Le otto questioni di Dulcizio

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Questione 7

7.1 - Sara sfugge allo stupro di Abimelech e del Faraone

La tua settima interrogazione è: Cosa si deve rispondere a quanti affermano che Sara non è sfuggita allo stupro, perché dicono che Abimelech è stato trattenuto dall'unirsi a lei da un sogno ( Gen 12,14-20 ) invece il Faraone si è unito a lei? ( Gen 12,15-19 )

7.2 Io non so come si possa affermare che il Faraone si è unito a Sara, quando la Scrittura non ci costringe a crederlo.

Infatti l'ha presa certamente in moglie e Abramo è stato subito colmato a causa sua di molti donativi degli Egiziani; non è scritto però che il Faraone ha dormito con lei: Dio non gli ha infatti permesso di farlo, affliggendolo con gravi e numerosi tormenti.

Leggiamo infatti nel Libro di Ester che le donne, che piacevano ai re in vista del coniugio, non venivano subito conosciute carnalmente, ma il loro corpo veniva preparato per vari mesi, addirittura per un anno intero, con profumi, belletti, unguenti, prima di unirsi fisicamente al re. ( Est 2,12-13 )

In questo intervallo di tempo accaddero quindi i fatti descritti, finché il Faraone pentito e atterrito restituì la donna al marito. ( Gen 12,19 )

Poiché Abimelech fu impedito da un sogno di unirsi a lei, ( Gen 20,3-4 ) coloro che pretendono che Sara non sia sfuggita allo stupro, per questo motivo pensano che il re non ha potuto sognare se non dopo aver compiuto l'atto carnale.

Come se Dio, passando sotto silenzio il periodo, che ho ricordato prima, della preparazione fisica delle donne destinate al piacere dei re, non avesse potuto, prima dell'unione, addormentarlo e avvertirlo in sogno.

7.3 - Il fatto accaduto in Mauritania Sitifense

Racconterò cosa è accaduto in Mauritania Sitifense.

Il Dio dei santi Patriarchi è anche il nostro stesso Dio.

Un giovane catecumeno, Celtizio, rapì una vedova, che aveva fatto voto di continenza, per sposarla.

Prima di unirsi, oppresso dal sonno e spaventato da un sogno, la consegnò intatta al vescovo di Setif che l'aveva richiesta con grande forza.

Costoro, di cui parlo, sono ancora in vita.

Quegli, dopo il battesimo e convertitosi al Signore a motivo del prodigio che lo riguardava, è pervenuto all'episcopato con ammirevole rettitudine; quella permane nella santa vedovanza.

7.4 Cosa poi ho scritto Contro il manicheo Fausto, che calunniava il patriarca Abramo per aver venduto la propria moglie a due re, lo mostrano le seguenti parole: Ma quando egli, io affermo, definisce questo giusto e sposo fedele il più losco trafficante del suo matrimonio e afferma di aver venduto, in tempi diversi, la sua sposa Sara a due re, Abimelech e Faraone, perché ne abusassero, dicendola sorella, Fausto non distingue con bocca veridica l'onestà dall'infamia, ma volge tutto in crimine con bocca maledica.

Il comportamento di Abramo appare dunque simile al lenocinio, ma solo a coloro che non sanno distinguere rettamente, alla luce della legge eterna, le azioni dai peccati; solo a coloro ai quali la fermezza può sembrare ostinazione, che confondono la virtù della fiducia con il vizio dell'audacia e allo stesso modo vengono riprovate da coloro, che non vedono secondo giustizia, tutte le cose che non sembrano compiute secondo giustizia.

Abramo infatti non ha accondisceso al crimine della moglie né ha venduto il suo adulterio; ma come Sara aveva concesso al marito la sua schiava non per libidine ma a motivo della figliolanza, ( Gen 16,1-3 ) senza violare l'ordine naturale, perché era in suo diritto comandare piuttosto al marito obbediente che cedere alle lusinghe; così anch'egli si comportò con sua moglie, sposa casta, a lui unita con cuore puro, del cui animo, dove risiedeva il pudore, non dubitava affatto: non la chiamò sposa ma sorella perché dopo essere stato ucciso, non fosse posseduta come schiava da empi stranieri; era sicuro che il suo Dio non avrebbe permesso che subisse qualcosa di turpe e delittuoso.

La sua fede e la sua speranza non furono deluse.

Il Faraone, atterrito da prodigi e afflitto da molte tribolazioni a causa di lei, gliela restituì integra e onorata, appena seppe da Dio che era sua moglie; anche Abimelech, avvertito e istruito in sogno, fece altrettanto. ( Gen 12,12-19; Gen 20,2-16 )

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