Haerent animo

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XIV. Doveri attuali

30 In tempi tristi il sacerdote deve splendere nella virtù

Lo vedete del resto da voi medesimi, quanti e dovunque siate, in quali tristi tempi, per arcano consiglio di Dio, si trovi oggi la Chiesa.

Osservate ancora e meditate quale sacro dovere vi incombe di assistere e soccorrere nelle sue angustie quella Chiesa, che vi insignì di una sì onorevole dignità.

Quindi nel clero ora più che mai è necessaria una più che mediocre virtù, sincera così da essere un modello, viva, operosa, prontissima a fare e patire ogni cosa per Cristo.

Nulla vi è che più ardentemente noi desideriamo per voi tutti e singoli, invocandolo da Dio con ferventissime preghiere.

In voi dunque fiorisca la continenza con intemerato fulgore, ornamento esimio del nostro ceto; per la cui grazia il sacerdote come è fatto simile agli angeli, così presso il popolo cristiano è reputato degno di ogni onore e coglie più copiosi i frutti del suo ministero.

31 Ubbidienza inconcussa ai Vescovi e alla Sede Apostolica

Sia in voi perenne e schietta la riverenza e ubbidienza, promessa con solenne rito a coloro, che il Divino Spirito costituì reggitori della Chiesa; e soprattutto l'ossequio giustissimamente dovuto a questa Sede Apostolica congiunga a lei ogni giorno più con strettissimi vincoli le vostre menti e i vostri cuori.

32 Splenda la carità per tutti: ma speciale e zelante essa sia per i giovinetti

Brilli in ognuno la carità che non cerca in nulla se stessa, così che rintuzzati gli stimoli dell'invidia e dell'ambizione propri dell'umana natura, i vostri sforzi cospirino unanimemente, con emulazione fraterna, all'incremento della gloria di Dio.

"Una gran turba quanto mai numerosa e degna di pietà, di malati, di ciechi, di zoppi, di paralitici" ( Gv 5,3 ) aspetta i soccorsi della vostra carità; e specialmente vi aspettano folte schiere di adolescenti, cara speranza della patria e della religione, circondati da ogni parte da insidie e da pericoli morali.

Siate alacri nel bene, benemeriti di tutti, non solo con l'impartire la sacra catechesi che di nuovo e con maggior vigore vi raccomandiamo, ma prestando ogni altro possibile aiuto di consiglio e di interessamento.

Alleviando, difendendo, medicando, pacificando: questa sia la vostra mira e quasi la vostra sete, di guadagnare e di condurre anime a Cristo.

Oh! i nemici di Dio come laboriosi, come infaticabili, come impavidi agiscono e si danno attorno, per rovinare irreparabilmente le anime!

33 La carità della Chiesa non conosce limiti, né teme per le persecuzioni

Specialmente per questa prerogativa della carità, la Chiesa cattolica è lieta e orgogliosa del suo clero, che annuncia il Vangelo della cristiana pace, che apporta salute e civiltà fino alle nazioni selvagge; ove per le sue apostoliche fatiche, non raramente consacrate col sangue, il regno di Cristo ogni giorno più si dilata e la santa Fede splende di sempre nuove palme.

Che se, o diletti figli, all'effusione della vostra carità corrisponda l'astio, la contesa, la calunnia, come suole avvenire, non vogliate soccombere allo scoraggiamento, "non lasciatevi scoraggiare nel fare il bene" ( 2 Ts 3,13 ).

Abbiate dinanzi agli occhi le schiere di quei forti, insigni per numero e per meriti, che dietro le orme degli Apostoli fra le più scabrose torture per il nome di Cristo, "se ne andavan contenti" ( At 5,41 ), "maledetti benedicevano".

Siamo - pensate - figli e fratelli di santi, i nomi dei quali splendono nel libro della vita, le cui glorie annuncia la Chiesa: "Non si imprima questa macchia alla nostra gloria" ( 1 Mac 9,10 ).

XV. Sussidi della grazia

34 Sussidi della grazia sacerdotale: gli esercizi spirituali e il ritiro mensile

Riacceso ed accresciuto nelle file del clero lo spirito della grazia sacerdotale, avranno un valore ed una esecuzione molto più efficace con la grazia di Dio, i nostri propositi di restaurare tutte quante le altre cose in Cristo.

Perciò ci piace di aggiungere a tutto quanto si è detto alcune norme sicure, ossia indicare i sussidi opportuni a custodire ed alimentare la grazia medesima.

Primo fra di essi a nessuno ignoto, ma del quale non tutti stimano degnamente la efficacia, è il pio ritirarsi dell'anima a compiere gli esercizi spirituali; se è possibile fatto annualmente o per conto proprio, o piuttosto in unione con altri, il che suole recare più largo frutto, regolandosi secondo le prescrizioni dei Vescovi.

Già noi medesimi lodammo convenientemente l'utilità di questa istituzione quando pubblicammo alcune regole ad essa relative per la disciplina del clero romano.

Né sarà meno vantaggioso alle anime un consimile ritiro mensile di poche ore, in privato o in unione con altri, il qual pio costume siamo lieti di veder invalso in più luoghi, favorito dai Vescovi stessi che talora presiedono al ritiro.

35 Vantaggi delle Mutue e più ancora dei Convegni e Unioni del Clero

Un'altra raccomandazione ancora ci sta a cuore ed è una maggiore coesione tra i sacerdoti, quale si conviene a fratelli, consolidata e regolata dall'autorità del Vescovo.

È senza dubbio cosa lodevole che i Sacerdoti si uniscano in società per procurarsi uno scambievole sussidio nelle avversità, per tenere alto il prestigio e i diritti della classe e del ministero contro gli assalti degli avversari e per altri fini del genere.

Ma più ancora giova che si associno a scopo di perfezionarsi nella conoscenza delle scienze sacre, e specialmente confermarsi nel santo proposito della vocazione e di promuovere la salute delle anime, con unanimità di sforzi e di iniziative.

36 Auspicabile e fruttuosa la vita in comune del clero

Ci attestano gli annali della Chiesa di quali copiosi frutti fosse fecondo un tal genere di associazioni nei tempi che i sacerdoti convenivano frequentemente a vita comune.

Perché non si potrebbe richiamare in vita qualcosa di simile anche in questa nostra età, sia pure avendo riguardo ai luoghi e agli uffici vari?

Non si potrebbero sperare i frutti antichi a tutto gaudio della Chiesa?

Né del resto mancano società di simile genere, munite dell'approvazione dei sacri pastori; tanto più utili quanto più presto i giovani preti vi si aggreghino fin dal principio del loro sacerdozio.

Noi medesimi ne promuovemmo una, durante il nostro ministero vescovile, e ne sperimentammo la bontà: e quella e le altre ora facciamo oggetto di singolare benevolenza.

Di questi sussidi della grazia sacerdotale e degli altri, che la prudente vigilanza dei Vescovi suggerisce a seconda della opportunità, abbiate stima e ricavatene profitto affinché ogni giorno più "camminiate in maniera conveniente alla vocazione a cui siete stati chiamati" ( Ef 4,1 ), onorando il vostro ministero e compiendo in voi la volontà di Dio, che è la vostra santificazione.

XVI. Fausti voti

37 Ardenti preghiere per il Clero

Questi sono i principali nostri pensieri e le cose, che ci stanno maggiormente a cuore; perciò levati gli occhi al cielo, sovente ripetiamo sopra tutto al clero le parole supplichevoli di Cristo nostro Signore: "Padre Santo… santificali!" ( Gv 17,11-17 ).

Ed è per noi una gioia l'avere molti dei fedeli di ogni ceto, che si uniscono a noi in questa preghiera, appassionatamente solleciti del bene vostro e della Chiesa; ed è pure gradito balsamo al nostro animo che non poche sono le anime di più generosa virtù, le quali non solo nei sacri chiostri, ma altresì in mezzo al mondo per la stessa causa vanno a gara nell'offrirsi a Dio perenni vittime votive.

Accolga il sommo Dio le pure e preziose loro preci in profumo di soavità, né rigetti le umilissime preci nostre, clemente e provvido, Egli, come imploriamo, ci esaudisca; e dal Cuore sacratissimo del diletto suo Figlio diffonda sopra tutto il clero tesori di grazia, di carità e di ogni virtù.

38 Ringraziamenti per il suo Giubileo

Ricambio per "Mariam, Reginam Cleri" – Benedizione finale

In ultimo ci è caro rendervi grazie sincere, o diletti figli, degli auguri fausti che ci offriste in occasione del nostro Giubileo sacerdotale: e poniamo i nostri voti per voi sotto il patrocinio della Vergine Madre, Regina degli Apostoli, affinché si verifichino appieno.

Ella col suo esempio insegnò alle felici primizie del sacerdozio come, coll'esempio di lei, dovessero perseverare, concordi nella preghiera, per essere rivestiti della virtù dall'alto; virtù, che assai più copiosa impetrò ad essi con le sue preghiere, e accrebbe e fortificò col consiglio, perché le loro fatiche fossero coronate dai più lieti successi.

Desideriamo intanto, diletti figli, che la pace di Cristo esulti nei vostri cuori col gaudio dello Spirito Santo, auspice l'Apostolica Benedizione che con amantissimo animo vi impartiamo.

Dato a Roma, presso San Pietro, il 4 agosto del 1908, sesto del nostro Pontificato.

Pio X

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