Regole

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Rapporti reciproci tra Confratelli e unione che deve esistere tra loro

1 I Fratelli nutriranno un affetto cordiale gli uni per gli altri, senza però dare ad alcuno segni o attestati di predilezione, per rispetto a Nostro Signore che debbono ugualmente onorare in tutti come se - vivificati dal suo Spirito - fossero da lui animati.

2 Considereranno sommo piacere rendere servizio ai loro Fratelli; lo faranno, però, sempre con il permesso o per ordine del Fratello Direttore, tranne che i tempi stringano.

3 Quando passeranno dinanzi a un Confratello, si scopriranno il capo e lo saluteranno con riservatezza.

4 Si rivolgeranno ai loro Fratelli con molto rispetto, senza affettazione e senza fare complimenti, cioè con semplicità cristiana e religiosa, per non dare luogo alla familiarità.

5 Si controlleranno sempre perché ogni loro parola sia improntata a lealtà e cortesia verso i Confratelli, anche se essi li hanno o li avessero, in qualche modo, offesi.

6 Preferiranno sempre e in qualsiasi cosa i Fratelli a loro stessi, almeno finché le Regole e l'obbedienza lo consentono, perché li stimano e li rispettano come Dio che risiede in essi.

In pratica: se viene offerto qualcosa a tutti i Fratelli o a qualche altro e ad essi e se c'è libertà di scelta, essi sceglieranno ciò che vale di meno, perché ognuno considera i propri Confratelli al di sopra di sé.

7 Eviteranno di contraddire i Confratelli e non discuteranno con essi ma, per rispetto, si rimetteranno alle loro opinioni.

8 Se qualche Fratello avanza qualche massima che non è vera o che potrebbe ingenerare brutte conseguenze, si opporranno restando in silenzio, persuasi che solo il Fratello Superiore o il Fratello Direttore della casa hanno il diritto di correggerlo.

Tuttavia, se capita di ascoltare qualcosa di sconveniente, è opportuno avvisare il Fratello Superiore dell'Istituto o il Fratello Direttore della casa ove si trova; naturalmente, se non è al corrente che il Fratello Direttore l'aveva già notato e l'aveva rimproverato.

9 I Fratelli avranno lo stesso rispetto sia per i Fratelli insegnanti che per i Fratelli conversi.

Nessuno si permetterà di rivolgersi ad essi in modo poco cortese, parlerà anzi di essi in modo corretto e dignitoso.

Mostreranno, in ogni circostanza, che v'è una vera unione tra di essi e che sono loro molto grati dei servizi che rendono.

10 Per parlare ai Confratelli della casa bisogna esserne autorizzati dal Fratello Direttore.

11 Se due Fratelli usciranno insieme, osserveranno il silenzio, tranne che non se ne possa fare assolutamente a meno.

12 Non parleranno mai dei Confratelli se non è proprio necessario, preoccupandosi, in tal caso, di parlarne bene, con grande stima e rispetto.

Lo faranno in ogni occasione, ma soprattutto quando la necessità li obbliga a parlare con gli estranei.

Faranno allora in modo, usando ogni espediente, di mostrare il rispetto, la stima e l'unione sincera, vera e interiore che li lega ad essi.

Al contrario, non mostreranno mai - né con gesti né con parole - che hanno qualche animosità contro l'uno o l'altro di essi.

13 Negli esercizi ordinari i Fratelli non occuperanno posti privilegiati: solo al Fratello Direttore e al Vice-Direttore saranno riservati i due primi posti; gli altri occuperanno un posto qualsiasi, ovvero quello che il Fratello Direttore assegna loro, posto che potrà essere cambiato quando egli lo riterrà opportuno.

14 Se due Fratelli escono insieme, il più giovane darà la precedenza al più anziano; quando entreranno in una casa avrà, invece, la precedenza chi deve espletarvi un impegno, anche se è più giovane.

15 Prima di uscire, ognuno dei due Fratelli andrà a chiedere il permesso al Fratello Direttore.

Tornati, gli renderanno conto dei luoghi dove sono stati e delle persone con le quali si sono intrattenuti a parlare di tutto ciò che hanno detto o fatto sia insieme sia con altri.

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