, esecutivo e giudiziario - costituisce il principio dello Stato di diritto che distingue la democrazia da qualunque sistema totalitario.30

Pertanto l'esecutivo deve rispettare l'indipendenza degli altri due poteri; il legislativo deve essere responsabile delle proprie deliberazioni pensando al bene di coloro che rappresenta; e il giudiziario deve agire in funzione della giustizia che considera tutti i cittadini uguali davanti alla legge.

Nei nostri paesi non sempre si rispetta questa divisione dei poteri e si riduce il sistema democratico a una pura formalità in cui l'esecutivo e il legislativo non vegliano sugli interessi dei cittadini e il giudiziario non esercita con imparzialità le sue decisioni.

153 Preoccupano oltre misura due realtà: primo, gli attuali regolamenti dell'attività parlamentare che, a causa di motivazioni di partito o pressioni di gruppi di potere, permettono di ritardare l'emanazione di leggi che sarebbero vitali per il bene comune; secondo, la debolezza del potere giudiziario a causa della sua lentezza, dei sospetti di corruzione e la mancanza di libertà di fronte ai gruppi di potere.

Questa mancanza di credibilità nella giustizia giudiziaria ha gravi conseguenze per la vita sociale dei nostri popoli, sia perché non tutti i cittadini hanno lo stesso accesso a essa, sia per la decisione di alcuni di farsi giustizia da sé.

2.3.3. Risultati e disillusione

154 Un sistema democratico rappresentativo mediante il voto elettorale, ma che non è ancora riuscito a promuovere la partecipazione reale della cittadinanza, l'incapacità dello Stato di rispondere in maniera opportuna alle domande sociali, la progressiva perdita di fiducia nei politici, la corruzione, la burocrazia inefficiente della pubblica amministrazione, riducono la pratica del sistema democratico a una mera formalità che non aiuta le grandi masse della nostra società.

Inoltre, la disillusione di fronte ai governi democratici accresce la violenza terrorista.

L'evidente debolezza e la corruzione delle istituzioni pubbliche della maggioranza dei nostri paesi genera alti livelli di violenza nella misura in cui si perde fiducia in esse e si agisce ai loro margini.

155 La democrazia è uno stile di vita civile in cui la partecipazione libera e responsabile costituisce un'espressione del rispetto dovuto a tutte e a ciascuna persona umana nello spirito di solidarietà che si traduce nell'assumersi i problemi che riguardano il bene di tutti, con una mentalità comunitaria.31

La forza del dialogo politico e la ricerca di consensi sociali intorno ai problemi nazionali per trovare soluzioni giuste e pacifiche sono passi essenziali perché i nostri popoli vivano maggiormente secondo la loro dignità di persone umane.

2.3.4. La partecipazione locale

156 La sfiducia nei confronti dei partiti politici e la debolezza dei sindacati sono state accompagnate dalla nascita di altre organizzazioni di origine comunitaria.

La coscienza della necessità della partecipazione locale, al municipio e ad altri corpi intermedi tra l'individuo e lo Stato, rivela un cambiamento nella concezione della democrazia, da una semplice azione elettorale a un'altra in cui la comunità cerca forme per organizzarsi e far fronte alle proprie necessità.

Le marce e altre forme di partecipazione popolare, attiva e nonviolenta, sono segni positivi.

157 Il riconoscimento dei nuovi movimenti sociali emergenti deve essere unito alla valorizzazione dell'attività politica32 come un servizio alla comunità nella promozione della giustizia, nella difesa dei diritti umani, nella ricerca di un progetto di bene comune in cui tutti abbiano spazio e possano avvantaggiarsi del progresso nazionale.

A tale proposito, il fenomeno del populismo politico risulta alienante quando mobilita le masse senza avere un progetto definito e percorribile.

2.3.5. I diritti umani

158 La sicurezza della nazione è responsabilità di tutti i cittadini.

Le Forze Armate, sottoposte alla legittima autorità civile, devono essere garanti del sistema democratico e promuovere la pace.

Il militarismo, come dottrina di guerra totale, ha lasciato molti cadaveri nella storia recente dei nostri paesi, violando seriamente i diritti fondamentali dei cittadini.33

È anche necessario riconoscere il ruolo decisivo delle Forze Armate nella lotta contro il terrorismo e il narcotraffico, nella misura in cui agiscono nel rispetto dello Stato di diritto.

159 I diritti umani si violano con la repressione, gli assassini, la tortura e le sparizioni, anche con l'esistenza di condizioni di estrema povertà e di strutture economiche che stimolano la disuguaglianza.

L'intolleranza politica, l'azione terrorista e l'indifferenza di fronte alla situazione di impoverimento generalizzato, manifestano un disprezzo verso la vita umana concreta che non possiamo tacere.

Nel nome del Dio della Vita dobbiamo condannare con forza queste mancanze di elementare rispetto per la persona umana.

160 Una delle violazioni dei diritti umani che arriverà fino alle generazioni future, ai futuri figli e figlie dei nostri paesi, è il saccheggio dell'ambiente, con la distruzione delle risorse naturali per la ricerca di benefici rapidi e immediati.

Gli anni a venire saranno determinanti per l'ecologia e, pertanto, per la sopravvivenza.34

161 L'attuale denutrizione infantile, la diserzione scolastica, i bassi livelli d'istruzione, la grave difficoltà dei giovani a trovare lavoro e formare una famiglia stabile e la disgregazione della famiglia stessa sono una drammatica minaccia per il futuro dei nostri popoli.

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29 Giovanni Paolo II, Sollicitudo Rei Socialis 33
30 Giovanni Paolo II, Centesimus Annus 44 e 46;
Gaudium et Spes 73-76;
Leone XIII, Rerum novarum 45
31 Gaudium et Spes 73-75;
Giovanni Paolo II, Centesimus Annus 46
32 Giovanni Paolo II, Christifideles Laici 42
33 Giovanni Paolo II, Centesimus Annus 14;
Puebla 49, 314, 547, 549 e 1262
34 Giovanni Paolo II, Sollicitudo Rei Socialis 34;
Giovanni Paolo II, Centesimus Annus 37