Cerimoniale dei Vescovi

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Capitolo V - Il Sacramento dell'Unzione degli infermi

Premesse

644. L'evangelista Marco riferisce che gli apostoli furono inviati da Cristo a ungere con olio gli infermi. ( Cf. Mc 6,13 )

Ciò non meraviglia, dal momento che, secondo la tradizione biblica e cristiana, « l'unzione con l'olio sta ad indicare la misericordia di Dio, il rimedio dalla malattia e l'illuminazione del cuore ».461

I vescovi poi, successori degli apostoli, benché « non possano recarsi da tutti i malati, perché impediti da altre occupazioni », come osserva il papa s. Innocenzo I,462 continuano a svolgere questo ministero mediante i loro presbiteri, che nella tradizione della Chiesa latina per ungere gli infermi usano l'olio che, eccettuati i casi di necessità, è benedetto dal vescovo.

645. Quando tuttavia l'unzione è celebrata nelle grandi adunanze di fedeli, ad esempio durante i pellegrinaggi, o altre riunioni di infermi della diocesi, della città, o di pie associazioni, conviene che il vescovo stesso possa presiedere al rito.

Di questo rito viene qui offerta la descrizione.463

646. Per ottenere una vera efficacia pastorale da questa celebrazione, è opportuno che prima vi sia una congrua preparazione sia degli infermi che devono ricevere la sacra unzione, sia degli altri infermi per caso presenti, sia dei fedeli che godono buona salute.

Si abbia anche cura di favorire la piena partecipazione dei presenti, soprattutto preparando canti opportuni, grazie ai quali sia suscitata l'unità d'animo dei fedeli, sia favorita la preghiera comune e sia manifestata la letizia pasquale di cui conviene che un tale rito risuoni.464

647. Se gli infermi che devono ricevere la sacra unzione sono molto numerosi, il vescovo può designare alcuni presbiteri che abbiano parte con lui nella celebrazione del sacramento.

Se l'unzione viene conferita durante la messa, conviene che questi presbiteri concelebrino con il vescovo.

Conviene inoltre che almeno un diacono e altri ministri assistano il vescovo.

La celebrazione della sacra unzione durante la messa

648. Nei giorni in cui sono permesse le messe rituali,465 si può dire la messa per gli infermi, con le letture proprie del rito dell'unzione466 usando il colore bianco.

Se tuttavia non si dice la messa rituale, una delle letture può essere presa fra quelle proposte nel "Lezionario" per il rito dell'unzione.

Quando invece ricorrono i giorni indicati ai nn. 1-4 della tabella dei giorni liturgici467 si dice la messa del giorno, con le sue letture.

Si proclama la formula della benedizione finale propria del rito dell'unzione.

649. Si preparino:

a) il "Rituale Romano";

b) i vasetti dell'olio degli infermi;

c) quanto è necessario per la lavanda delle mani;

d) un calice di sufficiente grandezza per la comunione sotto le due specie.

Il vescovo e i presbiteri indossano tutte le sacre vesti richieste per la celebrazione della messa.

Il diacono invece indossa le vesti del suo ordine; gli altri ministri indossano il camice o la veste approvata per loro.

Se poi alcuni presbiteri non concelebrano con il vescovo, indossano la cotta sopra la veste talare o il camice e la stola.

650. Gli infermi sono accolti da persone a ciò designate e vengono messi al loro posto prima dell'ingresso del vescovo.468

651. I riti iniziali e la liturgia della parola si svolgono nel modo consueto.

Dopo il vangelo il vescovo, seduto in cattedra con mitra e pastorale, a meno che non gli sembri opportuno fare diversamente, tiene l'omelia, nella quale, prendendo lo spunto dal testo delle letture che sono state proclamate, spiega il significato della malattia umana nella storia della salvezza e la grazia del sacramento dell'unzione.

652. La celebrazione dell'unzione degli infermi, che comincia dopo l'omelia, può svolgersi in due modi, che possono essere indicati schematicamente come segue:

A

- Litania

- Imposizione delle mani

- Benedizione dell'olio

- Unzione

- Orazione conclusiva

B

- Imposizione delle mani

- Benedizione dell'olio

- Unzione

- Litania con orazione conclusiva

I due modi qui schematicamente indicati vengono descritti più esplicitamente più sotto ai nn. 653-658.

653. Dopo l'omelia il vescovo, deposta la mitra, si alza e introduce la litania indicata nel rituale, se si deve dire adesso.469

Poi il vescovo e tutti i presbiteri che devono amministrare la sacra unzione, impongono uno per uno su alcuni infermi le mani, senza dire nulla.

654. In questa celebrazione il vescovo può benedire l'olio per l'unzione: compie ciò immediatamente dopo l'imposizione delle mani con l'orazione O Dio, Padre di ogni consolazione.

Se invece si usa l'olio già benedetto, il vescovo dice la preghiera di rendimento di grazie sull'olio: Benedetto sei tu, o Dio, Padre onnipotente.470

655. Poi il vescovo siede e riceve la mitra.

Il diacono gli porta il vasetto o i vasetti con l'olio benedetto e il vescovo li consegna ai presbiteri che verranno a lui associati nel compiere la sacra unzione.

Allora lo stesso vescovo e i presbiteri si avvicinano ai singoli infermi e ungono ciascuno sulla fronte e sulle mani, dicendo una volta sola, per ciascun infermo, la formula: Per questa santa unzione.471

656. Mentre si compie l'unzione degli infermi, quando la formula è stata udita almeno una volta dai presenti, si possono eseguire alcuni canti.

657. Terminate le unzioni, il vescovo ritorna alla cattedra, i presbiteri alle loro sedi, e si lavano le mani.

658. Poi il vescovo, stando in piedi senza mitra, proclama, a mani allargate, l'orazione conclusiva del rito dell'unzione, scegliendo il testo più adatto fra quelli proposti nel rituale.472

( Se tuttavia la litania non è stata proclamata in precedenza, il vescovo la introduce immediatamente dopo la lavanda delle mani e la conclude con la medesima orazione ).

659. Quindi la messa prosegue nel modo consueto, con la preparazione dei doni.

Gli infermi e i presenti possono fare la comunione sotto le due specie.

660. Alla fine della messa, al posto della consueta benedizione, il vescovo può proclamare la benedizione solenne indicata nel rituale.473

In questo caso il vescovo riceve la mitra e saluta il popolo dicendo: Il Signore sia con voi.

Allora uno dei diaconi può dire l'invito alla benedizione e il vescovo, con le mani stese sopra il popolo, proclama le invocazioni della benedizione.

Quindi prende il pastorale e dice: Vi benedica, facendo un segno di croce sul popolo.

Il vescovo può impartire la benedizione anche con le formule proposte più sotto ai nn. 1120-1121.

La celebrazione della sacra unzione senza la messa

661. Il vescovo indossa il camice, la croce pettorale, la stola e il piviale di colore bianco, e riceve la mitra e il pastorale.

I presbiteri che per caso vengono a lui associati indossano la cotta sopra la veste talare o il camice e la stola.

Il diacono indossa le proprie vesti.

662. Gli infermi sono accolti da persone a ciò designate e vengono disposti al loro posto prima dell'ingresso del vescovo.474

663. Una volta entrati in chiesa, mentre si eseguisce un canto adatto, il vescovo fa l'inchino all'altare e si reca alla cattedra e qui, al termine del canto, rivolge un saluto fraterno agli infermi e al popolo.

664. Quindi si celebra la liturgia della parola, con i medesimi criteri e i medesimi testi indicati più sopra, ai n. 648 e n. 651 per la celebrazione della messa.

665. Il rito dell'unzione si compie come indicato più sopra, ai nn. 652-657.

Tuttavia, dopo l'unzione, prima dell'orazione conclusiva, il vescovo introduce la preghiera del Signore, che viene recitata da tutti.

666. La benedizione finale del vescovo viene data nel modo sopra descritto al n. 660; al termine, il diacono congeda il popolo dicendo: Andate in pace, e tutti rispondono: Rendiamo grazie a Dio.

E la celebrazione si conclude lodevolmente con un canto adatto.

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461 Cf. J.A. Cramer, Catenæ Græcorum Patrum in Novum Testamentum, t. 1, Oxford 1838-1844, p. 324
462 Cf. Ep. 25, 8, 11: PL 20, 560
463 Cf. Rituale Romano, Rito dell'unzione e cura pastorale degli infermi, n. 83
464 Cf. ibidem, n. 85
465 Cf. più sotto l'Appendice III
466 Cf. Messale Romano, Ordinamento delle letture della messa, nn. 790-795
467 Cf. più sotto l'Appendice II
468 Cf. Rituale Romano, Rito dell'unzione e cura pastorale degli infermi, n. 87
469 Cf. ibidem, n. 73
470 Cf. ibidem, nn. 75-75 bis
471 Cf. ibidem, n. 76
472 Cf. ibidem, nn. 77,243-246
473 Cf. ibidem, nn. 79, 237
474 Cf. ibidem, nn. 86-91