Discorsi sui Santi

Indice

Discorso di S. Agostino Vescovo in onore di S. Quadrato

Presso l'altare di S. Cipriano

1 - Il vescovo: Quadrato; il suo gregge: la "Massa Candida"
2 - Significato simbolico del nome "Quadrato"
3 - Il ripetersi della caduta del giusto riguarda ogni tribolazione, non il peccato
4 - Unica la mente della Parola di Dio, ma con effetti diversi nel giusto e nell'empio
5 - Quante false imputazioni rinfacciate ai martiri. C'è un laccio teso anche per noi, ora è l'avidità, ora il timore
6 - Quanto a noi non sappiamo che ci possa giovare in questo mondo
7 - È gran cosa essere esauditi da Dio in ciò che è bene non in ciò che è male. Si trattava di mal di capo assai accentuato e continuo o la spina di Paolo
8 - Manca a Dio l'esperienza riconosciuta a un medico

1 - Il vescovo: Quadrato; il suo gregge: la "Massa Candida"

Abbiamo ascoltato quale risonanza abbia avuto la tromba del Vangelo nell'esortare i martiri alla lotta per la quale vincere il mondo: Chi vuol salvare la propria vita la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. ( Mt 16,25 )

Volendo salvarla, si perderà, perdendola, si troverà.

Che vuol dir questo se non che c'è un modo di salvare la propria vita secondo questo mondo, ma che altra è la salvezza della vita secondo Dio?

Perciò, nel momento critico della prova che fu riservata ai martiri - così che si dava loro facoltà di scelta fra due proposte: rinnegare Cristo o attirarsi la morte - senza dubbio quanti vollero salvare la propria vita secondo il mondo, rinnegarono Cristo e la perdettero; invece, quelli che secondo il mondo perdettero la propria vita, resero testimonianza a Cristo e la ritrovarono.

Del resto, a chi con maggior sicurezza si può affidare la vita se non a colui che l'ha creata?

Chi altri può conservare ciò che era se non Colui che ha avuto il potere di dare l'esistenza a ciò che non era?

Appunto Quadrato, del quale oggi celebriamo la solennità, di questo consapevole e maestro - era infatti vescovo -, rese testimonianza a Cristo insieme all'intero suo popolo, chierici e laici.

Mandò avanti il gregge che egli pasceva: Quadrato lo seguì quattro giorni dopo.

Infatti la Massa Candida - di cui è stata celebrata la solennità quattro giorni or sono - era quella parte del popolo di Dio affidata al governo di lui.

Quale grande costruzione simbolica reggeva appunto Quadrato!

E fra tutte le anime, tutte quelle non vedevano ancora la Chiesa che noi vediamo: non la vedevano ancora, anzi, la costruivano di se stessi e, morendo, quali pietre vive, si affrettavano a compaginarsi in essa.

Ed ecco noi vediamo la Chiesa diffusa in tutto il mondo, allora grande nei pochi, ora estesa e diffusa in molti: scorgiamo inoltre l'adempimento delle predizioni dei Profeti che anticiparono l'esistenza di tutte le cose che notiamo.

Ma perché allora che erano in pochi si potesse realizzare tanto, la fortezza era grande.

Percorrendola, resero ampia la via stretta, e mentre passarono calcandone le asperità, ci precedettero.

Li seguirono quanti, in quei tempi, tollerarono ogni genere di sofferenze per il nome di Cristo.

Beati loro nel perdere la propria vita! Felici perdite!

In tal modo fanno getto, in tal modo perdono coloro che seminano.

Chi può dubitare infatti come in ogni seminagione venga gettato, interrato quel che è seminato?

Ma quanta speranza del raccolto è quella che previene il seminatore!

Ma, alla semina, nessuno vede la messe: tutto è affidato a Dio, è consegnato alla terra.

La terra conserva, la terra feconda, la terra moltiplica: sempre sotto l'azione di colui che ha creato il cielo e la terra.

2 - Significato simbolico del nome "Quadrato"

Il nome di questo martire ci esorta a dire qualcosa della quadratura sacra.

Al santo Noè fu ordinato di costruire l'arca con travi squadrate. ( Gen 6,14 sec. LXX )

Quale caratteristica venne preferita nel taglio squadrato, quale segno si volle anticipare se non la particolarità per cui nessuno riesce a far cambiare faccia ad una forma tirata a squadro e stabile al suo posto?

Sarà stabile su qualsiasi faccia l'avrai situata.

Volgila su se stessa fino a ridurti sfinito di forze, poni tutta la tua attenzione a rigirarla; e in questo volgere continuo troverai la trave da te rovesciata tale qual era prima che tu la rigirassi.

Da ogni verso le si conferisce una posizione stabile.

Vennero prospettati danni, furono alienati i beni dei confessori di Cristo: Quadrato non si scompose.

Si giunse a minacciare l'esilio e la perdita della patria di origine: con il pensiero alla patria spirituale, Quadrato rimase fermo.

Si intervenne con la tortura e fieri tormenti, con il pensiero agli immani travagli dell'inferno: Quadrato si mantenne costante.

Si passò a promettere ricompense temporali di eccezionale valore perché rinnegasse Cristo: con il pensiero alla corona del cielo, Quadrato fu irremovibile.

3 - Il ripetersi della caduta del giusto riguarda ogni tribolazione, non il peccato

Tale dev'essere il cristiano, ma per esserlo, bisogna implorare l'aiuto di Cristo.

Sia egli appunto a squadrare, egli a sostenere, egli a non permettere la caduta di chi è vacillante.

Non è stato detto a vuoto: Se il giusto cade sette volte, egli si rialza. ( Pr 24,16 )

Questa espressione non dobbiamo intenderla riferita al cadere in qualche grave peccato.

Fa una gravissima caduta chi, da innocente, diventa omicida; cade chi era casto e diventa adultero.

Non si volle alludere a cadute di tal genere con dire: Se il giusto cade sette volte, egli si rialza; questo, invece, è stato detto delle cadute delle tribolazioni.

In realtà, cadere vuol dire essere umiliato.

Per quanto il giusto possa essere umiliato, egli si rialza.

Quadrato è quel giusto, a cui si cambia posizione e resta uguale a se stesso.

Col dire, poi, sette volte, si volle intendere la totalità per far capire con un numero perfetto ogni qual volta sarà caduto.

Sette volte, ogni qual volta; ugualmente: sette volte al giorno io ti loderò. ( Sal 119,164 )

Sulla mia bocca sempre la sua lode. ( Sal 34,2 )

E per farvi conoscere che questo è il senso espresso in tali parole: Se il giusto cade sette volte, egli si rialza, osserviamo nel contesto che cosa la Sacra Scrittura ha fatto precedere e ha fatto seguire a tali parole: ivi il senso si renderà evidente.

Quale, dunque, il contesto di cui fa parte quest'affermazione?

Non far posto all'empio alla mensa del giusto, perché tu non sia sviato dall'ingordigia del cibo. ( Pr 24,15 )

E di seguito: Perché se il giusto cade sette volte, egli si rialzerà, l'empio invece soccombe nelle sventure. ( Pr 24,16 )

L'affermazione in esame è illustrata dalle parole che subito la seguono: Sette volte cade il giusto e si rialzerà, l'empio invece soccombe nelle sventure.

Di conseguenza, chi cade sette volte e si rialzerà, non soccombe nelle sventure; e tale cadere e rialzarsi è appunto essere umiliato, e non soccombere.

4 - Unica la mente della Parola di Dio, ma con effetti diversi nel giusto e nell'empio

Che vuol dire allora quanto più sopra è stato espresso: Non far posto all'empio alla mensa del giusto perché tu non sia sviato dall'ingordigia del cibo? ( Pr 24,15 )

Come il Signore si degnerà concedere, mi esprimerò secondo il mio potere: trovi di meglio chi bussa più forte.

Ecco, carissimi, noi vi predichiamo la parola di Dio; tutti siete in ascolto, tutti vi compiacete, tutti vi rallegrate: non tutti mettete in pratica.

Si tratta proprio di quel pascolo di cui si nutre l'anima del giusto; vi si pasce però anche l'anima di chi non è giusto.

Il giusto e l'empio ascoltano entrambi: sono insieme in ascolto; al termine del discorso, dicono insieme: Siamo ben pasciuti.

Ma tu distingui colui che si nutre con più giovamento da quello che si pasce a sua volta e raggiunge una saturità materiale, non il vigore dello spirito.

Distingui allora, e non far posto all'empio alla mensa del giusto, cioè, non paragonarlo al giusto che si pasce.

Non far posto, cioè, non paragonare.

L'uno si nutre in modo diverso dall'altro.

Non ritenerli simili: a quello non accostare il giusto.

Ma, ascolta le Scritture e tieni per fermo questo: non lasciarti sviare dall'ingordigia del cibo.

Non far posto all'empio alla mensa del giusto perché anch'egli se ne pasce, se ne rallegra; non lasciarti sviare dall'ingordigia del cibo che prende tutto l'uomo.

È la tentazione che può esaminare, è la tentazione che riesce a provare come ciascuno si nutra.

Ecco io mostro come si nutre il giusto: Se il giusto cade sette volte, egli si rialzerà.

Ora faccio notare come si nutre l'empio: L'empio, invece, soccombe nelle sventure. ( Pr 24,16 )

Si nutre il giusto: quale pietra tagliata a squadra, sarà stabile comunque la volgerai.

Si nutre l'empio: come pietra arrotondata, non avrà mai stabilità.

5 - Quante false imputazioni rinfacciate ai martiri. C'è un laccio teso anche per noi, ora è l'avidità, ora il timore

Così, dunque, noi dobbiamo essere: ma per essere tali noi dobbiamo far ricorso all'aiuto di Dio.

Sarà in lui la mia speranza, poiché egli mi libererà dal laccio dei cacciatori e dalla parola pungente. ( Sal 91,2-3 )

Il laccio dei cacciatori, le insidie dei persecutori; la parola pungente, l'offesa amara.

Quante ne udivano costoro che, perdendole, ritrovavano le proprie vite!

Che lacci venivano tesi nelle tentazioni!

E l'anima una di tutti disse: Tengo i miei occhi rivolti al Signore, perché egli libererà dal laccio i miei piedi. ( Sal 25,15 )

Sarà in lui la mia speranza, poiché egli mi libererà dal laccio dei cacciatori.

Quante imputazioni delittuose ascoltavano! e pur coscienti della loro falsità.

Non è forse un dolore bruciante ascoltare una falsa imputazione di colpa?

Ma in loro era pazienza vera perché irradiava luce la coscienza intemerata.

Da chi veniva loro questo se non proprio da colui che li salva dal laccio dei cacciatori e dalla parola pungente e che aveva detto loro: Sarete beati quando diranno ogni sorta di male contro di voi? ( Mt 5,11 )

È questa la parola pungente.

Non dissero: Perché devo patire un tale trattamento ingiurioso?

O che sono cristiano per essere in continuo ascolto di false incriminazioni?

Non lo dissero, la loro quadratura li fece stabili; e vennero tolti di mezzo mentre erano rivolti a colui che dice: Sarete beati perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. ( Mt 5,12 )

Forse sono stati i soli a lottare perché tali prove erano riservate a quel tempo?

Di mali ce ne sono in abbondanza nel mondo, vediamo di poter lottare anche noi.

A compromettere qualcuno viene teso il laccio dell'avidità: abbi una quadratura, non tener conto delle promesse, disprezza quanto viene offerto, guarda in alto a ciò che viene differito.

È più sicuro ciò che è differito di quanto viene offerto.

Quanto è proposto, o viene meno a chi è vivo o è abbandonato da chi muore; ciò che è differito, una volta avuto, non ha fine.

Né ti viene meno, né sei tu a lasciarlo.

Là ti troverai, non te ne allontanerai.

Beati - dice infatti - coloro che abitano la tua casa, cantano sempre le tue lodi. ( Sal 84,5 )

Ti loderanno perché ti ameranno.

E quando potranno vederti come ti ameranno, se ti amarono fino a tal punto credendo in te, pur senza avere la tua visione?

Si tende il laccio così che tu, timoroso, sia spinto a commettere qualcosa di male e procuri a te stesso quel che non riuscì a fare chi incuteva terrore.

Infatti, chi minacciava, poteva far perire il tuo corpo: tu, commettendo il male, uccidi l'anima tua.

Nelle umane vicende non sono mai mancate tali cose: non sono mai venute meno le lotte dovute alle tentazioni.

I nostri occhi siano sempre rivolti al Signore.

6 - Quanto a noi non sappiamo che ci possa giovare in questo mondo

Fratelli miei, noi ignoriamo di che cosa abbiamo bisogno in questo mondo.

Molti, che ne fecero buon uso, si giovarono delle ricchezze, sebbene non le ricchezze di per sé abbiano giovato, ma l'intenzione di chi le amministrò; questi, anche se non fosse stato ricco, sarebbe rimasto fedele alla promessa divina: Pace in terra agli uomini di buon volere. ( Lc 2,14 )

Tuttavia, chi può calcolare quanto siano numerosi coloro ai quali le ricchezze furono di pregiudizio?

Quando contare qui tanti andati a male per le ricchezze?

È una costatazione di ogni giorno, ma quanti l'hanno in vista non si correggono.

Ammettiamo pure che ad alcuni le ricchezze siano state di vantaggio: però appunto alla maggior parte degli uomini sono state di danno.

Ad alcuni furono utili i poteri secolari, possiamo ammetterlo, ma a quanti essi furono di rovina!

Tuttavia, non dobbiamo essere ciechi.

Si può forse dire che il regno dei cieli sia stato dannoso ad alcuno?

O che ad alcuno abbia nociuto vivere in eterno con Cristo?

Ma tali beni non si trovano in questa vita perché non sono di quaggiù: non sono del mondo.

Non amate né il mondo, né le cose del mondo.

Se uno ama il mondo, l'amore del Padre non è in lui; perché tutto quello che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo.

E il mondo passa con la sua concupiscenza, ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno. ( 1 Gv 2,15-17 )

7 - È gran cosa essere esauditi da Dio in ciò che è bene non in ciò che è male. Si trattava di mal di capo assai accentuato e continuo o la spina di Paolo

Ecco come sono formati i santi, ecco l'edificazione di chi ha quadratura.

Quanto poi alle cose che ignoriamo, se ci sono utili o di pregiudizio, rimettiamoci a Dio, a lui che, se benevolo, non esaudisce, ma esaudisce se adirato; e ugualmente, esaudisce se benevolo e non esaudisce se adirato.

Quelle cose - io dico - affidiamole a lui che non esaudisce alcuni anche se benevolo, mentre esaudisce se adirato; e, ugualmente, esaudisce se benevolo, non esaudisce se adirato.

Perciò, quando noi, per inesperienza, chiediamo ciò che non è bene per noi, ci sia propizio e non ci esaudisca.

Pertanto non è il caso che si vanti chi sarà esaudito e avrà avuto assecondato il suo desiderio.

Il desiderio degli Israeliti cui ripugnava la manna e allettava la carne venne appagato.

Ma leggete cosa sia stato scritto: Avevano ancora il cibo in bocca … ( Sal 78,30 )

A che serve che io parli degli uomini?

Fu accontentato il diavolo fino a cedergli un servo di Dio da mettere alla prova.

Si acconsentì ai demoni di entrare nei porci.

Che gran cosa è, dunque, essere esauditi?

È importantissimo in che cosa tu venga esaudito.

Se chiedi ciò di cui hai bisogno, e vieni accontentato, Dio è benevolo.

Forse che noi sappiamo quel che dobbiamo chiedere e l'apostolo Paolo lo ignorava?

Ecco: vi ho mostrato che il popolo ingrato venne assecondato, ma per il suo male; che venne assecondato il diavolo, che furono assecondati i demoni.

Ascolta l'Apostolo che non venne esaudito per benevolenza da parte di Dio.

Certamente dentro di voi andate dicendo: Se venne esaudito il diavolo, a maggior ragione non doveva essere esaudito l'Apostolo?

Nondimeno, che disse proprio il medesimo Apostolo?

Perché non montassi in superbia per la grandezza delle mie rivelazioni … ( 2 Cor 12,7 )

Quando non venne esaudito scoprì la ragione che fece respingere il suo desiderio.

Perciò non volle tacerla, anzi ne parlò in un primo tempo.

Per certo si disponeva a far conoscere una mirabile realtà, in contrasto con l'opinione corrente, quell'uomo di tanto valore, un così degno vaso di elezione, che faticò più di tutti gli altri; non egli però, ma la grazia di Dio in lui.

Per aver letto la promessa divina: Prima che tu finisca di parlare io dirò: Eccomi, ( 1 Cor 15,10; Is 58,9 ) chiede una volta, e non viene esaudito: prega di nuovo, neppure allora viene esaudito; torna a pregare una terza volta, e non viene per nulla esaudito.

Perché non montassi in superbia - egli dice - per la grandezza delle mie rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne, un inviato di satana, per schiaffeggiarmi. ( 2 Cor 12,7 )

Al riguardo si fanno varie congetture da parte di molti: si dà più credito però a quanto suppongono i migliori, secondo cui Paolo avrebbe sofferto di un atroce mal di capo; poiché soffriva mal di capo, si disse appunto schiaffeggiato, così da non poter montare in superbia.

Veniva percosso in quella parte del corpo che non si deve erigere per un alto sentire di sé.

Che disse inoltre? che aggiunse?

A causa di questo, per tre volte ho pregato il Signore che l'allontanasse da me.

Ed egli mi ha detto: Ti basta la mia grazia, la mia potenza si manifesta pienamente nella debolezza. ( 2 Cor 12,8-9 )

O condiscendenza contenuta!

Essa è piuttosto un soccorrere.

Il medico di somma competenza porgeva al malato un rimedio affliggente, ma salutare.

Sotto l'azione mordente del farmaco, il malato supplicava il medico di allontanare ciò che aveva applicato; il medico non badava a quel volere e, con questo, più ancora si prodigava per la guarigione.

8 - Manca a Dio l'esperienza riconosciuta a un medico

Non vediamo di tali cose ogni giorno nelle umane vicende, quasi una rigida, inesorabile misericordia?

Quante concessioni controproducenti chiedono ai medici i malati, e con quanta misericordia i medici le negano!

Negano e risparmiano: sono crudeli se concedono.

Un medico ha tale esperienza e Dio la ignora?

Sa come regolarsi nei tuoi riguardi chi è stato creato insieme a te e non sa farlo colui che ha creato entrambi?

Immancabilmente, carissimi, in ogni tribolazione, in ogni timore, in ogni occasione di letizia, pregate Dio che vi conceda - quanto alle cose terrene - ciò che egli stesso sa che può giovare.

Le cose eterne, quali: sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra, ( Mt 6,9-10 ) e altre simili, chiedetele senza esitazione, non possono nuocervi.

Scegliete, apprezzate, raccogliete: egli apre la mano e colma di benedizioni ogni essere vivente. ( Sal 145,16 )

E quando avrai provveduto - dice il Salmo - raccoglieranno. ( Sal 104,28 )

Nessuno metta in dubbio i beni del cielo: anche se sono differiti, saranno concessi; la ricompensa non viene negata, ma è messo alla prova il desiderio.

Dilatiamo il nostro desiderio, perché è grande ciò che riceveremo.

Duri a lungo la nostra sete, perché attingeremo alla sorgente della vita.

Tuttavia, carissimi, non abbiamo pretese nelle nostre richieste, chiediamo, come ha insegnato l'Apostolo, di trascorrere una vita calma e tranquilla e con tutta pietà e carità. ( 1 Tm 2,2 )

Indice