Cerimoniale dei Vescovi

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Capitolo X - Dedicazione di una chiesa nella quale già si celebrano i santi misteri

916. Per comprendere in modo adeguato il valore dei simboli e il senso dei riti, è necessario che l'inaugurazione di una nuova chiesa si faccia contemporaneamente alla sua dedicazione: per questo, si deve evitare per quanto è possibile di celebrare la messa in una nuova chiesa prima che questa sia dedicata.

Quando tuttavia si dedicano chiese nelle quali già si celebrano i divini misteri, si deve usare il rito proposto ai nn. 864-915.

Inoltre vanno distinte, non senza motivo, le chiese costruite di recente, il motivo della cui dedicazione è più evidente, da quelle costruite da tempo.

Per la dedicazione di queste chiese si richiede:

- che l'altare non sia ancora dedicato; infatti la consuetudine e la norma liturgica giustamente proibiscono la dedicazione di una chiesa senza quella dell'altare; la dedicazione dell'altare è infatti la parte principale di tutto il rito;

- che nell'edificio vi sia qualcosa di nuovo o di notevolmente cambiato nella sua struttura architettonica ( ad es. se la chiesa è stata radicalmente cambiata o il suo presbiterio è stato ristrutturato secondo le norme date più sopra ai nn. 48-51 ) o nel suo stato giuridico ( ad es. se la chiesa è stata eretta in parrocchia ).

917. Le indicazioni contenute più sopra ai nn. 864-878 si applicano anche a questo rito, a meno che, per una particolare condizione prevista da questo rito, esse non siano applicabili o sia notato diversamente.

Questo rito differisce da quello descritto nel capitolo IX soprattutto per le particolarità seguenti:

a) si omette il rito dell'apertura delle porte della chiesa ( cf. più sopra i n. 884 o n. 889 ), perché la chiesa è già aperta ai fedeli; quindi l'ingresso si fa sull'esempio dell'« ingresso semplice » ( cf. più sopra i nn. 890-891 ).

Se però si tratta di dedicare una chiesa che è stata a lungo chiusa e ora di nuovo si apre al culto, si può fare il rito di apertura della porta, perché in questo caso il rito mantiene il suo significato;

b) il rito di consegnare la chiesa al vescovo ( cf più sopra i n. 883, n. 888, n. 891 ), si mantenga o si ometta o si adatti secondo la condizione della chiesa da dedicare ( per es. è conveniente mantenerlo nella dedicazione di una chiesa edificata da poco; ometterlo nella dedicazione di una vecchia chiesa nella cui struttura non è cambiato nulla; adattarlo nella dedicazione di una vecchia chiesa radicalmente restaurata );

c) si omette il rito di aspersione con l'acqua benedetta delle pareti della chiesa ( cf. più sopra i nn. 892-894 ), al quale è legato il significato della purificazione;

d) si omettono le particolarità riguardanti la prima proclamazione della parola di Dio ( cf. più sopra il n. 896 ) e pertanto la liturgia della parola si compie nel modo solito; al posto di Neemia ( Ne 8,2-4.5-6.8-10 con il salmo 19 e il suo responsorio ( cf. più sopra il n. 896), si sceglie un'altra lettura adatta.668

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668 Cf. Pontificale Romano, Rito della dedicazione della chiesa e dell'altare, capitolo III:
Dedicazione di una chiesa nella quale già si celebrano i santi misteri