Diario di M. Faustina Kowalska

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1.4.38.

Oggi sto subendo un nuovo peggioramento.

La febbre alta comincia a consumarmi.

Non posso prendere alcun nutrimento.

Desideravo bere qualche cosa per rianimarmi, ma il caso volle che non trovassi nemmeno un po' d'acqua nella mia brocca.

O Gesù, tutto per ottenere Misericordia per le anime.

Avevo appena rinnovata l'intenzione con amore più grande del solito, quando entra una novizia e mi porge una grossa arancia, mandatami dalla Madre Maestra.22

Ho visto in ciò il dito di Dio.

La cosa si ripeté ancora qualche altra volta.

A quel tempo, sebbene si conoscessero le mie necessità, non ricevevo mai da mangiare qualche cosa che mi rianimasse un po', per quanto lo domandassi, ma vedevo che Dio voleva sofferenze e sacrifici.

Non descrivo nei particolari questi rifiuti, perché sono molto irritanti e difficili da credere.

Dio però può esigere sacrifici anche di questo genere.

Una volta che avevo intenzione di dire alla Madre Superiora che desideravo molto che mi permettesse di tenere nella cella qualche cosa per spegnere la grande sete che avevo,23 prima che glielo chiedessi, la Madre stessa cominciò a dire: « Sorella, è ora di finirla con questa malattia, in un modo o in un altro.

Bisognerà intraprendere una cura o qualcos'altro, ma così non si può andare avanti ».

Dopo un po', quando rimasi sola dissi: « Cristo, che debbo fare? ChiederTi la salute o la morte? ».

Non avevo un ordine preciso, perciò m'inginocchiai e dissi: « Avvenga di me secondo la Tua santa volontà.

Gesù, fa' con me quello che Ti piace ».

In quel momento mi sentii come fossi sola e varie tentazioni mi assalirono, ma trovai serenità e luce in una fervida preghiera e compresi che la Superiora mi aveva soltanto messa alla prova.

Non so come sia successo, ma la stanza in cui giacevo era così trascurata che talvolta non veniva affatto riassettata per più di due settimane.

Spesso nessuno accendeva la stufa e per questo motivo la tosse aumentava.

Qualche volta lo chiedevo, ma altre volte mi mancava il coraggio di chiederlo.

Una volta che venne a farmi visita la Madre Superiora, domandò se era il caso di accendere di più, risposi di no, poiché faceva già caldo fuori ed avevamo la finestra aperta.

Primo venerdì.

Quando presi in mano « Il Messaggero del Sacro Cuore » e lessi la notizia della canonizzazione di Sant'Andrea Bobola, all'improvviso la mia anima fu invasa da un desiderio così grande che anche da noi ci fosse una santa, che scoppiai a piangere come una bambina, perché da noi non c'era una santa e dissi al Signore: « Conosco la Tua generosità, ma sembra che Tu sia meno generoso con noi ».

E proruppi nuovamente in pianto come una bambina.

E Gesù mi disse: « Non piangere, tu lo sei ».

Allora la mia anima venne inondata dalla luce divina e mi fu fatto conoscere quanto dovrò soffrire e dissi al Signore: « Come avverrà questo, dato che Tu mi hai parlato di un'altra congregazione? ».

Ed il Signore mi rispose: « Non è affar tuo sapere come ciò avverrà, tu devi solo essere fedele alla Mia grazia e fare sempre ciò che è in tuo potere e che ti è permesso dall'obbedienza ».

+ Oggi è venuta da me una delle consorelle e mi ha detto che la tale suora si trastulla colla sua malattia ed ha aggiunto che la cosa la urta talmente che: « Le darei una bella lavata di capo, ma io non sono di questa casa ».

Le risposi: « Mi meraviglio che lei, sorella, possa anche soltanto pensare una cosa simile, consideri semplicemente quante notti insonni ha passato l'ammalata, quante lacrime ha versato … ».

Quella consorella ha cambiato parere.

+ G.M.G.

Anima mia, adora la Misericordia del Signore,

Gioisce in Esso pienamente il mio cuore,

Poiché sei stata scelta da Lui,

Per diffondere la gloria della Sua Misericordia.

Nessuno ha compreso a fondo la Sua bontà, nessuno riuscirà a misurarla,

La Sua compassione è incalcolabile,

La sperimenta ogni anima che si avvicina a Lui;

Egli la protegge e la stringe al Suo seno misericordioso.

Felice l'anima che ha avuto fiducia nella Tua bontà,

Abbandonandosi pienamente alla Tua Misericordia.

Quell'anima è colma di serenità e d'amore,

La difendi ovunque, come una Tua figliola.

O anima, chiunque tu sia nel mondo,

Anche se i tuoi peccati sono neri come la notte,

Non aver paura di Dio, tu debole fanciullo,

Poiché grande è la potenza della divina Misericordia.

+ G.M.G.

Verso la luce eccelsa, dove regna il mio Dio,

Anela la mia anima,

Là aspira il mio cuore,

E tutto il mio essere s'innalza verso Te.

Aspiro all'aldilà, a Dio stesso,

In una luce inconcepibile, nell'ardore più intenso dell'amore,

Poiché la mia anima e il mio cuore sono stati creati per Lui,

E il mio cuore Lo ha amato fin dalla prima giovinezza.

Là nei bagliori della luce del Tuo Volto,

Riposerà il mio amore pieno di nostalgia,

Infatti una vergine in esilio agonizza per Te,

Poiché la sua vita è stare unita a Te.

+ G.M.G.

La mia giornata ormai volge al tramonto,

Sento già i Tuoi eterni, divini riflessi.

Ciò che prova il mio cuore nessuno lo saprà mai.

Le mie labbra tacciono in profonda umiltà.

Vado già alle nozze eterne,

Nel cielo sconfinato, in spazi inconcepibili.

Non aspiro al riposo né al premio.

Il puro amor di Dio m'attira verso il cielo.

Vengo già incontro a Te, Amore eterno,

Col cuore anelante che desidera Te.

Sento che il Tuo amore puro, o Dio, alberga nel mio cuore,

E che il mio eterno destino è nel cielo.

Vado già dal Padre mio nel cielo eterno,

Dall'esilio della terra, da questa valle di lacrime.

La terra non è in grado di trattenere più a lungo il mio cuore puro,

Le cime dei cieli mi hanno attratto a sé.

Ormai vengo, o mio Sposo, ad ammirare la Tua gloria,

Che fin d'ora mi riempie l'anima di gioia,

Dove tutto il cielo sprofonda in adorazione davanti a Te.

Benché io sia un nulla, sento che gradisci la mia adorazione.

Nella felicità eterna non dimenticherò gli uomini in terra,

Impetrerò la divina Misericordia per tutti,

Specialmente per coloro che furono cari al mio cuore.

Anche la più profonda immersione in Dio non m'impedirà di ricordarmi di loro.

In questi momenti estremi non so parlare agli uomini,

Attendo soltanto Te, o Signore, in silenzio.

So che verrà il momento in cui ognuno riconoscerà l'opera di Dio nella mia anima;

So che questa è la Tua volontà e così avverrà,

+ G.M.G.

O verità, o vita cosparsa di spine,

Per attraversarti vittoriosamente

Bisogna basarsi su di Te, o Cristo Gesù,

E rimanere sempre vicino a Te.

Senza di Te, Cristo, non saprei soffrire,

Con le mie sole forze non saprei affrontare le avversità,

Da sola non avrei il coraggio di bere al Tuo calice,

Ma Tu, Signore, sei sempre con me e mi guidi per vie misteriose.

Ho iniziato a lottare nel Tuo nome quando ero una debole bimba,

Ho lottato valorosamente, anche se talvolta senza successo.

So che Tu hai gradito i miei sforzi,

E che solo lo sforzo ricompensi eternamente.

O verità, o lotta per la vita o per la morte,

Quando intrapresi la lotta, come un cavaliere inesperto,

Sentii d'avere sangue da combattente, ma ero ancora bimba,

Per questo, o Cristo, ho avuto bisogno del Tuo aiuto e della Tua difesa.

Il mio cuore non attenuerà lo sforzo e la lotta,

Finché Tu non mi richiamerai dal campo di battaglia.

Mi presenterò davanti a Tè non per la ricompensa e gli onori,

Ma per immergermi serenamente in Tè per l'eternità.

+ O Cristo, se l'anima conoscesse tutto in una volta quello che dovrà soffrire per tutta la vita, morirebbe di spavento dopo tale conoscenza.

Non accosterebbe alle labbra il calice dell'amarezza, ma siccome le viene somministrato goccia a goccia, lo vuota fino in fondo.

O Cristo, se non sostenessi Tu l'anima, che cosa potrebbe fare da sola?

Siamo forti, ma della Tua forza; siamo santi, ma della Tua santità.

E da soli cosa siamo? Meno di nulla …

+ O mio Gesù, Tu mi basti per ogni cosa al mondo.

Benché le sofferenze siano grandi, Tu mi sostieni.

Benché gli abbandoni siano terribili, Tu me li addolcisci.

Benché la debolezza sia tanta, Tu me la trasformi in forza.

Non so descrivere tutto quello che soffro, e quello che ho scritto finora è appena una goccia.

Ci sono dei momenti di sofferenze che in verità non so descrivere.

Ma ci sono anche dei momenti nella mia vita, nei quali quando le mie labbra tacciono e non proferiscono nemmeno una parola a mia difesa e si sottomettono totalmente alla volontà di Dio, allora il Signore stesso mi difende ed interviene per me e sono interventi che si possono vedere perfino esternamente.

Tuttavia quando m'accorgo di questi Suoi maggiori interventi che si manifestano con castighi, imploro ardentemente la Sua Misericordia e il Suo perdono.

Ma non sempre vengo ascoltata.

Il Signore con me si comporta in modo singolare.

Ci sono dei momenti nei quali Egli stesso permette delle sofferenze terribili, poi ce ne sono altri nei quali non permette che soffra ed allontana tutto ciò che potrebbe rattristare la mia anima.

Per la verità le Sue vie per noi sono impenetrabili ed incomprensibili; il nostro compito è quello di sottometterci sempre alla Sua santa volontà.

Ci sono misteri che l'intelletto umano non riuscirà mai ad approfondire qui sulla terra, ci saranno svelati nell'eternità.

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22 Si tratta di M. Callista Piekarczyk ( Diario, Q. III, nota 13 )
23 Nella congregazione non c'è la consuetudine che le suore conservino nelle loro celle cibi o bevande