Trattato dei miracoli

Capitolo IX

Idropici e paralitici

[892] 70. Nella città di Fano, un ammalato di idropisia, per intercessione del beato Francesco, meritò di essere completamente guarito da tale infermità.

[893] 71. Una donna della città di Gubbio, che giaceva paralizzata in un letto invocato per tre volte san Francesco perché l'aiutasse, fu liberata dalla sua infermità e risanata.

[894] 72. Una fanciulla di Arpino, nella diocesi di Sora, era paralizzata a tal punto, che con le membra inerti e i nervi contratti, non poteva svolgere alcuna attività; sembrava posseduta dal demonio piuttosto che vivere con anima umana.

Era talmente menomata da tale malattia, che sembrava a tutti tornata alla prima infanzia.

Finalmente sua madre, ispirata dall'alto, la condusse in una culla ad una chiesa del beato Francesco presso Vicalvi, e versando molte lacrime e moltiplicando le preghiere, ottenne che fosse liberata da ogni traccia di malattia e restituita al precedente stato di salute.

[895] 73. Nel medesimo paese, un giovane colpito da paralisi, con la bocca irrigidita e gli occhi stravolti, fu accompagnato dalla madre a detta chiesa.

Prima quel giovane era incapace di qualsiasi movimento, dopo che la madre ebbe per lui supplicato il Santo, ancor prima di raggiungere la sua casa, venne ristabilito alla primitiva salute.

[896] 74. A Poggibonsi, una fanciulla di nome Ubertina era gravemente e incurabilmente ammalata di malcaduco; i suoi genitori, perduta ormai ogni fiducia nei rimedi umani, implorarono insistentemente il soccorso di san Francesco.

Avevano poi insieme formulato il voto di digiunare ogni anno per la vigilia, e nel giorno della festa del Santo, di dare da mangiare ad alcuni poveri, se egli avesse guarito la loro figlia da quella insolente malattia.

Appena emesso il voto, la fanciulla si riebbe del tutto guarita, né risultò in seguito in lei alcuna traccia di così grave malattia.

[897] 75. Pietro Mancanella, cittadino di Gaeta, per una paralisi perdette l'uso di un braccio e di una mano, ed ebbe la bocca storta fino all'orecchio.

Affidandosi alle cure dei medici, perdette anche la vista e l'udito.

Si rivolse allora supplichevole al beato Francesco, e fu guarito da ogni infermità, per i meriti del beatissimo uomo.

[898] 76. Un cittadino di Todi era tanto sofferente per una artrite da non riuscire a riposare per il forte dolore.

Infine, essendo ridotto allo stremo delle forze e non essendo alleviato in alcun modo dalle cure mediche, in presenza di un sacerdote si rivolse al beato Francesco e, appena ebbe emesso un voto, ricuperò la salute.

[899] 77. Un uomo di nome Bontadoso era talmente sofferente per un dolore ai piedi che non poteva muoversi per niente; dopo aver perduto anche l'appetito e il sonno, fu convinto da una donna di votarsi al beato Francesco.

Egli, irritato dal troppo dolore, diceva di non vedere che Francesco fosse un santo; in seguito si arrese, all'insistente suggerimento della donna, e fece un voto così: « Mi consacro a san Francesco, e credo che sia un santo, se mi libererà entro tre giorni da questa malattia ».

Subito, poté rimettersi in piedi e si meravigliò, poiché era ritornata la salute scomparsa.

[900] 78. Una donna, che da molti anni giaceva a letto per malattia, incapace di qualsiasi movimento, fu risanata da san Francesco e poté così attendere alle sue occupazioni.

[901] 79. Un giovane, nella città di Narni, soffriva da dieci anni per una malattia, che lo rendeva tutto così gonfio da non poter essere curato in alcun modo.

La madre lo votò a san Francesco, e subito ottenne da lui la grazia della guarigione.

[902] 80. Nella stessa città una donna, aveva da otto anni una mano paralizzata, sì da non esser in grado di fare nulla.

Le apparve san Francesco in visione e stirandole la mano, la rese capace di lavorare come l'altra sana.

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