Le otto questioni di Dulcizio

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Questione 8

8.1 - Lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque

Da ultimo chiedi una spiegazione riguardo allo Spirito di Dio che aleggiava sulle acque.

Tu dici: Alcuni asseriscono che è lo Spirito Santo; altri invece uno spirito qualsiasi, sotto pretesto che lo storico non poteva citare insieme il Creatore e le creature né assegnargli un luogo, poiché egli è interamente dappertutto, con il Padre e il Figlio.

8.2 Ciò che io intendo su questo argomento lo ricopio in questo opuscolo dal primo dei dodici libri che ho scritto, per quanto ho potuto, sulla Genesi, non secondo l'allegoria, ma secondo lo svolgersi dei fatti: In Dio, affermo, è la somma, santa, giusta, benevolenza e uno speciale amore verso le proprie opere non derivante dalla necessità ma dalla sua bontà.

Ecco perché la frase della Scrittura: " Dio disse: Vi sia la luce " ( Gen 1,3 ) è preceduta da quest'altra: " E lo Spirito di Dio si portava sopra le acque ". ( Gen 1,2 )

Col termine acqua la Scrittura ha voluto indicare una di queste due cose: o l'insieme della materia fisica facendo così vedere ciò di cui sono fatte e formate tutte le cose che noi ormai possiamo distinguere quanto alle loro specie - la Scrittura chiama acqua la materia, poiché noi vediamo tutte le cose sulla terra formarsi e crescere, secondo le varie loro specie, grazie all'elemento umido -, oppure denota una sorta di vita spirituale indeterminata e, per così dire, allo stato fluido prima di ricevere la forma col volgersi verso Dio.

Di certo però lo Spirito di Dio si portava al di sopra [ della materia ], poiché alla buona volontà del Creatore soggiaceva tutto ciò a cui aveva cominciato a dar forma e perfezione di modo che, dicendo Dio, mediante il suo Verbo: " Vi sia la luce ", l'essere creato sarebbe stato permanente, secondo la capacità della sua specie, nel beneplacito di Dio, sarebbe cioè continuato a piacergli.

È quindi buono ciò ch'è piaciuto a Dio, poiché la Scrittura dice: " E vi fu la luce. E Dio vide che la luce è buona ". ( Gen 1,3-4 )

In tal modo la Trinità del Creatore è presentata proprio all'inizio della creazione appena abbozzata; essa è ricordata con il termine di cielo e terra in vista di ciò che doveva esser portato a termine a partire da essa poiché quando la Scrittura dice: " In principio Dio creò il cielo e la terra ", ( Gen 1,1 ) con il nome di " Dio " noi intendiamo il Padre, con il nome di " Principio " il Figlio, ch'è principio non del Padre, ma anzitutto e soprattutto della creatura spirituale creata da Lui e per conseguenza lo è anche di tutte le altre creature; quando invece la Scrittura dice: " Lo Spirito di Dio si portava sulle acque ", noi riconosciamo la menzione completa della Trinità.

Ugualmente, nell'atto con cui la creatura si volge a Dio e viene resa perfetta in modo che vengono distinte le diverse specie degli esseri, ci viene fatta conoscere la medesima Trinità e cioè da una parte il Verbo di Dio e Colui che genera il Verbo, quando la Scrittura dice: " E Dio disse ", e dall'altra la santa Bontà - per la quale a Dio piace qualunque essere gli piace d'aver reso perfetto nei limiti della capacità della sua natura - quando la Scrittura dice: " Dio vide ch'è una cosa buona ". ( Gen 1,4 )

8.3 Ma perché mai è menzionata prima la creatura ancora imperfetta e poi lo Spirito di Dio?

La Scrittura infatti prima disse: " La terra però era invisibile e caotica e le tenebre erano sopra l'abisso ", e dopo soggiunse: " e lo Spirito di Dio si portava al di sopra delle acque ". ( Gen 1,2 )

Forse perché l'amore indigente e bisognoso [ delle cose amate ] ama in modo da rimanere soggetto alle cose che ama, perciò quand'era menzionato lo Spirito di Dio, nella cui persona si lascia intendere la sua santa bontà e amore, la Scrittura dice che si portava al di sopra, perché non si pensasse che Dio fosse portato ad amare le opere, che avrebbe fatto, per la necessità del bisogno anziché per la sovrabbondanza della sua bontà?

Memore di ciò l'Apostolo, sul punto di parlare della carità, dice che mostrerà " una via sovreminente ", ( 1 Cor 12,31 ) e in un altro passo parla della " carità di Cristo ch'è al di sopra d'ogni conoscenza". ( Ef 3,19 )

Dovendosi dunque indicare lo Spirito di Dio col dire che si portava al di sopra, era più conveniente che prima fosse presentato qualcosa solo appena avviato, al di sopra del quale si potesse dire ch'Egli si librava non per la posizione ma per la sua potenza che sorpassa e trascende ogni cosa.

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