Specchio di precetti morali dalla Sacra Scrittura

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Prima lettera ai Tessalonicesi

380 [ 1 Ts 2 ].

Fratelli, voi conoscete di persona come la nostra venuta presso di voi non è stata senza frutto ma, dopo aver sofferto molto ed essere stati sottoposti a vari maltrattamenti a Filippi, come ben sapete, abbiamo nel nome del nostro Dio avuto l'ordine di annunziare fra voi con grande zelo il Vangelo di Dio.

La nostra predicazione infatti non ha per oggetto l'errore, la disonestà o l'imbroglio, ma come siamo stati ritenuti da Dio meritevoli che ci fosse affidato il Vangelo così lo annunziamo, non cercando di piacere agli uomini ma a Dio che saggia i nostri cuori.

Mai infatti siamo ricorsi a parole di adulazione, come sapete; né a motivi di cupidigia, Dio ne è testimone; né abbiamo cercato gloria umana né da voi né da altri.

Come apostoli di Cristo avremmo potuto, è vero, gravare su di voi, ma noi abbiamo preferito essere in mezzo a voi come dei bambini, come quando una nutrice provvede ai suoi nati.

Affezionati come eravamo a voi, avremmo desiderato vivamente di donarvi non solamente il Vangelo di Dio ma anche la stessa nostra vita, tanto eravate diventati a noi cari.

Ricordate infatti, fratelli, la nostra fatica e il nostro affanno: lavorando notte e giorno per non essere di aggravio a nessuno di voi, vi abbiamo predicato il Vangelo di Dio.

Siete testimoni e voi e Dio della rettitudine, della giustizia e della condotta irreprensibile che abbiamo tenuto nei confronti di voi che avete creduto.

Come ricordate, abbiamo scongiurato ed esortato ciascuno di voi, come fa un padre con i suoi figli; e vi abbiamo inculcato a camminare in maniera degna di Dio, che vi ha chiamati al suo regno e alla sua gloria.

Per questo motivo, anche noi ringraziamo continuamente Dio perché, avendo ricevuto da noi la parola della fede in Dio, l'avete accolta non come parola umana ma, com'è veramente, come parola di Dio, che agisce in voi che avete creduto.

Voi infatti, fratelli, siete diventati emuli delle Chiese di Dio che sono in Giudea in Cristo Gesù, avendo subìto da parte dei vostri connazionali le stesse persecuzioni alle quali essi sono stati sottoposti dai Giudei[ 1 Ts 2,1-14 ].

381 [ 1 Ts 4 ].

E altrove: Inoltre, fratelli, vi preghiamo e scongiuriamo nel [ nome del ] Signore Gesù Cristo affinché, in conformità con quello che avete appreso da noi sul modo di comportarvi per piacere a Dio, così vi comportiate effettivamente, progredendo sempre di più.

Ricordate infatti quali precetti vi abbiamo impartito con l'autorità del Signore Gesù: come cioè sia volontà di Dio che diventiate santi astenendovi dalla fornicazione, e ciascuno di voi sappia conservare il suo corpo nella santità e nel debito rispetto, non seguendo passioni e desideri come fanno i pagani, che non conoscono Dio.

In questa materia voi non dovete sopraffare né ingannare il proprio fratello, poiché Dio è vindice di tutti questi abusi, come vi abbiamo predicato e attestato solennemente.

Dio non ci ha chiamati a vivere nell'impurità ma alla santificazione, per cui chi sottovaluta queste cose non disprezza un uomo ma Dio, il quale vi ha dato il suo santo Spirito.

Quanto alla carità fraterna, non occorre che ve ne scriviamo: voi stessi infatti avete appreso da Dio come ci si debba amare a vicenda, e già praticate questo amore verso tutti i fratelli dell'intera Macedonia.

Vi scongiuriamo peraltro, fratelli, ad aumentarlo ancora di più, ad impegnarvi per una vita più tranquilla, badando ciascuno ai propri affari e lavorando con le vostre mani, come già vi abbiamo ordinato.

Dovete anche comportarvi onestamente nei riguardi degli estranei, senza desiderare i beni altrui.

E finalmente non vogliamo che voi, fratelli, restiate nell'ignoranza riguardo alla sorte di coloro che si sono addormentati [ nel Signore ] perché non vi rattristiate come coloro che non hanno speranza [ 1 Ts 4,1-12 ].

382 [ 1 Ts 5 ].

Dopo alcuni versi: Ne consegue che noi non dobbiamo dormire, come fanno gli altri, ma vegliare ed essere sobri.

Chi infatti dorme, dorme di notte e chi si ubriaca, si ubriaca di notte; e quindi noi, che apparteniamo al giorno, dobbiamo essere temperanti, rivestiti della corazza della fede e della carità e avendo per elmo la speranza della salvezza.

Dio infatti non ci ha destinati alla collera ma alla conquista della salvezza, [ che otterremo ] per l'opera di Gesù Cristo, che è morto per noi affinché, o desti o addormentati, viviamo insieme con lui.

A questo scopo incoraggiatevi a vicenda ed edificatevi, come del resto già state facendo.

Vi scongiuriamo, fratelli, di usare riguardi speciali verso coloro che lavorano per voi e nel Signore stanno a capo della comunità per istruirvi.

A motivo del compito che svolgono trattateli con una carità più generosa, e state in pace con loro.

Vi scongiuriamo ancora, fratelli, riprendete gli irrequieti, confortate i pusillanimi, accogliete i deboli, siate pazienti con tutti.

Guardatevi dal rendere male per male, ma operate sempre il bene e fra di voi e nei riguardi di tutti gli altri.

Siate sempre nella gioia, pregate senza interruzione, in ogni circostanza rendete grazie.

Questa infatti è la volontà di Dio nei riguardi di tutti voi in Cristo Gesù.

Non estinguete lo Spirito, non disprezzate le profezie.

Saggiate ogni cosa, ma attenetevi a ciò che è buono; astenetevi da ciò che anche solo all'apparenza si presenta come male [ 1 Ts 5,12-22 ].

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