Specchio di precetti morali dalla Sacra Scrittura

Indice

Lettera ai Filippesi

376 [ Fil 1 ].

Ho speranza che mai sarò confuso; spero anzi di avere completa fiducia che, come sempre, così anche ora Cristo sarà glorificato nel mio corpo tanto se vivrò quanto se dovrò morire.

Per me infatti vivere è Cristo e il morire un guadagno.

Che se il vivere nella carne produce un frutto di questo genere non saprei cosa scegliere: sono infatti stretto da due parti, avendo il desiderio di andarmene per essere con Cristo - cosa per me di gran lunga migliore - e quello di restare nella carne, cosa a voi più necessaria [ Fil 1,20-24 ].

E dopo sei versi: Badate a comportarvi in maniera degna del Vangelo di Cristo, in modo che, sia che venga e vi veda, sia che rimanga da voi lontano, mi sia dato udire di voi che siete concordi nello spirito e collaborate per la [ diffusione della ] fede nel Vangelo, senza spaventarvi minimamente di fronte agli avversari.

Ciò è per essi causa di perdizione mentre è per voi causa di salvezza, e ciò per volere di Dio.

In effetti a voi è stato fatto non soltanto il dono di credere in Cristo ma anche quello di soffrire per lui, dovendo sostenere la stessa lotta che avete veduto in me e ora sentite che attualmente si protrae in me [ Fil 1,27-30 ].

377 [ Fil 2 ].

Se pertanto vi è una qualche consolazione in Cristo e un qualche conforto nato da carità, o una qualche comunione spirituale o tenerezza di affetto, rendete completa la mia gioia mediante la concordia dei pensieri, avendo la stessa carità e vivendo in unità di volere e con gli stessi sentimenti.

Non fate nulla per contestazione o per motivo di vanagloria, ma mossi da umiltà, ritenete gli altri superiori a voi stessi.

Ciascuno abbia di mira non il proprio interesse ma quello altrui; e abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù.

Egli, sussistendo nella natura divina, non ritenne un'usurpazione indebita l'essere uguale a Dio; ma spogliò se stesso prendendo la natura del servo e divenendo simile all'uomo.

Apparso in sembianze umane, umiliò [ ancora ] se stesso facendosi obbediente fino alla morte e morte di croce.

Per questo Dio a sua volta lo ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome, tanto che dinanzi al nome di Gesù piegano le ginocchia tutte le creature, celesti, terrestri e infernali, e ogni lingua proclama che Gesù Cristo è il Signore a gloria di Dio Padre.

Pertanto, miei amatissimi, come mi avete obbedito sempre - non solo cioè quand'ero presente ma ancor più ora che sono assente - così seguitate a lavorare per la vostra salvezza con timore e tremore, poiché è Dio colui che opera in voi il volere e l'operare secondo il [ suo ] benevolo disegno.

Fate tutto senza mormorazioni e turbolenze, per essere al di sopra di ogni accusa e semplici, figli di Dio irreprensibili in mezzo a una società degenere e perversa, nella quale dovete splendere come astri nel mondo.

Tenete alta la parola della vita perché io possa gloriarmi [ di voi ] nel giorno di Cristo, sapendo di non aver corso né lavorato invano.

Che se poi dovessi essere immolato per il sacrificio e l'offerta a servizio della vostra fede, io ne godrei e sarei nella gioia insieme con tutti voi: pertanto anche voi allo stesso modo godete e rallegratevi con me.

Spero nel Signore Gesù di poter al più presto inviare a voi Timoteo, affinché io, conoscendo come stanno le cose presso di voi, possa essere rassicurato nello spirito.

Non ho infatti [ con me ] nessun altro che abbia gli stessi miei pensieri e sia altrettanto premuroso nei vostri riguardi e nutra [ per voi ] un affetto così sincero.

Tutti cercano infatti gli interessi propri, e non quelli di Gesù Cristo.

Riconoscete dunque la prova da lui fornita e com'egli sia stato verso di me, nel ministero dell'evangelizzazione, come un figlio verso il padre.

Appena dunque avrò veduto come si mettono le cose attorno a me spero di mandarvelo, e inoltre confido nel Signore che anch'io possa presto venire di persona da voi.

Ho ritenuto peraltro opportuno inviarvi il fratello Epafrodito, mio collaboratore e socio di battaglia, vostro apostolo e incaricato di servirmi nelle mie necessità.

Egli era desideroso di rivedere voi tutti e si rattristava di quanto voi avevate udito circa la sua malattia.

È stato infatti malato fin quasi a morirne, ma Dio ha avuto pietà di lui, e non solo di lui ma anche di me, perché non avessi tristezza su tristezza.

L'ho inviato con tutta celerità, affinché voi al rivederlo siate nella gioia e anch'io mi liberi dalla tristezza.

Accoglietelo dunque con grande allegrezza nel Signore e abbiate in onore uomini come lui, in quanto egli per compiere l'opera di Cristo è stato sul punto di morire offrendo [ a Dio ] la sua vita per supplire quel che a voi non era possibile adempiere nel servizio verso di me [ Fil 2,13-20 ].

378 [ Fil 3 ].

Dopo un po': Fratelli, non credo d'aver conseguito [ il premio ] ma questo solo [ io faccio ]: dimentico delle cose lasciate dietro mi protendo a ciò che mi è davanti e corro verso la mèta, cioè alla ricompensa della chiamata celeste ricevuta da Dio in Cristo Gesù.

Quanti dunque siamo perfetti cerchiamo di avere questi sentimenti; che se la pensate differentemente Dio vi ha rivelato anche questo.

Ad ogni modo giungiamo almeno a questo: ad avere gli stessi sentimenti, e restiamo fissi in questa norma.

Fratelli, siate miei imitatori ed osservate coloro che si comportano secondo il modello che avete in noi.

Molti infatti - ve ne ho parlato più volte e ora ve lo ripeto piangendo - si comportano da nemici della croce di Cristo; ma la loro fine è la morte, dal momento che hanno come dio il ventre, e la loro gloria risulterà una loro confusione.

Essi infatti gustano soltanto le cose terrene, mentre la nostra cittadinanza è nei cieli [ Fil 3,13-20 ].

379 [ Fil 4 ].

Dopo tredici versi: Siate sempre lieti nel Signore; ve lo ripeto: Siate lieti.

La vostra affabilità sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino.

Non angustiatevi di nulla, ma in ogni orazione e supplica, come anche nei ringraziamenti, le vostre richieste siano rivolte a Dio.

E la pace di Dio, che sorpassa ogni intendimento, custodisca i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù.

Del resto, fratelli, tutto ciò che è vero, puro, giusto, santo, amabile e degno d'onore e tutto ciò che è virtuoso e degno di lode, tutto questo apprezzate.

Ciò che avete appreso, ricevuto e udito e visto in me, questo fate; e il Dio della pace sarà con voi.

Mi sono grandemente rallegrato nel Signore, perché avete fatto rifiorire nei miei riguardi i sentimenti che avevate nei tempi addietro ma vi mancava il modo [ di manifestarmeli ].

Non mi riferisco però al fatto della scarsità dei beni.

Ho infatti imparato a contentarmi di come mi trovo: so essere nelle strettezze e so essere nell'abbondanza.

Sì, mi sono abituato a tutto: ad essere sazio e ad essere affamato, ad essere nell'abbondanza e nell'indigenza.

Tutto posso in colui che mi dà forza. Tuttavia voi avete fatto bene a venirmi incontro nel tempo della prova.

Lo sapete anche voi, Filippesi. Al principio dell'evangelizzazione, quando partii dalla Macedonia, nessun'altra Chiesa ebbe con me relazione di dare o avere all'infuori di voi, che mi inviaste sovvenzioni per i miei bisogni per due volte.

Questo non perché io vada in cerca di donazioni, ma perché mi riprometto un frutto abbondante a vostro interesse.

Ora ho tutto e in abbondanza. Sono pieno di beni: li ho ricevuti da Epafrodito, che voi avete inviato da me, sacrificio di soave profumo, oblazione accetta e gradita al Signore [ Fil 4,10-18 ].

Indice