Obiezione

… di coscienza

L'obiezione di coscienza è, in termini generali, il rifiuto di adeguarsi a un ordine imposto dall'autorità o a una prescrizione di legge, perché ritenuti contrari alle proprie convinzioni morali irrinunciabili.

Negli Stati democratici l'obiezione di coscienza è riconosciuta legalmente in casi specifici per garantire il rispetto della coscienza individuale.

Il significato dell'obiezione di coscienza consiste nell'affermare il primato della coscienza nei confronti dell'autorità e della legge, e perciò il diritto del singolo di valutare se quanto gli viene richiesto è compatibile con i principi morali ai quali sente di dover ispirare la propria condotta.

La tradizione cristiana

Nella tradizione cristiana l'obiezione di coscienza si fonda sull'obbligo di obbedire a Dio prima che agli uomini e sul riconoscimento dei limiti della legge positiva.

La predicazione di Gesù pone costantemente l'accento sulla necessità di andare oltre la lettera della Legge, per coglierne lo spirito e rispondere alla propria vocazione, e smaschera il formalismo esteriore dietro cui si nasconde la ricerca dell'autogiustificazione.

Ricuperando la categoria di epieikeia ( equità ), presente nel pensiero greco, i teologi medievali evidenziano la distanza spesso esistente tra i dettami della legge e il mondo dei valori o la complessità delle situazioni esistenziali, sia personali che sociali.

È evidente, in questo quadro, la necessità del ricorso all'obiezione di coscienza sia quando la legge è ingiusta, perché in contrasto con valori irrinunciabili ai quali l'uomo deve aderire, sia quando non interpreta adeguatamente le esigenze del bene personale o collettivo.

Obiezione di coscienza e diritto

Il riconoscimento dell'obiezione di coscienza da parte degli ordinamenti giuridici degli Stati, sia pure con l'introduzione di regole restrittive per garantire la serietà della scelta, costituisce un importante passo avanti sulla via del pluralismo democratico.

In Italia tale riconoscimento è avvenuto sia in relazione al rifiuto di prestare servizio militare, sia al rifiuto di cooperare direttamente all'interruzione volontaria di gravidanza, ammessa dalla legge in strutture sanitarie pubbliche.

La possibilità di sostituire il servizio militare con quello civile, grazie alla promulgazione della legge 772 del 1972, ha concorso a sviluppare una nuova cultura, incentrata sul rifiuto della violenza armata, e a far emergere un nuovo concetto di difesa e di servizio alla patria, in cui conta soprattutto la creazione di condizioni che eliminano i conflitti e l'impegno di solidarietà verso i soggetti più deboli.

v. Non violenza; Pacifismo

Concilio Ecumenico Vaticano II

di coscienza
Le leggi devono umanamente provvedere Gaudium et spes 79

Compendio della dottrina sociale

Diritto all'obiezione di coscienza 399
Obiettori di coscienza 503