Discorsi sul Nuovo Testamento

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Sulle parole dell'Apostolo

Gal 6,1ss: " Fratelli, qualora uno venga sorpreso in qualche colpa, voi, che avete lo Spirito, istruitelo in questa maniera ", ecc.

Discorso tenuto a Cartagine, nella Basilica del Martire Cipriano l'8 di settembre

1 - Ag. propone di nuovo la lettura della Lettera dell'Apostolo
2 - Come portiamo i nostri pesi l'uno dell'altro. La legge di Cristo è la legge della carità
3 - Ama e fai quello che vuoi
4 - Anche chi ha lo Spirito ha un peso che deve portare l'altro
5 - Talora l'uomo stesso è diavolo per sé. Gli adulatori e i seduttori
6 - Quando gli insulti ti turbano, desta Cristo, desta la tua fede

1 - Ag. propone di nuovo la lettura della Lettera dell'Apostolo

Richiamate alla memoria la lettura della Lettera dell'Apostolo che ne fa menzione: Fratelli - dice - qualora uno venga sorpreso in qualche colpa, voi, gli spirituali, correggetelo in questa maniera, con mitezza, vigilando su te stesso, per non cadere anche tu in quell'azione.

Portate i pesi l'uno dell'altro, e così adempirete la legge di Cristo.

Se infatti uno pensa di essere qualcosa, mentre non è nulla, inganna se stesso.

Ciascuno esamini invece il proprio operare e allora solo in se stesso troverà motivo di vanto e non nell'altro.

Ciascuno infatti porterà il proprio fardello.

Chi viene istruito nella dottrina faccia parte di quanto possiede a chi lo istruisce.

Non illudetevi, non ci si può prendere gioco di Dio.

Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato; infatti chi semina nella carne, dalla carne raccoglierà corruzione; chi semina nello spirito, dallo spirito raccoglierà vita eterna.

Non stanchiamoci di fare il bene; se infatti non desistiamo, a suo tempo mieteremo.

Poiché dunque ne abbiamo l'occasione, operiamo il bene verso tutti, soprattutto verso i fratelli nella fede. ( Gal 6,1-10 )

2 - Come portiamo i nostri pesi l'uno dell'altro. La legge di Cristo è la legge della carità

Fin qui si è proclamato un brano della Lettera dell'Apostolo; fin qui sono stato per voi come un lettore.

Ma, fratelli miei, se il lettore è stato intelligibile, è necessario chi renda esplicito questo testo?

Ecco, abbiamo ascoltato, abbiamo compreso; pratichiamolo, e abbiamo la vita.

E che bisogno c'è di caricare la vostra memoria?

Restate fedeli a tali avvertimenti e rifletteteci su.

Preoccupa forse qualcuno di voi come sia da intendere ciò che afferma: Sopportate i pesi l'uno dell'altro; a cui fa seguire poco dopo: Ciascuno porterà il proprio fardello? ( Gal 6,4-5 )

Dite infatti interiormente voi pure che lo avete notato: In che modo portiamo a vicenda i nostri pesi se ciascuno porterà il proprio fardello?

In che modo ciascuno porterà il proprio fardello, se portiamo a vicenda i nostri pesi?

È un problema, lo riconosco. Bussate, e vi sarà aperto; ( Mt 7,7; Lc 11,9 ) bussate con lo sforzo di intendere, bussate con desiderio vivo, bussate anche per noi, perché, se pregate, possiamo dirvi qualcosa di adeguato.

Così, insistendo, ci aiutate e presto la questione sarà risolta.

Dio voglia che sia risolta con sollecitudine pari al successo di ciascuno nell'attuare ciò che comprende!

Portiamo i pesi l'uno dell'altro quanto al peso della natura debilitata; ciascuno porterà il proprio fardello rispetto alla pietà.

Che vuol dire ciò che ho detto? Tutti gli uomini; che siamo se non uomini, e appunto per questo infermi, e tali che non siamo affatto senza peccato?

Proprio in questo noi portiamo i pesi l'uno dell'altro.

Se infatti non tolleri tuo fratello perché peccatore, ed egli non tollera te peccatore, ciascuno trascura l'altro, ma commettete veramente un grave peccato.

Se, al contrario, sei tu a tollerare ciò che egli non può, ed egli tollera ciò che tu non puoi, voi portate l'uno i pesi dell'altro; e per il fatto che portate l'uno i pesi dell'altro, voi adempite la legge santissima della carità.

È proprio questa infatti la legge di Cristo; la legge della carità è la legge di Cristo.

Per questo è venuto, perché ci ha amati; e non c'era che potesse amare: amandoci, però, ci ha resi degni di essere amati.

Avete ascoltato in che consista: Portate l'uno i pesi dell'altro e così adempirete la legge di Cristo. ( Gal 6,2 )

Che vuol dire allora: Ciascuno porterà il proprio fardello?

Ciascuno renderà conto del proprio peccato; nessuno renderà conto del peccato altrui.

Ciascuno ha il suo proprio giudizio: renderà il suo conto a Dio.

Ma anche gli stessi superiori, che rendono conto dei greggi di Cristo, rendono ragione del loro peccato se trascurano i greggi di Cristo.

3 - Ama e fai quello che vuoi

Perciò, fratelli, qualora uno venga sorpreso in qualche colpa, voi, gli spirituali, chiunque siate gli spirituali, correggetelo in questa maniera, con mitezza. ( Gal 6,1 )

E se tu alzi la voce, ama interiormente.

Sia che incoraggi, che ti mostri paterno, che rimproveri, che sia severo, ama e, tutto ciò che vuoi, fallo pure.

Il padre infatti non odia il figlio, eppure il padre, se è necessario, percuote il figlio, apporta dolore per proteggerne la salute.

Questo vuol dire quindi: con mitezza.

Se infatti uno venga sorpreso in qualche colpa e dirai: Non mi riguarda; ed io ti dirò: Per quale ragione non ti riguarda?

E mi risponderai: Perché ciascuno porterà il proprio fardello, ti risponderò: Certamente hai ascoltato volentieri, ed hai capito: Portate l'uno i pesi dell'altro.

Perciò, qualora uno venga sorpreso in una colpa, tu lo spirituale, correggilo in questa maniera, con mitezza.

Senza dubbio dovrà rendere conto personalmente del proprio peccato, perché ciascuno porterà il proprio fardello; ma, quanto a te, se avrai trascurato la piaga di lui, renderai un conto negativo del peccato della tua negligenza; appunto per questo, se l'uno non porterà i pesi dell'altro, avrete un conto negativo nel momento in cui ciascuno porterà il proprio fardello.

Si avveri in voi che l'uno porti i pesi dell'altro, e Dio vi perdona perché ciascuno porterà il proprio fardello.

Infatti se porterai il peso dell'altro, quando uno venga sorpreso in qualche colpa, correggilo con animo benevolo, ti troverai a quel brano in cui hai ascoltato: Ciascuno porterà il proprio fardello, e con tranquillità di coscienza dirai a Dio: Rimetti a noi i nostri debiti. ( Mt 6,12 )

Pertanto, fratelli, ricordate: Qualora un uomo venga sorpreso in una qualche colpa.

Non ritenerlo detto di passaggio: Uomo.

Poté dire infatti: qualora venga sorpreso alcuno, qualora chiunque venga sorpreso …

Non lo ha detto, ma ha detto: Un uomo.

È assai difficile infatti che un uomo non venga sorpreso in una qualche colpa, perché che cosa è l'uomo?

4 - Anche chi ha lo Spirito ha un peso che deve portare l'altro

Ma costoro, gli spirituali che ha indotto a correggere con atteggiamenti di benevolenza l'uomo che venga sorpreso in qualche colpa, può darsi che in cuor loro dicano: Portiamo i pesi di coloro che sono sorpresi nelle colpe, perché non abbiamo che cosa sia loro possibile portare in noi.

In quanto non devi essere sicuro, ascolta le parole che seguono; avverti: Vigilando su te stesso per non cadere anche tu in tentazione. ( Gal 6,1 )

Non avrebbero dovuto insuperbirsi gli spirituali, non avrebbero dovuto innalzarsi: sebbene, se sono spirituali, non s'innalzano; temo però che s'innalzino, perché sono carnali; badi tuttavia anche lo spirituale a non cadere pure lui in tentazione.

Forse che, perché è spirituale, non è più un uomo?

Forse che, perché è spirituale, non porta più un corpo corruttibile che appesantisce l'anima? ( Sap 9,15 )

Forse che, perché è spirituale, ha già terminato questa vita che è tutta una prova sulla terra? ( Gb 7,1 )

Perciò gli viene ben detto, veramente bene: Vigilando su te stesso per non cadere anche tu in tentazione.

E, fatto l'avvertimento a quelli, cioè a coloro che hanno lo Spirito, ha portato subito il discorso in senso generale: Portate i pesi l'uno dell'altro e così adempirete la legge di Cristo. ( Gal 6,2 )

Che vuol dire: l'uno dell'altro? L'uomo carnale porta il peso dell'altro uomo carnale; l'uomo che ha lo Spirito porta il peso dell'altro uomo che ha lo Spirito.

Portate i pesi l'uno dell'altro, non disattendete a vicenda le vostre colpe.

Convincete di errore coloro verso i quali avete confidenza, avvertite coloro con i quali non avete rapporti di confidenza; e, se questo è necessario, che nessuno cada in peccato, pregate, supplicate.

Vi ho forse umiliati dicendovi di supplicare?

Ascoltate l'Apostolo: Ma ora vi ingiungiamo - dice - e vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio. ( 2 Cor 6,1 )

In merito, se ha trovato in forze l'infermo, lo tratta bruscamente; se invece lo ha trovato debole e teme che forse si abbatta sotto una dura correzione, supplica, prega, perché ascolti, stia alle prescrizioni e viva.

Risulta quindi che proprio per questo l'Apostolo abbia detto: Portate i pesi l'uno dell'altro, avendo ammonito chi aveva lo Spirito, fino a dire: Vigilando su te stesso per non cadere anche tu nella tentazione; in modo che costui che ha lo Spirito non presuma tanto di sé da essere convinto di non avere peso che debba essere portato dall'altro.

5 - Talora l'uomo stesso è diavolo per sé. Gli adulatori e i seduttori

Ascolta di nuovo l'Apostolo, ascoltalo ancora a causa dell'arroganza, dell'orgoglio, della vanteria: Anche chi pensa di essere qualcosa, mentre non è nulla, inganna se stesso. ( Gal 6,3 )

Non si poteva dire più chiaramente: inganna se stesso.

Non si deve accusare il diavolo in ogni caso; talora infatti l'uomo stesso è diavolo nei propri confronti.

Perché allora ci si deve guardare dal diavolo?

Precisamente per questo, perché non ti inganni.

Non sei forse allora proprio tu il tuo diavolo quando inganni te stesso?

Che cosa viene dopo? Ciascuno esamini invece la propria condotta e allora solo in se stesso e non nell'altro troverà motivo di vanto. ( Gal 6,4 )

Se quando fai qualcosa di buono te ne compiaci perché un altro ti loda e, se poi l'altro non te ne fa una lode, tu desisti dal portare a compimento l'opera buona, privato degli elogi dell'altro, in lui hai il tuo vanto, non in te stesso.

Se, lodato, ti impegni, nel caso poi che la tua opera buona non sia gradita ad un uomo insensato, non la fai più.

Non è forse vero che vedi quante lodi ricevono, dalla bocca di molti, uomini che dissipano i loro patrimoni tra gli istrioni senza porgere nulla ad un povero?

Forse per il fatto di essere lodati ciò che fanno è opera buona?

Svègliati infine: Il peccatore è lodato nei desideri dell'anima sua.

Avete applaudito tutti, perché conoscete la Sacra Scrittura, di cui abbiamo rievocato la testimonianza; ascoltino anche coloro che non la conoscono.

Lo ha detto la Sacra Scrittura, lo ha predetto la Sacra Scrittura: Che il peccatore è lodato nei desideri dell'anima sua e chi compie opere ingiuste viene benedetto. ( Sal 9,3 )

Ora ormai se il peccatore è lodato nei desideri dell'anima sua, e chi compie opere ingiuste è benedetto, cerca chi ti lodi.

Ti lacerano desideri perversi; commetti ogni giorno ingiustizie per soddisfare i tuoi desideri e cerca chi ti lodi.

Credimi, non troverai che adulatori e ingannatori.

In che senso adulatori, in che senso seduttori? Devo giustificare le mie parole.

Sono adulatori coloro che sanno che tu agisci male, eppure lodano; quanti poi ti lodano quando agisci male per il fatto che ritengono cosa buona ciò che fai, non sono adulatori, perché lodano con sincerità, ma sono capaci di sedurre poiché, con l'assiduità delle loro lodi, ti spingono a dover fare quelle opere cattive, e non lasciano respiro.

Te la passi infatti tra plausi inconsistenti, pensi che sia bene ciò che fai: sperperi i tuoi beni, mandi in rovina la tua casa, lasci i tuoi figli privi di tutto.

Quelle lodi hanno fatto un insensato; tu corri, tendi le mani, ricevi i favori, li assapori; profondi i beni della tua casa e raccogli vento.

Com'è, tu dici, che costoro i quali mi lodano sinceramente sono miei corruttori?

Ti corrompono proprio perché, cadendo nel peccato, hanno già corrotto se stessi.

Chi inganna se stesso è mai possibile che si darà pensiero di farsi sempre più vicino a te per altro scopo che non sia quello di sedurti?

Pertanto: Il peccatore è lodato nei desideri dell'anima sua e chi compie opere ingiuste viene benedetto.

Tu guardati da un tale ammiratore, da chi dice bene di una vita di questo genere.

Tu, anzi, compi il bene. Ma - tu dirai - se lo farò, a quel tale recherò dispiacere.

E dispiaci pure a lui, e piaci a Dio!

Se infatti dispiacerai a lui e piacerai a Dio, avrai in te stesso il vanto e non nell'altro.

Ma i cattivi discreditano i buoni e quanti amano questo mondo dicono male di quelli che disprezzano il mondo, insultano, vanno alla ricerca di che addebitare; non appena si dirà qualcosa di male, immediatamente vi presteranno fede, se si dirà qualcosa di bene, non vorranno credere.

Il tuo spirito ne è sconcertato fino a scoraggiarsi nel bene operare perché non si è trovato uno che lodando adulasse o ingannasse; non ti basta la testimonianza della tua coscienza nella scena del tuo intimo sotto gli occhi di Dio.

Perché sei turbato, di grazia, perché sei turbato? Perché si parla molto male di me.

È questo che tu dici? Non ti agiteresti nella barca del tuo cuore se Cristo non vi dormisse.

6 - Quando gli insulti ti turbano, desta Cristo, desta la tua fede

Durante la lettura del Vangelo, hai ascoltato che si scatenò una violenta tempesta e la barca era sbattuta e ricoperta dalle onde. ( Mt 8,24 )

Perché? Perché Cristo dormiva.

Non è solo quando dimentichi la tua fede che Cristo dorme nel tuo cuore?

La fede di Cristo nel tuo cuore è come Cristo nella barca.

Ascolti insulti, ti affatichi, sei sconvolto: Cristo dorme.

Desta Cristo, scuoti la tua fede! Persino nel turbamento sei in grado di fare qualcosa.

Scuoti la tua fede. Cristo si desti e ti parli: Ti turbano gli insulti?

Che cosa mai non ho ascoltato per amor tuo?

Questo ti dice Cristo, così ti interpella la tua fede; ascoltala e vedi in che modo ti conforta, a meno che tu abbia dimenticato che Cristo patì per noi, ( 1 Pt 2,21 ) e prima che soffrisse per noi tanti patimenti, egli subì insulti.

Cacciava i dèmoni, e gli si diceva: Hai un demonio. ( Gv 7,20 )

Di lui fu detto dalla parola del Profeta: Gli insulti di coloro che ti insultano sono caduti sopra di me. ( Sal 69,10 )

Perciò desta Cristo, e ti dirà in cuor tuo: Quando gli uomini vi maltratteranno e diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia, rallegratevi ed esultate perché la vostra ricompensa è grande in cielo. ( Mt 5,11-12; Lc 6,22-23 )

Credi ciò che è stato detto e si fa grande bonaccia nel tuo cuore.

Pertanto se uno pensa di essere qualcosa mentre è nulla, inganna se stesso.

Ciascuno esamini invece il proprio operato e allora solo in se stesso troverà motivo di vanto, e non nell'altro.

Sia che lodi, sia che biasimi, quanto a te hai interiormente motivo di vanto, perché il tuo vanto è il tuo Dio presente nella tua coscienza.

E somiglierai alle vergini sapienti che presero con sé olio nei vasi, per non aver vanto nell'altro, ma in se stesse.

Quelle infatti che non presero olio con sé ne mendicarono da queste, ma le loro lampade si spensero e [ le vergini ] dissero: Dateci del vostro olio. ( Mt 25,8 )

Che vuol dire: Dateci del vostro olio, se non: lodate le nostre opere perché non ci basta la nostra coscienza?

Ho spiegato, come ha concesso il Signore, ciò che appariva oscuro nella lettura dell'Apostolo.

Le altre affermazioni sono chiare; non richiedono chi esponga, ma chi compia.

Ma perché facciamo ciò che abbiamo ascoltato, rivolgiamo la nostra preghiera a Dio; senza il suo aiuto non potremo far nulla di buono, poiché egli stesso disse ai suoi discepoli: Senza di me non potete far nulla. ( Gv 15,5 )

Rivolti al Signore …

E al termine del discorso, perché il popolo pretendeva che non partissimo prima della ricorrenza del Natale del beato Cipriano, aggiunse:

Dico sinceramente alla Carità vostra che non possiamo sopportare il desiderio e le lagnanze dei nostri anche se per lettera; ma poiché ciò che chiedete lo ha già ordinato il santo Anziano, così concludo il discorso.

È certo imminente il natale del beato Cipriano, solennità per la quale avete voluto essere prepotenti per trattenermi; pertanto, noi che attendiamo con zelo alla parola, è bene che digiuniamo anche nel corpo.

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