Santo Domingo

Indice

4.1. Il profetismo

4. Sguardo pastorale alla realtà ecclesiale in America Latina

191 Così come osserviamo criticamente la realtà storica e socio-culturale del continente, guardiamo ora la nostra Chiesa con un atteggiamento simile, fiduciosi che questo sguardo possa servire da stimolo per accrescere in noi la conversione.

192 Lo sguardo pastorale alla Chiesa implica necessariamente una relazione con la realtà concreta di ogni paese.

Il mondo latinoamericano interroga permanentemente la Chiesa, e questa, a sua volta, cerca di dare una risposta a partire dal Vangelo.

193 Apprezzeremo meglio la realtà ecclesiale se la osserveremo attraverso le mediazioni essenziali della pastorale fondamentale di Gesù, che sono normative per la comunità cristiana di ogni tempo: la mediazione profetica, la mediazione della comunione, la mediazione celebrativa e la mediazione diaconale. ( Lc 4,16-21; Eb 8-9; Gv 13,1-16; Gv 17,20-26 )

4.1. Il profetismo

194 Il profetismo è da sempre la mediazione primordiale che rende accessibile alla storia e al cuore di ogni essere umano il disegno amoroso del Padre rivelato al mondo. ( Eb 1,1-2 )

4.1.1. La parola di Dio

195 Abbiamo una ricca esperienza di incontro assiduo con la parola di Dio contenuta nella Scrittura.

La centralità della parola di Dio cresce progressivamente nella vita della Chiesa.

La riflessione, lo studio e l'orazione sulla Scrittura sono stati un elemento sostanziale nei processi evangelizzatori del continente.52

È notevole l'amore dei poveri e dei semplici per la Bibbia.

Il desiderio di diffonderla ha propiziato la circolazione di edizioni popolari, la traduzione in lingue indigene e l'elaborazione di materiali e metodi per porla alla portata del popolo.

A livello di diocesi, di paesi e di continente sorgono iniziative per promuovere la pastorale biblica.

196 Per contrasto oggi notiamo anche una mancanza di formazione biblica, sistematica e adeguata, fra gli agenti di pastorale.

Le omelie, essendo poco bibliche, non riescono ad alimentare la vita della comunità.

C'è, d'altra parte, la tendenza a un nuovo fondamentalismo e il pericolo di assolutizzare la Bibbia.

L'assenza della parola di Dio nella pastorale spinge molti cattolici verso il protestantesimo nell'anelito di conoscerla.

Nonostante gli sforzi compiuti, i più poveri non sempre hanno accesso a edizioni economiche della Bibbia.

4.1.2. La testimonianza dei cristiani

197 Riconosciamo ciò che molti cristiani hanno fatto come testimoni del Vangelo con la loro opera missionaria, il loro sacrificio personale, la loro dedizione al lavoro, l'autenticità della loro vita e, in molti casi, l'offerta del loro sangue.

L'esempio dei confessori e dei martiri, che proclamano profeticamente i valori del regno di Dio, è presente tra noi.

La società attuale, particolarmente i giovani, è molto sensibile alla testimonianza personale e comunitaria di quanti propongono il Vangelo come programma di vita.

198 Le controtestimonianze scandalizzano e impediscono l'efficacia dell'evangelizzazione.

Molti cristiani spesso dimenticano che la testimonianza di vita autenticamente cristiana è il primo mezzo di evangelizzazione.53

4.1.3. Il magistero dei pastori

199 Papa Giovanni Paolo II si manifesta con la sua parola e i suoi gesti come vero profeta che evangelizza il mondo contemporaneo.

Egli edifica la Chiesa col suo primato al servizio della comunione, esprime la cattolicità e la dimensione missionaria del popolo di Dio.

200 In una pluralità di situazioni culturali, i pastori delle diverse Chiese particolari, uniti collegialmente a Pietro, esprimono frequentemente la loro parola profetica per illuminare e confortare il popolo di Dio che soffre in America Latina.

È vero che ciò non è stato privo di conflitti, di malintesi e anche di attacchi provenienti dall'interno e dall'esterno della Chiesa.

Tuttavia come pastori della Chiesa aspirano a essere vicini al popolo che intendono servire in nome e alla maniera di Gesù.

4.1.4. La riflessione dei teologi

201 Bisogna sottolineare la continuità di una riflessione teologica, inculturata a partire dalla realtà del continente, fatto che è stato estremamente fecondo per le nostre Chiese.

202 La riflessione dei teologi opera sull'insieme del mistero cristiano, dandone una visione organica, sistematica e attualizzata; inoltre si occupa della realtà socio-culturale, arricchendo il metodo teologico classico con la mediazione delle scienze umane.

In America Latina si è compiuto un grande sforzo di riflessione teologica su temi come la religiosità popolare, la cultura, la riconciliazione e i diritti umani.

203 La riflessione teologica nel continente ha avuto la propria espressione più nota nelle teologie della liberazione, nate su impulso di Medellin e sviluppatesi con un forte radicamento nella problematica sociale dell'America Latina.

204 Nella prospettiva della nuova evangelizzazione acquista forza tra esse una teologia della liberazione fondata sulla dottrina sociale della Chiesa, come prassi di liberazione, « soteriologica ed etico-sociale »,54 capace di dare impulso a una pastorale a favore della giustizia sociale, i diritti umani e la solidarietà coi più poveri.

205 Alcune teologie della liberazione non sono state senza errori, conflitti e sospetti, derivati tra l'altro dal ricorso - insufficientemente critico - all'analisi marxista e a un insufficiente dialogo tra teologi, pastori e magistero ecclesiastico.

Perciò è stato necessario un processo di chiarificazione dottrinale, espresso nelle due Istruzioni della Congregazione per la Dottrina della Fede ( 1984 e 1986 ) e nella lettera di Giovanni Paolo II alla Conferenza Episcopale del Brasile del 9 aprile 1986.

4.1.5. La parola dei catechisti

206 La catechesi in America Latina ci si presenta nel segno del continuo rinnovamento, fondato principalmente su un maggiore contatto con la Scrittura, una conoscenza più profonda delle realtà socio-culturali, un insegnamento più chiaro del Magistero della Chiesa, una migliore creatività dei catechisti, un ricorso più frequente alle scienze teologiche e umane e una conoscenza attualizzata della nostra tradizione catechetica.55

207 La catechesi, in molte parti, continua a essere il servizio laicale più importante ed efficiente nell'opera evangelizzatrice della Chiesa.

È un campo dove si sono realizzati sforzi di inculturazione del Vangelo, non solo nei contenuti, ma anche nei metodi e negli agenti.

208 La catechesi latinoamericana possiede alcuni tratti tipici.

Si presenta come una forma di evangelizzazione che parte dalla comunità.

Perfeziona il senso della fede nel popolo di Dio.

Conduce al mistero di Dio e si esprime nella vita dei cristiani, essendo un mezzo privilegiato di educazione all'autentica religiosità e pietà popolare.

Si nutre della parola di Dio per promuovere l'inculturazione del Vangelo.

Esplicita la dimensione sociale della fede, offrendo gli elementi necessari perché questa dimensione possa essere vissuta.

Ogni giorno si esprime meglio come itinerario permanente ed educazione ordinata e progressiva della fede.56

209 Certamente persiste ancora una mancanza di unità nei criteri dei catechisti circa età, tappe, testi, tempo, contenuto e metodi.

Ciò provoca spesso anarchia e confusione.

Ci mancano inoltre catechisti meglio formati.

210 Esistono ancora catechesi troppo concettuali.

Alcune metodologie hanno lasciato la catechesi priva di contenuti seri.

La catechesi spesso non illumina ne mette in discussione la vita attuale del credente.

Non educa alla coscienza di Chiesa ne forma alla vita morale.

Essa non è inserita nella pastorale organica ed è frequentemente vista con sguardo riduzionista o distorto.

Molto rimane da fare nel campo della catechesi degli adulti e della formazione permanente.

4.1.6. La dottrina sociale della Chiesa

211 Siamo coscienti della validità della dottrina sociale della Chiesa come strumento profetico di azione liberatrice.

I recenti pronunciamenti sociali del Magistero universale della Chiesa, dalla Mater et Magistra, passando per la Octogesima adveniens fino alla Centesimus annus, hanno avuto particolare risonanza in America Latina, continente segnato da tutte le forme di ingiustizia e oppressione.

212 Si compiono sforzi per diffondere la dottrina sociale della Chiesa nella base, nelle comunità cristiane, nelle regioni popolari, nelle campagne e in altri ambiti.

Ma i risultati finora sono ancora scarsi.

Pur avendo il buon proposito di porla al servizio della liberazione integrale, la dottrina sociale della Chiesa è conosciuta solo da ridotti gruppi di cristiani e da alcuni intellettuali che si interessano all'opera della Chiesa.

4.1.7. Il profetismo della comunicazione sociale

213 La comunicazione sociale è uno spazio privilegiato per esercitare il nostro ministero profetico di pastori.

In molti luoghi i comunicatori sociali cristiani lottano per ottenere una maggiore presenza in questo difficile campo.

In altri la Chiesa dispone di eccellenti mezzi di comunicazione sociale.

214 Tuttavia esistono grandi difficoltà per comprendere la civiltà dell'immagine e del suono e per impiegare il linguaggio televisivo e audiovisivo, tanto influente ai nostri giorni,57 fatto che blocca, o rende inefficiente, l'utilizzazione dei media.

Non si crede nell'efficacia dei media e spesso non si sa che fare con essi.

Da parte loro, i gruppi religiosi non cattolici li impiegano efficacemente, confondendo la fede del popolo, offrendogli un messaggio spiritualista e fondamentalista.

4.1.8. L'educazione che serve la persona

215 La Chiesa ha un compito profetico importante da svolgere tramite la propria attività educativa, formale e informale.

Nel suo insieme è stata a favore dell'educazione liberatrice ed evangelizzatrice che include l'opzione preferenziale per i poveri.58

È encomiabile lo sforzo che compiono molte istituzioni nell'educazione popolare e nel campo assistenziale promozionale, come risposta a necessità reali dei settori emarginati.

216 Nella pratica però si percepiscono ancora molte reticenze ad assumere le opzioni pastorali della Chiesa, la cui azione nell'educazione formale è significativa, sebbene piena di ostacoli nel coordinamento e nella definizione di criteri unificanti.

Alcune comunità religiose privilegiano ancora, con la propria presenza e il proprio servizio, i settori urbani del nostro popolo, e certi criteri - specialmente economici - impediscono un'educazione effettivamente cattolica.

Infine va sottolineata la mancanza di risorse e, in alcune parti, di riconoscimento da parte dello Stato della funzione sociale che adempiono le istituzioni educative cattoliche.

4.1.9. I contenuti della predicazione

217 Tra noi la predicazione, nelle diverse forme, ha registrato un progresso qualitativo in molti agenti pastorali del popolo di Dio: omelie, catechesi, celebrazioni della Parola, insegnamento della religione, ecc.

218 Grazie a una maggiore sensibilità per la parola di Dio, la realtà e la formazione permanente, riscopriamo nel Vangelo il nocciolo del nostro annuncio: Gesù Cristo, culmine dell'esperienza cristiana, la Chiesa, luogo dove si concentra al massimo l'azione del Padre, e l'uomo, primo cammino che la Chiesa deve percorrere per compiere la propria missione.59

219 Insieme a quanto sopra restano alcune forme di predicazione che fanno passare sotto silenzio, mutilano o deformano il messaggio di Gesù, sia perché accentuano un orizzontalismo senza trascendenza o uno spiritualismo senza incarnazione, sia perché lo ideologizzano deliberatamente, o infine perché lo interpretano soggettivamente, senza alcun riferimento alla fede e alla vita quotidiana della comunità ecclesiale.

Indice

52 Puebla 99, 150, 981, 929
53 Paolo VI, Evangelii Nuntiandi 41;
Puebla 966
54 Giovanni Paolo II, Messaggio alla Conferenza Episcopale del Brasile, 9 aprile 1986, n. 6
55 Puebla 992-999
56 Messaggio del Sinodo dei Vescovi 1977, La catechesi nel nostro tempo, con speciale attenzione ai bambini e ai giovani, 29 ottobre 1977;
CELAM, Evangelizzazione e catechesi. Documenti del Magistero Ecclesiastico con indice analitico [Collezione DECAT, 2], Bogotà, Colombia 1991, 289-312
57 Paolo VI, Evangelii Nuntiandi 45;
Puebla 1065-1079
58 Medellin, Educazione;
Puebla 1012-1023
59 Paolo VI, Evangelii Nuntiandi 22;
Paolo VI, Evangelii Nuntiandi 23;
Paolo VI, Evangelii Nuntiandi 35;
Puebla 170-339;
Giovanni Paolo II, Redemptor Hominis 13;
Giovanni Paolo II, Centesimus Annus 53