Discorsi sui Santi

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Nel natale dei martiri

1 - I Martiri, senza impedimenti, si affrettavano verso la felicità
2 - Le domande del persecutore e le risposte dei Martiri

1 - I Martiri, senza impedimenti, si affrettavano verso la felicità

La solennità dei beatissimi martiri ci restituisce un giorno assai lieto.

Ci rallegriamo che i martiri, dalla terra della fatica, sono passati nella regione del riposo: e questo non a passo di danza, ma con la preghiera; non lo meritarono con l'intemperanza, ma col digiuno; non in contese, ma nella pazienza.

I genitori si afflissero, credo, quando si separarono diretti al martirio: quelli, però, si rallegravano, ripetendo: Ho provato grande gioia alle parole che mi sono state rivolte, andremo alla casa del Signore. ( Sal 122,1 )

No, non piangete, o genitori, la nostra felicità.

Se volete che i figli da voi cresciuti non finiscano nell'inferno; in luogo di trattenerli, è vostro dovere imitarli.

Erano consapevoli, quelli, della meta verso la quale erano incamminati, mentre i genitori, privi di fede, piangevano senza ragione.

Allora, per affetto, piangevano i loro figli secondo la carne: in seguito, per la fede in Dio, dicevano: Hai mutato il mio pianto nella mia grande gioia, mi hai strappato di dosso la mia veste di sacco e mi hai rivestito di letizia. ( Sal 30,12 )

Voglia il cielo, fratelli, che si rompa in noi il sacco della penitenza e si riversi fuori il prezzo del perdono!

Qui i martiri deposero ogni carico dei guadagni di questo mondo, qui l'abbandonarono e, senza bagagli, come bravi soldati, percorsero in fretta la via che conduce alla vita, come è stato scritto: Simili a chi non ha nulla e tutto possiede. ( 2 Cor 6,10 )

E, in realtà, niente avevano sulla terra, ma in cielo possedevano la felicità eterna.

Fedelmente, si affrettavano verso il cielo e, sicuri, acceleravano il passo lungo la via della vita; pur trovandosi ancora a distanza, tendevano le mani alla palma della vittoria.

Correte, o Santi; correte in tal modo per afferrarla.

Il regno dei cieli soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono. ( Mt 11,12 )

Non è limitato nello spazio: chiunque vuole essere felice, si affretti verso il regno dei cieli.

Per nessuno è chiuso, a meno che non si tratti di chi si esclude da sé.

Cristo è pronto ad accogliere i suoi confessori.

Egli dice dall'alto: Il mio sguardo è su di voi, vi aiuterò mentre siete nella lotta, vi coronerò vincitori.

2 - Le domande del persecutore e le risposte dei Martiri

In possesso di questa promessa, i martiri non fecero alcun conto dei terrori e delle minacce del persecutore.

A costui che diceva: "Sacrificate agli idoli", risposero: "Non lo facciamo, perché nei cieli abbiamo il Dio eterno, al quale sempre offriamo il sacrificio; infatti non sacrifichiamo ai demoni".

E il giudice: "Per quale ragione, dunque, compite contro ordine riti sacri?".

Risposero: "Perché il Maestro che è in cielo ci dice nel Vangelo: Chiunque avrà lasciato padre e madre, e moglie e figli, e tutto ciò che possiede, per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna ". ( Mt 19,29 )

E il giudice: "Dunque, non vi sottomettete agli ordini degli Imperatori?". E risposero: "No".

E quello: "Su quale potere potete allora contare nel caso veniate a trovarvi in preda ai supplizi?".

E i martiri affermarono: "Siamo portatori della potenza del Re eterno, pertanto non diamo importanza al potere di un uomo mortale".

Condotti allora in carcere, furono caricati di catene.

Quanto spesso fu detto dagli empi: Dov'è il loro Dio? ( Sal 114,2 )

Venga pure il loro Dio, nel quale credettero, a liberarli dalle carceri, a sottrarli alla spada, a scamparli dalle belve.

Queste espressioni essi avevano, ma non smuovevano quelli fondati sulla roccia.

Essi infierivano, ma quelli erano senza timore.

Sapevano dove li lasciavano e dove si affrettavano.

I martiri confessori sono coronati, e sono restati i giudici disertori.

Dio vuole provare qualsiasi cristiano, così che, una volta provato, lo corona insieme ai martiri.

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