Discorsi sui Santi

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Nel giorno natalizio dei martiri

1 - Colui che ci ha comprato a caro prezzo, ha purificato quel che ha comprato
2 - In che senso Gesù morì per i peccatori, non per amore dei peccatori
4 - È stato donato, è stato sparso l'unico sangue redentore
5 - Cristo non ama l'uomo infermo ma il risanato

1 - Colui che ci ha comprato a caro prezzo, ha purificato quel che ha comprato

Conosciamo quel che abbiamo cantato e lo ricordiamo bene: Preziosa agli occhi del Signore è la morte dei suoi santi. ( Sal 116,15 )

Per quanto è costata a lui è certo preziosa la morte dei santi.

Non deve meravigliare che è preziosa la morte di coloro che sono stati comprati a così caro prezzo.

Il mondo infatti non può eguagliare il valore del sangue di colui dal quale il mondo fu creato.

Ma, pur di avere il sangue da spargere per noi, il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi. ( Gv 1,14 )

Quindi il suo sangue è il prezzo di tutti noi, sangue che, però, fu versato per la remissione dei peccati.

E che valevano i peccatori? o quanto valevano?

Non era forse quel sangue il prezzo dei peccati? Cristo infatti morì per gli empi.

Ascolta l'Apostolo: Dio dimostra il suo amore verso di noi - egli dice - perché, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo morì per noi. ( Rm 5,8 )

Mentre eravamo ancora peccatori, avevamo così grande valore?

Se restassimo peccatori, saremmo, piuttosto, una nullità.

Colui che ci ha comprati con prezzo ha purificato quel che aveva comprato.

Come sarebbe stato comprato a così caro prezzo il peccatore, se il suo prezzo non fosse stato l'equivalente della purificazione?

2 - In che senso Gesù morì per i peccatori, non per amore dei peccatori

Non seguiamo con lo sguardo una direzione retrospettiva verso ciò che eravamo prima che ci comprasse, per non fermarci per via.

Evitiamo e di volgerci a quel che abbiamo alle spalle e, tuttavia, conserviamolo bene impresso nella memoria.

Guardare all'indietro è infatti per noi occasione a rifare il cammino a ritroso; se lo dimenticheremo, saremo ingrati.

Quindi è vantaggioso se ciò che siamo stati resta in noi come ricordo e, immediatamente, come riprovazione: ricordare per renderne grazie, riprovare per non tornare al passato.

Gesù infatti morì per i peccatori, non per amore dei peccatori.

L'enunciato ci fa imbattere in qualche difficoltà se ne facciamo oggetto di un'indagine superficiale.

Come può essere allora che non amò coloro per i quali volle morire?

E chi sono quelli per i quali morì?

Avete ascoltato l'Apostolo: Mentre eravamo ancora peccatori, Cristo morì per noi.

Insomma, se amò quelli per i quali morì - e quelli per i quali morì sono i peccatori - ne segue che amò i peccatori.

Faccia silenzio il peccatore, parli il Salvatore.

Riconosco che cosa ti induce a parlare così, o peccatore: tu ami di essere peccatore.

Non diresti infatti: « il Salvatore amò i peccatori » se tu non amassi di essere peccatore.

Taccia, quindi, il peccatore, come ho detto, e parli il Salvatore.

Che dice il Salvatore? Ecco che sei guarito; non peccare più perché non ti abbia ad accadere qualcosa di peggio. ( Gv 5,14 )

Quale divieto carico di minaccia cade su ciò che amavi!

Ama egli allora ciò che volutamente sei stato e ti fa temere quel "peggio" nel caso tu voglia tornare ad essere ciò che sei stato?

3 - Come dunque è morto per i peccatori se non ama i peccatori?

Proprio per il fatto di non amare i peccatori, è morto per i peccatori.

Vedi di intendere ed eviti l'imbarazzo.

Tu mi domandi come è possibile che non abbia amato i peccatori chi è morto per i peccatori.

Prima rispondimi a quello che ti domando e tu stesso ti risponderai in merito a ciò che volevi sapere.

Chi ama una cosa vuole che esista o che non esista?

Ritengo che se ami i tuoi figli vuoi che esistano, ma, se non ne vuoi l'esistenza, non li ami.

Anche tutto ciò che ami vuoi che esista, non ami affatto ciò che non desideri che sia.

Perciò, che volle il Signore nel morire per noi?

Che fossimo peccatori, oppure che fossimo purificati dai peccati?

Di conseguenza, se morì per noi, per cancellare i nostri peccati, amò forse quello che eliminò?

Chi è che distrugge ciò che ama?

Se sei un fedele, se hai creduto in lui, se hai il cuore in alto, è perché cancellò quel che sei stato per scrivere ciò che sei.

4 - È stato donato, è stato sparso l'unico sangue redentore

Guarda a lui. Ascoltalo parlare in profezia nel Salmo: Le loro infermità si sono moltiplicate - dice - e li hanno poi resi irresistibilmente inquieti. ( Sal 16,4 )

Che vuol dire: Le loro infermità si sono moltiplicate?

La legge poi sopraggiunse a dare piena coscienza della caduta. ( Rm 5,20 )

E che sta a dire: Li hanno poi resi irresistibilmente inquieti?

Ma là dove è abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia. ( Rm 5,20 )

Che ne seguì? Li hanno poi resi irresistibilmente inquieti, in quanto, pieni di mali, fecero ricorso al medico.

E il medico poi: Non li radunerò in conventicole per le loro libazioni di sangue, ( Sal 16,4 ) dice.

Che significa: Non li radunerò in conventicole per la loro liberazione di sangue?

Non li radunerò per quei sacrifici di animali, non per libazioni di sangue, ma in virtù del sangue per cui è preziosa agli occhi del Signore la morte dei suoi santi. ( Sal 116,15 )

Quindi, non li radunerò più in conventicole per le loro libazioni di sangue.

Per quelle libazioni si dimostravano infatti colpevoli, non venivano purificati.

In luogo di molte libazioni attestanti lo stato di colpa, è stato donato, è stato sparso l'unico sangue redentore.

E stato donato l'unico sangue, con quale effetto?

Non pronunzierò con le mie labbra i loro nomi. ( Sal 16,4 )

Prima che quell'unico sangue fosse versato, quando le loro conventicole si radunavano per le libazioni di sangue, i loro nomi non scomparivano: l'adultero, restava adultero; il ladro, restava ladro; il corruttore, restava corruttore; il sacrilego, restava sacrilego.

È stato versato l'unico sangue: Non pronunzierò con le mie labbra i nomi di quelli.

Dice l'Apostolo: Non illudetevi: né immorali, né idolatri, né adulteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né rapaci, né maldicenti erediteranno il regno di Dio. ( 1 Cor 6,9-10 )

Questi erano i nomi di quelli.

E perché tu sia convinto che questi erano i loro nomi, ascolta ciò che viene dopo: E tali siete stati alcuni di voi. ( 1 Cor 6,11 )

E dove si riscontra: Non pronunzierò con le mie labbra i loro nomi?

Ma siete stati lavati, siete stati santificati. ( 1 Cor 6,11 )

Di conseguenza, non siete più ciò che siete stati.

5 - Cristo non ama l'uomo infermo ma il risanato

È sicuro che Dio ama i peccatori: in realtà i peccatori, in grazia del sangue di lui, non sono quel che sono stati.

Come può essere che sono amati dal momento che Cristo Signore ha amato i giusti, non i peccatori?

Egli ha amato quel che ha fatto secondo la sua volontà, non quel che ha trovato.

Il medico, se svolge il compito per cui è chiamato, ama i sani non gli infermi.

Anzi, mi spingo proprio a dire - ed è vero - che si reca dall'infermo appunto perché non lo ama infermo.

Sembra in contraddizione con quanto ho detto, ma domando: Per quale ragione si reca dall'infermo? Per risanarlo.

Quindi, non lo ama infermo.

Ama ciò che intende realizzare, non ama ciò che vuole eliminare.

Perciò sono stati risanati i santi martiri, comprati a gran prezzo, redenti dal loro creatore.

Due volte servi: e perché creati e perché comprati.

Anzi, in tanto due volte servi, in quanto due volte liberi: proprietà del Creatore, fratelli del Redentore.

Per renderti conto che sono servi, leggi il Vangelo quasi documento: osserva là come sono stati comprati.

Fa' attenzione al modo con il quale è avvenuto il negoziato; pendette sul legno il sacchetto con il loro prezzo: fu squarciato e il contenuto si versò.

Lo versò e fece l'acquisto: tu leggi e trovi il documento che li fece servi.

Da servi, li fece fratelli; e quello che era il documento che li fece servi fu cambiato in testamento a favore dei figli. Amen.

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