Cerimoniale dei Vescovi

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Capitolo XII - Il tempo pasquale

371. I cinquanta giorni che decorrono dalla domenica di risurrezione alla domenica di pentecoste sono celebrati con gioia ed esultanza come un unico giorno festivo, anzi come "la grande domenica".236

Sono i giorni nei quali, in modo del tutto speciale, si canta l'Alleluia.

Dove è in vigore si conservi la tradizione particolare di celebrare, nel giorno di pasqua, i vespri battesimali, nei quali, mentre si cantano i salmi, si fa la processione al battistero.

372. Il cero pasquale si accende in tutte le celebrazioni liturgiche più solenni di questo tempo, sia alla messa, sia alle lodi e ai vespri.

Dopo il giorno di pentecoste, il cero pasquale è conservato con il debito onore nel battistero.

Alla fiamma del cero si accendono, nella celebrazione del battesimo, le candele dei neobattezzati.237

Durante tutto il tempo pasquale, per conferire il battesimo si adopera l'acqua benedetta nella notte pasquale.238

373. I primi otto giorni del tempo pasquale costituiscono l'ottava di pasqua e sono celebrati come solennità del Signore.

Nel congedare il popolo nella messa si aggiunge un duplice Alleluia alla monizione La messa è finita; nella liturgia delle ore invece, alla monizione Andate in pace, si risponde: Rendiamo grazie a Dio, alleluia, alleluia.239

374. Dove vi siano neofiti, il tempo pasquale e soprattutto la prima settimana è il tempo della « mistagogia » dei neofiti, durante il quale la comunità prosegue insieme a loro il suo cammino nella meditazione, nella partecipazione all'eucaristia e nell'esercizio della carità, comprendendo più profondamente il mistero pasquale e traducendolo sempre più nella pratica della vita.

Il momento più significativo della « mistagogia » è costituito dalle messe delle domeniche di pasqua, perché in esse i neofiti trovano, specialmente nell'anno A del "Lezionario", letture particolarmente adatte per loro, che devono essere spiegate nell'omelia.240

375. Il quarantesimo giorno dopo pasqua oppure, dove non è di precetto, nella domenica VII di pasqua, si celebra l'ascensione del Signore, solennità nella quale è proposto all'attenzione il mistero di Cristo, che è stato elevato al cielo, davanti agli occhi dei discepoli, siede alla destra del Padre, insignito di potere regale, riservando agli uomini il regno dei cieli e di nuovo verrà alla fine dei tempi.

376. Le ferie dopo l'ascensione fino al sabato prima della pentecoste incluso, preparano alla venuta dello Spirito Santo Paraclito.

Infine questo sacro tempo di cinquanta giorni si conclude con la domenica di pentecoste, con la quale si commemora il dono dello Spirito Santo sugli apostoli, la nascita della Chiesa e l'inizio della sua missione a tute le lingue, popoli e nazioni.

In questo giorno il vescovo celebra di norma la messa stazionale e presiede la liturgia delle ore, soprattutto le lodi e i vespri.

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236 S. Atanasio, Epist. festal, 1: PG 26, 1366.
Cf. Norme generali per l'ordinamento dell'anno liturgico e del calendario, n. 22
237 Cf. Messale Romano, Domenica di pentecoste
238 Cf. Rituale Romano, Rito dei battesimo dei bambini, Iniziazione cristiana, Introduzione generale n. 21
239 Cf. Messale Romano, Domenica di risurrezione
240 Cf. Rituale Romano, Rito dell'iniziazione cristiana degli adulti, Introduzione, n. 40