Diario dei colloqui con Fra Leopoldo

Torino, 6 Maggio 1918

Ore 11

Ritorno ora da Prof. Teodoreto delle Scuole Cristiane.

Fra Leopoldo mi aveva detto che è una santa persona, ma quantunque sia la prima volta che l'avvicini, pure me ne sono convinto.

Mi accolse con seria cortesia e gentilezza.

É questa una persona di una serietà buona, dalla quale trapela una vita austera per sé, indulgente per gli altri.

Gli raccontai in breve le due visite fatte a Fra Leopoldo, lessi la lettera dell'Ammiraglio e le sue labbra abbozzarono sorrisi di religiosa compiacenza.

Mi parlò della santità di Fra Leopoldo e mi disse, sempre con lo stesso tono di voce, che denotava una grande pace unita ad una profonda convinzione, il privilegio e la grazia grande che il Signore ci aveva concesso nell'avvicinare Fra Leopoldo.

Mi parlò delle rivelazioni; della missione speciale di quest'uomo di far conoscere la misericordia e la bontà di Gesù, della semplicità e umiltà che ha veramente da santi.

Mi spiegai e mi convinsi che Gesù aveva scelto per attore Fra Leopoldo e per esecutore lo stesso Fratello Teodoreto quale membro delle Scuole Cristiane.

Mi spiegai le parole che mi erano rimaste dure nel colloquio del pomeriggio, quando cioè si sarebbe reso pubblico l'avvenimento.

Il Prof. Fratello Teodoreto, sapeva di parlare di cose di importanza somma, quindi la sua parola era sobria, seria, misurata, semplice e chiara.

Non dimenticherò mai questi colloqui.

Il Professore, mi spiegò che era volontà del Signore che ogni cosa si sarebbe rivelata dopo la morte di Fra Leopoldo, che veramente le rivelazioni erano cose straordinarie.

Lui aveva conosciuto, presso a poco nel modo mio, Fra Leopoldo da 4 anni e poteva dire forse, e senza forse, più intimamente di qualunque altro.

Indubbiamente il Signore si serviva del suo Ordine per la Sua maggior gloria.

Disse che a Torino erano pochissime le persone che conoscevano questi fatti straordinari ed appunto per questo riteneva opera di Dio l'aver permesso che noi ne fossimo ammessi a far parte.

Ci spinse alla Divozione a Gesù Crocifisso ed alla Vergine Consolata.

Entrò allora il mio amico Cambiaghi rimasto fuori.

Si parlò ancora di questo argomento, ed egli ci spiegò della Divozione al Crocifisso, dei benefici, della Pia Unione, degli scopi, quali il maggiore, la santificazione dell'anima, la formazione di catechisti, di uomini che dovranno divenire buoni padri, buoni Sacerdoti o religiosi.

Ci fece visitare la sala dove nel mezzo, sopra due cuscini, vi è un bellissimo Crocifisso, ci presentò dei soci, ci parlò del ritiro mensile e ci pregò di partecipare alle loro riunioni.

Ritirai la pagella con la preghiera a Gesù Crocifisso, promettendo, nella mia prossima licenza, di farmi un divulgatore della pia pratica.

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