Alla ricerca di Fra Leopoldo

Alcune riflessioni

Amore a Gesù Crocifisso e a Maria Santissima Addolorata

Fra Leopoldo è stato sin dall'inizio un innamorato della Croce, sia per un sentire personale (il Crocifisso e la Passione l'hanno sempre colpito), sia per indicazioni celesti (nel sogno del 1887 la Vergine SS. Addolorata gli disse: "Ricordati di ciò che ha sofferto mio Figlio!").

Come ha annotato Fratel Teodoreto, "meditando sulle sofferenze di Gesù e di Maria, addentrandosi nell'abisso di misericordia e di dolore che compì l'umana redenzione, Fra Leopoldo si sentì singolarmente tratto a seguire il Salvatore, e la sua divina Madre con fervente vita d'amore".

Fra Leopoldo il 18 agosto 1906, proprio a commento della frase di Gesù "Una grande confidenza passerà fra Me e te", scrive: "Il Crocifisso è un gran libro d'istruzioni santissime".

Proprio meditando su questo gran libro, ha voluto seguire Gesù pregando e riparando; e, innamorato di Maria, ha approfondito il ruolo della Vergine addolorata nell'essere stata vicina al Figlio nella sua vita terrena, perché Lei, istruita nelle Sacre Scritture, sapeva della profezia di Isaia e quindi sapeva "dell'uomo dei dolori".

Per Lei, dunque, ogni ora della vita di Gesù era un avvicinarsi sempre più all'ora della morte; da qui la lunga Passione di Maria durata 33 anni e non solo il Venerdì Santo.

Per Fra Leopoldo, dunque, l'amore al Crocifisso, punto terminale dell'Amore misericordioso di Gesù, fu anche amore a Maria Santissima, l'Addolorata, la Corredentrice.

Aggiungiamo, a questo riguardo, alcune riflessioni di P. Vasconi.

" La storia della Chiesa intreccia nella vita dei propri testimoni la figura del Crocifisso e quella della Madre, l'Immacolata.

È inconcepibile un profeta cristiano, un ambasciatore del Calvario senza Maria.

È Lei, infatti, perché creatura umana, che stimola i fedeli della Croce a tendere verso la virtù, la santità, la "normalità"! …

La grandezza di Maria non è di parata che può incantare, ma è una grandezza costituita sul quotidiano sacrificio di sé che fa pensare e sollecita alla imitazione ".21

Indice

21 Renato Vasconi, op. cit. , pp. 48-49