Formazione dei futuri Sacerdoti  

Indice

Seconda Appendice

Indice degli argomenti

Premessa

L'apparente complessità di questo Indice degli argomenti non impressioni.

Essa non fa che riflettere l'interdisciplinarità che caratterizza la scienza e lo studio della comunicazione umana, e in particolare la scienza e lo studio dell'odierna comunicazione massmediale, nel suo complesso e rispetto ai suoi singoli strumenti, specie se lo studio sia condotto con intenti, insieme, umano-culturali e cristiano-morali.

Vi confluiscono infatti, più o meno direttamente, tutte, si può dire, le scienze dell'uomo: dalla semiologia, la linguistica, la filosofia, la psicologia, la sociologia, l'antropologia sociale e culturale …, alla pedagogia, la didattica, la tecnologia, l'economia, il diritto, le arti: figurative e musicale, narrativa e drammaturgica …; nonché soprattutto per gli avviati all'apostolato la teologia, la morale e la pastorale.

Ovviamente, uno studio esauriente, insieme, di tutti e singoli i mass media e di tutte e singole queste discipline, non è pensabile.

Non per nulla i massmediologi si limitano, in genere, ad approfondire l'uno o l'altro medium o disciplina, conforme ai propri interessi e possibilità culturali o professionali.

Lo stesso fa l'editoria in argomento, che, infatti, abbonda più che altro in saggi e ricerche settoriali.

Tuttavia lo scopo specifico di questi Orientamenti che è la formazione, insieme, umano-culturale e cristiano-morale dei futuri sacerdoti al retto uso, prima personale e poi pastorale, di tutti gli strumenti della comunicazione sociale comporta di necessità un'adeguata impostazione interdisciplinare, già nella formazione di base, dei recettori ( cf. Orientamenti, n. 16 ), ma anche e soprattutto in quella di secondo livello, pastorale.

L'una e l'altra formazione intendendo mediare tra altre due propriamente settoriali, quali sono, da una parte, quella teoricopratica volta ad approntare i quadri operativi dei singoli mass media: giornalisti, cineasti, operatori radiotelevisivi, critici, ecc.; e, dall'altra, quella di un'erudizione accademica, intesa a fornire trattatisti e docenti delle singole discipline.

In pratica, nella formazione integrale di primo livello, o "di base", di questo Indice degli argomenti converrà tener presenti almeno

i nn. 1-6: sulla comunicazione umana in generale;

i nn. 9-11: sui suoi odierni strumenti;

il n. 12: sulla loro attuale evoluzione telematica;

i nn. 13-16: sulle loro funzioni;

il n. 19: sul Magistero ecclesiale in argomento; e

Si tratta di esporli e spiegarli a sufficienza, in una ventina di lezioni, agli inizi della vita seminaristica, per poi aggiornarli e applicarli in esercitazioni pratiche sui singoli media ( cf. Orientamenti, n. 15 e n. 18b ), adeguate ai livelli di studio, durante tutta la permanenza in seminario.

Invece, nella formazione di secondo livello, pastorale, occorre che tutti gli argomenti vengano ripresi e trattati esaurientemente da rispettivi competenti ( cf. Orientamenti, n. 23 ): o in un congruo numero di lezioni e di esercitazioni distribuite, secondo l'affinità della materia, nei curricoli filosofico e teologico ( cf. Orientamenti, n. 26 ), oppure strutturate in un curricolo a sé stante; in questo l'allievo venga eventualmente aiutato ad approfondire ed elaborare un argomento particolare in una tesi finale, a livello "specialistico", che tra l'altro l'abiliti a un insegnamento specifico nei primi due livelli ( cf. Orientamenti, n. 9 e n. 27 ).

I. La comunicazione umana

1. La comunicazione intenzionale: nozioni e terminologie.

Semiotica.

Segni/codici.

Codificare/decodificare.

Denotazione/connotazione.

2. Idoneità comparata di comunicazione dei segni/codici.

Rispetto ai contenuti espressi/comunicati, alle udienze, al tipo di efficacia, ai feed back.

3. Evoluzione nel tempo.

Nell'antichità: la comunicazione tradizionale.

Da quella gestuale alla verbaleparlata, alla verbale-scritta-ideografica, alla scritta-alfabetica e alla scritta-tipografica.

4. Evoluzione nel tempo.

Nell'epoca odierna: la comunicazione strumentale.

Dal giornale, al cinema, alla radio, alla televisione e all'odierna comunicazione globale tecnotronica.

Verso l'informatica e la telematica.

Interazione tra sviluppo tecnologico, fonti energetiche ed evoluzione socioculturale.

5. Ricerche e studi sugli strumenti della comunicazione sociale.

Origine e sviluppi.

Teorie e proposte.

Stima d'assieme sui risultati raggiunti.

Rilievi sulle terminologie correnti: mass media, mass communications, audiovisuels, techniques de diffusion …, e quella conciliare: "strumenti della comunicazione sociale".

6. Alcuni "luoghi" classici:

H. D. Lasswell e la sua formulaschema;

C. E. Shannon W. Weaver e la Teoria dell'informazione;

H. D. Lasswell, B. Berelson, A. A. Moles, E. Morin … e la Content analysis;

E. Katz P. Lazarsfeld, R. K. Merton e il Two Step Flow of Communication;

J. K. Klapper e l'esposizione-percezione-memorizzazione selettiva;

"Il mezzo è il messaggio" e il "Villaggio cosmico" di H. Innis e M. McLuhan;

lo "Choc del futuro" di A. Toffler …

7. I fenomeni psicosociali connessi con i mass media.

Socializzazione.

Mobilità sociale.

Riduzione della privacy.

Acculturazione globale-informale.

Società opinionale-pluralistica.

8. Fronti pro/contro gli effetti culturali e morali degli strumenti della comunicazione sociale.

Elites/masse e culture "diverse".

La Scuola di Francoforte: T. W. Adorno, M. Horkheimer, H. Marcuse…, e gli "altri": possibile accordo.

9. I singoli mass media: La stampa

Sviluppo tecnico: da Gutenberg alla composizione/stampa fotoelettronica.

I generi.

Informazione/attualità e "la notizia".

L'organizzazione giornalistica: nazionale e mondiale.

Come si "legge" il giornale.

10. I singoli mass media: Il Cinema.

Evoluzione tecnica.

Cinema" linguaggio" ( "specifico filmico" ) e cinemaveicolo.

Il cinema spettacolo tra arte e ideologia.

Elementi della comunicazione filmica.

Teorie sulla suggestione iconica.

Genesi del film.

Strutture economico-industriali nella propria nazione e nel mondo.

Come "leggere" il film.

La critica del film: parziale e totale.

11. I singoli mass media: La radio-Televisione.

Nozioni tecniche: evoluzione e standard.

In diretta e in differita.

Rapporti con la stampa-informazione e col cinema-spettacolo.

Fruizione critica della radio e della televisione.

12. Il futuro è cominciato.

Cibernetica, elettronica, informatica e telematica.

Dal transistor alla miniaturizzazione e al laser.

Dischi e audioe videocassette.

Computers, memorie, banchedati e satelliti.

Verso la comunicazione istantane-aubiquitaria.

13. Le funzioni: Il divertimento.

Tendenza oligopolistica degli strumenti della comunicazione sociale.

Partecipazione diretta ( sport, turismo ) ed esperienze vicarie.

Evasione passivodispersiva e "ricreazione" estetico-culturale.

Dal tempo occupato al tempo libero e al tempo liberante.

14. Le funzioni: L'informazione.

Nozione e termini.

Coefficienti della "notizia".

Fonti e veicoli.

Le agenzie: nella nazione ed internazionali.

Sviluppo storico: dall'insegnamento-cultura all'attualità: dal fatto al diritto.

Situazione odierna e sua funzione sociale.

Il nuovo "Ordine mondiale dell'Informazione"; i due Rapporti: S. Nora A. Minc e S. MacBride.

15. Le funzioni: La propaganda e la pubblicità.

Concetti e termini: autonoma o per inserzione, esplicita o redazionale, diretta o indiretta ( e subliminale ).

Il manifesto.

I moderni meccanismi suasori: da empirica a sistematico-motivazionale ( Pavlov, Freud … ).

Sviluppo nel tempo: da occasionale a permanente.

Il marketing.

Propaganda ideologica e mass media nei "regimi" recenti.

Lo slogan.

Condizionamento tra pubblicità e strumenti della comunicazione sociale oggi.

16. Le funzioni: L'opinione pubblica.

Nozioni: "opinione" e verità/certezza; "pubblico" e nonpubblico.

Terminologie ed accezioni non coerenti, ed analisi fattuale ( elementi e fattori ) del fenomeno.

Sviluppo nel tempo e odierno spazio psicosociale.

Elementi di dossometria.

Indagine quantitativa o motivazionale; indiretta o diretta; per sondaggio o per campione.

Rilevazione, spoglio ed elaborazione dei dati.

Condizioni di attendibilità.

II. Mezzi e strumenti di comunicazione e Chiesa

17. Il fatto religioso come comunicazione.

Nell'antropologia culturale.

Nella Rivelazione anticotestamentaria: dalla trasmissione orale a quella scritturistica: tensioni socioreligiose perduranti al tempo di Gesù.

Nella Chiesa del passato: dalla trasmissione manoscritta a quella stampata.

Problemi socioculturali e politicoreligiosi conseguenti alla stampa di Gutenberg.

Comunicazione e Chiesa all'epoca degli strumenti della comunicazione sociale.

18. Prassi e disciplina passata della Chiesa

rispetto ai mezzi di espressione/comunicazione tradizionali.

Le arti figurative.

Il teatro.

Il manoscritto e le origini della disciplina censoria: repressiva e preventiva.

L'editoria: imprimatur e regime di privilegi.

L'Indice.

Rispetto agli strumenti della comunicazione sociale: il giornale, prevenzioni e ritardi: "stampa cattiva" e "stampa buona" e non "informazione".

Il cinema: dalla diffidenza all'accoglimento.

La radiotelevisione: dai contenuti agli strumenti.

Rispetto alla società informatizzata banchedati.

19. Mass media e Magistero.

Caratteristiche e valori.

I documenti principali:

Vigilanti cura di Pio XI;

i Discorsi sul film ideale e la Miranda prorsus di Pio XII,

e soprattutto l'Inter mirifica del Concilio,

la Communio et progressio e

il Codice di diritto canonico del postConcilio.

20. Verso una teologia degli strumenti della comunicazione sociale.

Utile o necessaria?

Requisiti per una teologia specifica.

Proposte avanzate.

Elementi nel Magistero: dalla Miranda prorsus alla "tesi" e ai modelli della Communio et progressio.

III. Pastorale dei mass media in generale

21. Doveri-diritti nativi della Chiesa: di uso e di docenza.

Natura, ambiti e soggetti.

Condizioni tecnico-giuridiche, situazioni di fatto ed esercizio effettivo.

Gli opportuni "sussidi poveri".

22. Condizioni di efficacia.

Globalità di azione.

Competenze ed unione dei quadri: clero, religiosi e laici.

Aggiornamento di dati e mezzi economici.

Scelte preferenziali: positive, più che negative; formazione umano-cristiana: dei recettori, dei promotori, degli stessi operatori pastorali.

23. Istituzioni ecclesiastiche ed ecclesiali.

In genere: ambiti e prestazioni; strutture e scopi; condizioni di efficienza.

In particolare: nella Curia Romana: la Pontificia Commissione per le Comunicazioni Sociali.

A livello internazionale:

per la stampa, l'UCIP ( Union Catholique Internationale de la Presse );

per il cinema, l'OCIC ( Organisation Catholique Internationale du Cinéma );

per la radiotelevisione, l'UNDA.

Ai livelli nazionale e ( inter )diocesano: i rispettivi Uffici.

24. Mass media e predicazione.

Dizione e gestualità.

Obiezioni sull'efficacia della parola viva e mezzi tecnici.

Risposte del Magistero:

nell'Inter mirifica,

nella Communio et progressio,

nel Directorium pastorale dei Vescovi,

nel Directorium catechisticum generale,

nel nuovo Codice di Diritto canonico.

"Predicazione" e non propaganda-pubblicità, "messaggio" e non protagonismo.

25. Sussidi pastorali contigui ai mass media.

Teatro, arti figurative, editoria e grafica, canti e suoni, dischi e cassette, group media, multimedia, minimedia …

26. Mass media, liturgia e sacramentaria.

Interferenze fra tecnica, "presenza" e partecipazione.

Normativa vigente, specie circa la santa Messa.

Casi aperti: radiotelevisione e sacramento del matrimonio, sacramento della penitenza, "partecipazione" al Sacrificio eucaristico.

Possibili normative future.

27. L'informazione

( si suppongono le nozioni di cui al n. 14 ).

Affermazione del diritto nelle Carte internazionali ed europee; nei documenti del Magistero più recente.

Ragioni, soggetti, estensione e limiti del diritto; relativi doveri: nei promotori e nei recettori degli strumenti della comunicazione sociale.

Obiettivitàverità e completezza dell'informazione "onesta".

Deontologia professionale degli informatori ai diversi livelli.

Dovere e prassi d'informarsi nei soggetti del diritto.

Nella telematica: diritto-dovere della privacy e banchedati.

28. La propaganda-pubblicità

( si suppongono le nozioni di cui al n. 15 ).

Problematica morale e pastorale della propaganda ( ideologica ): monopoli e oligopoli dei mass media e controwhisper propaganda.

Per la pubblicità: questioni aperte di deontologia professionale circa: i suoi contenuti, i mezzi suasori, il privilegiare alcuni strumenti a danno della sopravvivenza di altri.

I recettori: contro la massificazione e il consumismo.

29. L'opinione pubblica

( si suppongono le nozioni di cui al n. 16 ).

Rilevanza sociomorale-religiosa del fenomeno, e conseguenti doverir-esponsabilità personali, dei formatori, animatori e portatori di "pubbliche opinioni".

Gli opinion leaders.

Le public relations.

Individuazione e mobilitazione di mezzi leciti e ragionevoli, o soltanto "efficaci".

30. Una questione teologico-pastorale connessa con i mass media:

l'informazione nella Chiesa.

Disciplina del segreto, o "Città sul monte"?

Excursus storico, e ragioni per un'odierna informazione come norma.

Diritti, doveri e condizioni di validità nel Magistero postconciliare.

Nella prassi ecclesiale: gli uffìci e i veicoli d'informazione: mezzi e personale.

31. Altre questioni di attualità connesse con i mass media:

la cosiddetta "opinione pubblica" nella Chiesa.

Spazio opinionale nella Chiesa, anche teologico.

Divario tra libero dialogo opinionale e "opinione pubblica" nel Magistero.

Ragioni, soggetti, condizioni e "luoghi" per il primo.

I fattori dirimenti per la seconda: i soggetti, l'oggetto, la dinamica di formazione, la dinamica d'urto.

"Opinione pubblica" ed efficacia odierna del Magistero.

32. Mass media e stati consacrati.

Evoluzione sociodisciplinare: da "Fuori del mondo" a "Nel mondo, ma non del mondo".

Presunzione di pericolo e promozione umano-pastorale.

Divieti esterni e disciplina personale.

Scelte quantitative e qualitative, comunitarie e personali.

Rettifiche e compensi.

33. Adeguamento pastorale generale: didattico.

Nella cultura tecnico-iconica di massa: alterato ideale umanistico, variati i centri d'interesse dei recettori: mutano i modi di espressione-comunicazione, e i procedimenti logici: dalla deduzione all'induzione.

Come, tuttavia, approdare alle necessarie certezze di ragione e di fede.

34. Adeguamento pastorale generale: pedagogico.

Nella crisi dell'autorità: dalle norme imposte alla persuasione colloquiale.

In un ambiente che più non protegge: dalle difese esterne alle difese acquisite interne.

In avanzata socializzazione: morale e spiritualità da individualistiche a comunitarie.

IV. Pastorale dei singoli mass media

35. La stampa

( oltre a quanto già rilevato al n. 9 ).

Stampa "onesta".

Giornalisti e interferenze dello Stato: tutele, prevenzione, repressione e interferenze della proprietà: codirezione e cogestione, e libertà di opinione-espressione; interferenze della pubblicità.

Responsabilità sociale dei recettori.

Stampa "cattolica": accezione odierna del termine, e finalità proprie.

"Ufficiale" della gerarchia, o d'opinione?

D'informazione, o di predicazione?

Problemi degli operatori, doveri dei lettori.

Stampa-forum.

36. Il cinema

( oltre a quanto già rilevato al n. 10 ).

Morale e pastorale dei fatti cinematografici: operare nella produzione-distribuzione-esercizio?

Film edificanti e film religiosi.

Cinema cattolici.

Morale dei fatti filmici: azioni umane agite, e azioni rappresentate; particolari suggestivi e tesi del film.

Morale dello spettatore: scelta dei film e normatività delle "Qualifiche cinematografiche".

Critica e cultura cinematografica.

Cineforum.

37. La radiotelevisione

( oltre a quanto già rilevato al n. 11 ).

Odierna società pluralista, relativi programmi ed esposizione selettiva.

Comportamento degli educatori.

Responsabilità ( feed back ) dei recettori.

Promotori onesti e "cattolici" nelle trasmissioni laiche: coscienza e competenza.

Consulenti ecclesiastici.

Programmi "cattolici": possibilità e limiti.

Radioteleforum.

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