Diario dei colloqui con Fra Leopoldo

Torino, 10 Maggio 1918

Ill.mo Signor Ammiraglio.

Nella Sua pregiata del 27 Aprile u.s., tanto cara ed attesa, parla delle cause che molte volte contribuiscono a prolungare un silenzio "verso le persone che affettuosamente attendono da noi un qualche cenno palpabile del nostro affetto".

Tralascio quindi di scusarmi se il pensiero che ogni giorno accarezza la mia mente e fa muovere il mio cuore per loro, non si traduce spesso "in una frase, una notizia, qualche cosa insomma che non sia l'inesplicabile prolungato silenzio".

Ed eccomi senz'altro a parlarLe delle visite che grazie al Signore ho potuto fare alla Novizia ed a Fra Leopoldo.

Lei mi dice che "mi invidia santamente" e credo abbia tanto e tanto ragione.

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