Diario di M. Faustina Kowalska

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5.2.37.

O mio Gesù, nonostante tutto, io desidero ardentemente unirmi a Te.

O Gesù, se è possibile, prendimi con Te, poiché mi pare che il cuore mi si spezzi per la nostalgia di Te.

Oh, quanto ne risento del fatto di essere in esilio!

Quando giungerò alla Casa del Padre e mi delizierò della beatitudine che proviene dalla SS.ma Trinità?

Ma, se è la Tua volontà che io continui a vivere e a soffrire, desidero ciò che hai stabilito per me.

Tienimi su questa terra fino a quando Ti piace, anche fino alla fine del mondo.

O volontà del mio Signore, sii la mia delizia e l'incanto della mia anima!

Benché la terra sia così popolata, io mi sento sola, e la terra per me è un deserto spaventoso.

O Gesù, Gesù, Tu sai e conosci l'ardore del mio cuore; soltanto Tu, o Signore, puoi appagarmi.

+ Oggi quando ho fatto osservazione ad una signorina, perché non si trattenesse per delle ore nel corridoio assieme agli uomini, perché la cosa era sconveniente per una ragazza seria, si è scusata con me ed ha promesso di correggersi.

Quando comprese di essersi comportata con poco giudizio, si mise a piangere.

Mentre le dicevo queste poche parole sulla moralità, gli uomini vennero da tutta la sala ed ascoltarono i miei avvertimenti.

Perfino gli ebrei ascoltarono in parte e per loro conto.

Una persona mi ha riferito in seguito che avevano accostato l'orecchio alla parete ed ascoltato in silenzio.

Io stranamente sentivo che essi stavano ascoltando, ma dissi quello che dovevo dire.

Le pareti qui sono molto sottili e, anche se si parla a voce bassa, si sente.

+ C'è qui una certa persona, che è stata un tempo nostra allieva.

E superfluo dire che mi fa esercitare la pazienza.

Viene a trovarmi varie volte al giorno.

Dopo ogni visita sono stanca, ma vedo che è Gesù a mandarmi quell'anima.

Sia tutto a Tua lode, o Signore.

La pazienza da gloria a Dio. Oh, quanto sono povere le anime!

6.2.1937.

Oggi il Signore mi ha detto: « Figlia Mia, Mi dicono che hai tanta semplicità; perché allora non Mi parli di tutto quello che ti riguarda, anche dei più piccoli particolari?

ParlaMi di tutto. Sappi che con ciò Mi procuri tanta gioia ».

Risposi: « Ma, Signore, Tu sai tutto ».

E Gesù mi rispose: « Sì, Io so, però Tu non giustificarti col fatto che Io so; ma con la semplicità di un bimbo parlaMi di tutto, perché ho l'orecchio ed il cuore rivolti verso di te ed ho piacere che tu Mi parli! ».

+ Quando cominciai la grande novena per tre intenzioni, vidi in terra un piccolo verme e pensai: « Ma da dove è saltato fuori in pieno inverno? ».

Improvvisamente udii nell'anima queste parole: « Vedi, Io penso a lui e lo mantengo in vita, e cosa è mai lui a paragone di te?

Perché è rimasta turbata per un momento la tua anima? ».

Chiesi perdono al Signore per quel momento.

Gesù vuole che io sia sempre una bambina e rimetta su di lui ogni preoccupazione e mi sottometta ciecamente alla Sua santa volontà.

Ha preso tutto su di Sé.

7.2.1937.

Oggi il Signore mi ha detto: « Esigo da te un sacrificio perfetto e totale, il sacrificio della volontà.

Nessun altro sacrificio è paragonabile a questo.

Io stesso dirigo la tua vita e dispongo tutto in modo che tu divenga per Me un'offerta continua e faccia sempre la Mia volontà e per completare questa offerta ti unirai a Me sulla croce.

Conosco le tue possibilità.

Io direttamente ti ordinerò molte cose e la possibilità dell'esecuzione la ritarderò e la farò dipendere dagli altri; ma quello che i Superiori non potranno raggiungere, lo completerò direttamente Io stesso nella tua anima e nel fondo più segreto della tua anima ci sarà un sacrificio perfetto di olocausto e questo non per un certo tempo; sappi, figlia Mia, che questo sacrificio durerà fino alla morte.

Ma verrà il tempo in cui Io, il Signore, realizzerò tutti i tuoi desideri.

Ho in te la Mia compiacenza, come in un'Ostia viva.

Non aver paura di nulla; Io sono con te ».

Oggi ho ricevuto una comunicazione riservata da parte della Superiora, nella quale mi si proibisce di andare accanto ai moribondi, quindi al mio posto invierò ai moribondi l'obbedienza ed essa assisterà le anime dei moribondi.

Questa è la volontà di Dio; ciò mi basta.

Quello che non comprendo ora, lo comprenderò dopo.

7.2.1937.

Oggi con più fervore che mai ho pregato secondo l'intenzione del Santo Padre103 e di tre sacerdoti,104 affinché il Signore ispiri loro ciò che esige da me, dato che da loro dipende la realizzazione di questo.

Oh, quanto mi sono rallegrata per il fatto che la salute del Santo Padre è migliorata!

Oggi ho sentito che ha parlato al Congresso Eucaristico105 e con lo spirito mi sono recata là, per ricevere la benedizione apostolica.

9.2.1937. Ultimi giorni di carnevale.

In questi ultimi due giorni di carnevale ho conosciuto un'enorme quantità di pene e di peccati.

In un attimo il Signore mi ha fatto conoscere i peccati commessi nel mondo intero in questo giorno.

Sono svenuta per lo spavento e, nonostante che io conosca l'abisso della Divina Misericordia, mi sono stupita che Iddio tenga in vita l'umanità.

Ed il Signore mi ha fatto conoscere chi è che sostiene l'esistenza dell'umanità: sono le anime elette.

Quando il numero degli eletti sarà terminato, il mondo cesserà di esistere.

Per due giorni ho fatto la santa Comunione riparatrice ed ho detto al Signore: « Gesù, oggi offro tutto per i peccatori; i colpi della Tua giustizia si abbattano su di me ed il mare della Misericordia investa i poveri peccatori ».

Ed il Signore ascoltò la mia preghiera.

Molte anime tornarono al Signore, mentre io agonizzavo sotto il peso della giustizia di Dio.

Sentivo di essere il bersaglio dell'ira dell'Altissimo.

Verso sera la mia sofferenza giunse ad un tale stato di abbandono interiore, che i gemiti mi uscivano dal petto, nonostante l'opposizione della volontà.

Mi chiusi a chiave nella mia cameretta riservata e cominciai l'adorazione, cioè l'ora santa.

L'abbandono interiore e la sperimentata giustizia di Dio, era questa la mia preghiera; mentre i gemiti ed il dolore che mi salivano dall'anima avevano preso il posto del dolce colloquio col Signore.

All'improvviso vidi il Signore che mi strinse al Suo Cuore e mi disse: « Figlia Mia, non piangere poiché non posso sopportare le tue lacrime.

Darò loro tutto quello che chiedi; ma smetti di piangere ».

E m'invase una grande gioia ed il mio spirito, come al solito, s'immerse in Lui, come nell'unico mio tesoro.

Quel giorno parlai più a lungo con Gesù, incoraggiata dalla sua bontà.

E quando riposai accanto al Suo dolcissimo Cuore, Gli dissi: « Gesù, ho tante cose da dirTi ».

E Gesù benignamente mi disse: « Parla, figlia Mia ».

E cominciai ad esternare le sofferenze del mio cuore e cioè: « Mi sta molto a cuore l'intera umanità, che non tutti Ti conoscono, ed anche quelli che Ti conoscono non Ti amano come meriti di essere amato.

Inoltre vedo che i peccatori Ti offendono in modo terribile e per di più vedo la grande oppressione e persecuzione dei fedeli, specialmente dei Tuoi servi, ed oltre a questo vedo molte anime che precipitano alla cieca nel terribile abisso infernale.

Vedi, Gesù? Questo è il dolore che mi strazia il cuore e le ossa e, sebbene Tu mi faccia dono del Tuo amore particolare ed inondi il mio cuore coi torrenti della Tua gioia, questo non attenua le sofferenze che Ti ho ricordato, che anzi penetrano in modo più vivo nel mio povero cuore.

Oh, quanto ardentemente desidero che tutta l'umanità si rivolga con fiducia alla Tua Misericordia!

Allora avrà sollievo il mio cuore, vedendo la gloria del Tuo nome ».

Gesù ascoltò questo sfogo del mio cuore con serietà ed interesse, come se non ne sapesse niente e quasi nascondendo davanti a me la conoscenza di quelle cose e così io mi sentii più libera nel parlare.

Ed il Signore mi disse: « Figlia Mia, Mi è gradito il discorso del tuo cuore e con la recita della coroncina avvicini a Me il genere umano ».

Dopo queste parole mi trovai sola, ma la presenza di Dio è sempre nella mia anima.

+ O mio Gesù, anche quando verrò da Te e Tu mi colmerai di Te stesso e sarà per me la pienezza della felicità, non dimenticherò il genere umano.

Desidero sollevare un lembo di cielo, affinché la terra non dubiti della Misericordia di Dio.

Il mio riposo sta nel divulgare la Tua Misericordia.

L'anima rende la più grande gloria al proprio Creatore quando si rivolge con fiducia alla divina Misericordia.

10.2.1937. Oggi è il mercoledì delle ceneri

Durante la santa Messa ho sperimentato per un breve momento la Passione di Gesù nelle mie membra.106

La Quaresima è un periodo particolare per il lavoro dei sacerdoti; occorre andar loro in aiuto nel salvare le anime.

Alcuni giorni fa ho scritto una lettera al mio direttore spirituale,107 chiedendogli di concedermi il permesso per alcune piccole pratiche di mortificazione per il tempo della Quaresima.

Dato che non avevo avuto il permesso dal medico di andare in città, ho dovuto sbrigare la cosa per lettera.

Oggi però è già il mercoledì delle ceneri e io non ho ancora la risposta.

Questa mattina, dopo la santa Comunione, ho cominciato a pregare Gesù, affinché lo ispiri con la Sua luce, in modo che mi risponda ed ho conosciuto nella mia anima che il Padre non è contrario a quelle pratiche per le quali l'ho pregato e che mi concede il suo permesso.

E pertanto ho cominciato tranquillamente ad esercitarmi in quelle pratiche, per le quali avevo chiesto il permesso.

Lo stesso giorno, dopo pranzo, ho ricevuto una lettera dal Padre nella quale mi dice che, per le pratiche richieste mi dà volentieri il suo permesso.

Mi rallegrai enormemente perché la conoscenza che avevo avuto interiormente era conforme al parere del Padre spirituale.

All'improvviso udii nell'anima queste parole: « Otterrai maggior ricompensa per l'obbedienza e la dipendenza dal confessore che per la pratica stessa nella quale ti eserciterai.

Figlia Mia, sappi questo e comportati secondo questo: anche se si tratta della cosa più piccola, ma che ha in sé il sigillo dell'obbedienza ad un Mio sostituto, è cosa gradita e grande ai Miei occhi ».

Piccole pratiche per la Quaresima.

Non posso sottopormi a grandi mortificazioni, come in passato, nonostante l'ardente volontà ed il desiderio, poiché sono sotto stretto controllo medico; ma posso esercitarmi in cose più piccole e in primo luogo: dormire senza cuscino; sopportare un po' la fame; recitare ogni giorno la coroncina, che mi ha insegnato il Signore, con le braccia in croce; ogni tanto pregare un po' con le braccia in croce per un tempo indeterminato recitando una preghiera spontanea.

L'intenzione: per impetrare la Misericordia di Dio per i poveri peccatori ed ai sacerdoti il potere di indurre al pentimento i cuori dei peccatori.

La mia unione con le anime agonizzanti è stretta come in passato.

Spesso assisto un'anima agonizzante a grande distanza.

Ma provo la gioia più grande quando vedo che su queste anime si realizza la promessa della Misericordia.

Il Signore è fedele: quello che ha detto una volta, lo mantiene.

+ Una certa anima, degente nel nostro reparto, era morente e soffriva tremendamente; era rimasta in agonia per tre giorni, ma ogni tanto riprendeva di nuovo conoscenza.

Tutti nella camerata pregavano per lei.

Avrei voluto andarci anch'io, ma la Madre Superiora mi aveva proibito di andare dagli agonizzanti, perciò pregai nella mia stanzetta d'isolamento per quella cara anima.

Ma quando venni a sapere che soffriva ancora e non si sapeva quanto tempo sarebbe durato, improvvisamente qualche cosa mi scosse l'anima e dissi al Signore « Gesù, se tutto quello che faccio Ti è gradito, Ti prego, come prova di ciò, di far in modo che quell' anima non soffra più, ma passi immediatamente alla felicità eterna ».

Alcuni minuti dopo venni a sapere che quell'anima si era addormentata così serenamente e tanto in fretta, che non si era fatto nemmeno in tempo ad accendere la candela.

+ Accennerò ancora qualche parola sul direttore della mia anima.

È strano che ce ne siano così pochi di questi sacerdoti, capaci d'infondere nell'anima la forza, il coraggio e l'energia, per cui l'anima senza affaticarsi avanza sempre.

Sotto una direzione di questo genere l'anima, anche se debole di forze, può fare molto per la gloria di Dio.

Ed ho conosciuto in questo un segreto, cioè che il confessore, o meglio il direttore spirituale, non prende alla leggera le piccole cose che l'anima gli espone.

E quando l'anima nota che è controllata in questo, comincia ad esercitarsi e non trascura la più piccola occasione di virtù ed evita anche le più piccole mancanze.

E da questo, come da tante piccole pietre sorge il magnifico tempio dell'anima.

E viceversa, se l'anima nota che il confessore trascura le piccole cose, anche lei comincia a trascurarle, cessa di renderne conto al confessore e, quel che è peggio, comincia a lasciarsi andare nelle piccole cose e così, invece di andare avanti, va poco alla volta indietro.

E l'anima se ne accorge soltanto quando cade in cose più gravi.

Ed ora c'è da porsi una domanda seria: « Di chi è la colpa di questo, sua o del confessore, cioè del direttore spirituale? ».

Qui parlo in prevalenza del direttore spirituale.

A me sembra che tutta la colpa vada attribuita al direttore spirituale imprudente; ed all'anima bisogna attribuire soltanto l'errore d'aver scelto da sé il direttore spirituale.

Affinché un direttore possa guidare bene un'anima lungo le vie della volontà di Dio verso la santità, l'anima deve pregare fervorosamente per molto tempo per avere un direttore e chiedere al Signore di sceglierle Lui stesso il direttore spirituale.

Ciò che si è iniziato con Dio, sarà di Dio; e ciò che ha avuto inizio con mezzi puramente umani, sarà umano.

Iddio è così misericordioso che, per venire incontro all'anima, Egli stesso assegna all'anima una tale guida spirituale e la illumina perché sappia che questi è colui davanti al quale essa dovrà svelare le più segrete profondità dell'anima come se fosse di fronte a Gesù.

E quando l'anima avrà riflettuto e compreso che tutto ciò è stato diretto da Dio, preghi ardentemente Dio affinché le conceda molta luce per conoscere la sua anima e non cambi tale direttore spirituale, se non nel caso in cui ci fosse un motivo serio.

Come prima di scegliere il direttore spirituale ha pregato a lungo e fervidamente, per conoscere la volontà di Dio, così anche quando vuole cambiarlo, preghi molto e con fervore per conoscere se è veramente volontà di Dio che lo lasci e ne scelga un altro.

Se non c'è a questo riguardo una evidente volontà di Dio, non lo cambi, poiché un'anima da sola non arriva molto lontano e satana vuole proprio questo, che l'anima che tende alla santità si diriga da sola ed allora non è nemmeno il caso di dire che possa giungervi.

Costituisce un'eccezione un'anima che Dio stesso guida direttamente; ma in questo caso il direttore spirituale subito si rende conto che una data anima è diretta da Dio stesso: Dio glielo fa conoscere in modo chiaro ed evidente.

Ed una tale anima più di un'altra dev'essere sottoposta ad un più stretto controllo del direttore spirituale.

In tal caso il direttore non ha tanto il compito di dirigere ed indicare la strada che un'anima deve seguire, quanto quello di giudicare e confermare che l'anima segue la strada giusta e che è diretta da uno spirito buono.

In questo caso il direttore spirituale non solo deve essere santo, ma anche sperimentato e prudente, e l'anima deve anteporre la sua opinione a quella di Dio stesso, poiché in tal modo sarà al sicuro dalle illusioni e dagli sbandamenti.

Un'anima che non sottoponesse tali ispirazioni al rigoroso controllo della Chiesa, cioè del direttore spirituale, con ciò stesso farebbe conoscere che è diretta da uno spirito non buono.

Il direttore deve essere molto prudente a questo riguardo e sperimentare l'anima nell'obbedienza.

Satana si può nascondere anche sotto il manto dell'umiltà, ma non è capace d'indossare il manto dell'ubbidienza ed è qui che si rivela tutto il suo traffico.

Il confessore però non deve temere esageratamente una tale anima, poiché se Dio gli dà da assistere un'anima così eccezionale, gli dà anche una grande luce soprannaturale nei suoi confronti, poiché diversamente come potrebbe giudicare in modo esatto i grandi misteri che intercorrono fra l'anima e Dio?

Io stessa ho sofferto molto e sono stata molto provata a questo proposito.

Pertanto quello che scrivo è solo quello che io stessa ho provato personalmente.

Ho fatto molte novene e preghiere e molte penitenze, prima che Dio mi inviasse un sacerdote in grado di capire la mia anima.

Ci sarebbero molte più anime sante, se ci fosse un maggior numero di direttori spirituali con esperienza e santità.

Più di un'anima che tende sinceramente alla santità, non riesce a cavarsela da sola, quando giungono i momenti della prova ed abbandona la strada della perfezione.

O Gesù, dacci sacerdoti zelanti e santi.

O grande dignità del sacerdote, ma anche o grande responsabilità del sacerdote!

O sacerdote, ti è stato dato molto, ma da te esigeranno anche molto! …

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103 Il Santo Padre Pio XI era malato in quel periodo.
Ne da conferma il seguito del racconto di Santa Faustina
104 Santa Faustina probabilmente prega secondo le intenzioni, dell'arcivescovo Mons. Jaibrzykowski, di Don Sopocko e di P. G. Andrasz S-J
105 A Manila nelle Filippine dal 3 al 7 febbraio 1937 si svolse il Congresso Eucaristico Internazionale (A. CSBVMM - C)
106 Diario, Q. I, p. 17 alla fine
107 P. G. Andrasz, S.J