Diario di M. Faustina Kowalska

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10.4.1938. Domenica delle Palme.

Sono stata alla santa Messa, ma le forze non mi hanno permesso di andare a prendere la palma.24

Mi sentivo così debole che a malapena ho potuto resistere per il tempo della santa Messa.

Durante la santa Messa Gesù mi ha fatto conoscere la sofferenza della Sua anima ed ho sentito chiaramente come quegli inni, quegli Osanna, si ripercuotevano con un'eco dolorosa sul Suo Sacratissimo Cuore.

Anche la mia anima è stata inondata da un mare di amarezza ed ogni Osanna mi trapassava il cuore da parte a parte.

Tutta la mia anima venne attratta vicino a Gesù.

Sentii la voce di Gesù: « Figlia Mia, la tua partecipazione alle Mie sofferenze è un refrigerio per Me; la tua anima acquista una bellezza particolare meditando la Mia Passione ».

La santa Comunione l'ho ricevuta su in alto, dato che non era il caso di scendere giù in cappella, poiché ero molto indebolita a causa di un'abbondante sudorazione e quando per un po' cessava il sudore, cominciavano i brividi e la febbre.

Mi sentivo estremamente debole.

Oggi la santa Comunione ce l'ha portata un Padre Gesuita.25

Dopo aver dato il Signore a tre suore e poi a me, pensava che io fossi l'ultima, perciò mi ha dato due particele.

Ma è mancata per una novizia che si trovava in un'altra cella.

Il sacerdote è andato una seconda volta e le ha portato il Signore, ma Gesù mi ha detto: « Vado malvolentieri in quel cuore, per questo hai ricevuto due Ostie, perché ho indugiato a scendere in quell'anima, che si oppone alla Mia grazia.

Non gradisco essere ospite in un'anima così ».

In quell'istante la mia anima venne attirata vicino a Lui ed ottenni una profonda luce interiore per cui compresi intimamente tutta l'opera della Misericordia.

Fu un lampo, ma più evidente che se avessi osservato per ore intere con gli occhi del corpo.

Tuttavia per scrivere almeno qualche cosa, debbo usare parole che non esprimono in pieno ciò per cui si è rallegrata la mia anima vedendo la gloria della Misericordia Divina.

La gloria della Divina Misericordia già risuona, nonostante gli sforzi dei nemici e dello stesso satana che odia accanitamente la Misericordia di Dio, ma quest'opera gli strapperà il maggior numero di anime.

Per questo lo spirito delle tenebre tenta talvolta violentemente persone buone, affinché ostacolino quest'opera.

Ma ho conosciuto chiaramente che la volontà di Dio già si sta adempiendo e si compirà fino all'ultima goccia.

I massimi sforzi dei nemici non annulleranno nemmeno il più piccolo dettaglio di ciò che il Signore ha stabilito.

Non importa se ci sono dei momenti nei quali quest'opera sembra completamente annientata: essa allora si rafforza.

La mia anima fu colmata da una pace così profonda quale non avevo mai provato.

Dopo questa assicurazione da parte di Dio, che nulla potrà più cancellare, questa profonda pace che nulla può turbare, anche se dovessi attraversare le prove più difficili, sono tranquilla.

E Dio stesso che dirige quest'opera.

Ho passato tutta la giornata a ringraziare e la riconoscenza m'inondava l'anima.

O Dio, quanto sei buono! Quanto è grande la Tua Misericordia!

Visiti con grazie così grandi me, che sono la più miserabile polvere.

Gettandomi ai Tuoi piedi con la faccia a terra, o Signore, riconosco in sincerità di cuore che per nulla ho meritato nemmeno la più piccola delle Tue grazie e che se Tu Ti dai a me tanto generosamente, è solo per la Tua inconcepibile bontà.

Per questo, quanto più grandi sono le grazie che il mio cuore riceve, tanto maggiore è l'umiltà in cui sprofonda.

+ O Cristo, soffrire per Te è una delizia per il cuore e per l'anima, O mie sofferenze prolungatevi all'infinito, affinché possa darTi la dimostrazione del mio amore.

Ecco, accetto tutto quello che mi porge la Tua mano.

Mi basta il Tuo amore, o Gesù.

Ti glorificherò nell'abbandono e nelle tenebre, nei tormenti e nella paura, nei dolori e nell'amarezza, nei tormenti dell'anima e nell'amarezza del cuore; in tutto sii glorificato.

Il mio cuore è talmente staccato dalla terra, che Tu solo mi basti pienamente.

Non c'è più un momento nella mia vita in cui mi occupi di me stessa.

Giovedì Santo.

Oggi mi sono sentita abbastanza forte ed ho potuto partecipare alle funzioni in chiesa.

Durante la santa Messa Gesù stette accanto e mi disse: « Guarda il Mio Cuore pieno di amore e di Misericordia per gli uomini, ma specialmente per i peccatori …

Guarda e medita sulla Mia Passione ».

In un attimo provai e vissi tutta la Passione di Gesù, meravigliandomi che quelle torture non mi avessero tolta la vita.

Durante l'adorazione Gesù mi disse: « Figlia Mia, sappi che il tuo vivo amore e la compassione che hai per Me, Mi furono di conforto nell'Orto degli Ulivi ».

La sera, durante l'Ora Santa, udii queste parole: « Vedi la Mia Misericordia per i peccatori, che in questo momento si manifesta in tutta la sua potenza.

Guarda quanto poco hai scritto su di essa, è appena una goccia.

Fa' quanto è in tuo potere affinché i peccatori conoscano la Mia bontà ».

Venerdì Santo.

Ho visto Gesù martoriato, ma non inchiodato sulla croce.

Ancora prima della crocifissione, mi ha detto: « Tu sei il Mio cuore, parla ai peccatori della Mia Misericordia ».

Ed il Signore mi ha fatto conoscere interiormente tutto l'abisso della Sua Misericordia per le anime ed ho capito che quello che avevo scritto è veramente una goccia.

Sabato Santo.

Durante l'adorazione il Signore mi ha detto: « Sta' tranquilla, figlia Mia, quest'opera della Misericordia è Mia, non c'è nulla in essa di tuo.

Sono contento che esegui fedelmente quello che ti ho raccomandato, non hai aggiunto ne tolto nemmeno una parola ».

E mi ha dato una luce interiore ed ho conosciuto che non c'era nemmeno una parola di mio e che sempre, sempre avevo eseguito la Sua volontà, come l'avevo conosciuta, nonostante le difficoltà e le contrarietà.

Messa di Risurrezione.

Prima della « Messa di Risurrezione » mi sentivo così debole, che avevo perso la speranza di partecipare alla processione che si svolge in chiesa e dissi al Signore: « Gesù, se Ti sono gradite le mie preghiere, dammi la forza per questo momento in modo che possa partecipare alla processione ».

In quello stesso istante mi sentii forte e sicura di poter andare assieme alle consorelle.

Quando la processione si mosse, vidi Gesù in uno splendore più grande di quello del sole.

Gesù mi guardò con amore e disse: « Cuore del Mio Cuore, colmati di gioia ».

In quello stesso istante il mio spirito sprofondò in Lui …

Quando rientrai in me, stavo andando in processione con le altre suore e la mia anima era tutta immersa in Lui …

+ Pasqua.26

Durante la santa Messa ho ringraziato il Signore Gesù per essersi degnato di redimerci e per il dono più grande, perché si è degnato di darci il Suo amore nella santa Comunione, cioè Se stesso.

In quello stesso momento venni attratta nel seno della Santissima; Trinità e fui immersa nell'amore del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

È difficile descrivere questi momenti.

In quel momento pregai il Signore per una certa persona ed il Signore mi rispose: « Quell'anima Mi è particolarmente cara ».

Me ne rallegrai enormemente.

La felicità delle altre anime mi riempie di una nuova gioia e quando scorgo in qualche anima dei doni superiori, il mio cuore s'innalza verso il Signore con una nuova adorazione.

19.4.1938.

Durante la ricreazione una suora ha detto: « Suor Faustina è così malridotta di salute che cammina appena, ma sarebbe bene che morisse al più presto, perché sarà santa ».

Allora è intervenuta una delle suore direttrici: « Che morirà lo sappiamo, ma se sarà santa, è un punto interrogativo ».

Su questo argomento hanno cominciato ad arrivare battute pungenti.

Io tacevo, ho detto una sola parola, ma avendo visto che la conversazione si inaspriva, ho preferito il silenzio.

Attualmente ricevo lettere curiose dalle consorelle che si trovano in altre case ed assieme alle quali ho fatto il noviziato.

Alle volte mi fanno ridere molto e mi diverto.

Sono di questo genere: « Cara Suor Faustina, ci dispiace molto che lei sia così gravemente malata, ma siamo molto liete al pensiero che quando il Signore Gesù la prenderà, lei, sorella, pregherà per noi, poiché lei può molto presso il Signore ».

Una suora si è espressa in questo modo: « Quando morirà, sorella, mi prenda sotto la sua speciale protezione, poiché lei me lo potrà fare sicuramente ».

Un'altra si esprime così: « Io aspetto con impazienza che il Signore Gesù la prenda, sorella, poiché so quello che avverrà e desidero molto che lei muoia, sorella ».

Avrei voluto chiederle cosa pensava della mia morte, ma ho fatto una mortificazione ed ho risposto: « Di me peccatrice avverrà ciò che avviene di tutti i peccatori, se la Misericordia di Dio non mi protegge ».

20.4.38. Partenza per Pradnik.27

Ero molto mortificata perché avrei dovuto stare nella corsia comune, dove sarei stata esposta a vari inconvenienti.

Se si fosse trattato di una settimana o due, ma per un periodo così lungo, due mesi e forse più …

La sera andai dal Signore Gesù per un lungo colloquio.

Quando vidi Gesù, Gli aprii il mio cuore e Gli esposi tutte le difficoltà, le mie apprensioni ed i miei timori.

Gesù mi ascoltò con amore, poi disse: « Sta' tranquilla, bambina Mia, Io sono con te.

Parti con la massima serenità.

E tutto pronto, ho ordinato nel modo che Mi è proprio di approntare per te una stanzetta separata ».

Così tranquillizzata, andai a riposare col cuore pieno di gratitudine.

Il giorno dopo mi accompagnò Suor Felicia.28

Andai con profonda serenità e libertà di spirito.

Quando arrivammo ci dissero che per Suor Faustina c'era una stanzetta solo per lei.

Appena entrammo in quella cameretta, ci meravigliammo che tutto fosse stato sistemato con tanta grazia, tutto così pulito, coperto con tovagliette, abbellito con fiori.

Le suore29 avevano messo sul comodino un bell'agnellino pasquale.

Vennero subito tre suore del Sacro Cuore30 che prestano servizio in questo sanatorio, mie vecchie conoscenze e mi accolsero affettuosamente.

Suor Felicia era stupita per tutto questo.

Ci salutammo cordialmente e se ne andò.

Quando rimasi sola a tu per tu col Signore Gesù, Lo ringraziai per questa grande grazia.

Gesù mi disse: « Stai tranquilla, Io sono con te ».

Ero stanca e m'addormentai.

La sera venne la suora31 che aveva il compito di assistermi, e mi disse: « Sorella, domani lei non avrà il Signore Gesù, perché è molto affaticata e poi in seguito vedremo come andrà ».

La cosa mi addolorò enormemente, ma risposi con molta calma: « Va bene », affidandomi completamente al Signore e cercai di addormentarmi.

La mattina feci la meditazione e mi preparai per la santa Comunione, benché non dovessi ricevere il Signore Gesù.

Quando il mio desiderio ed il mio amore raggiunsero il grado più alto, all'improvviso vidi accanto al mio letto un Serafino, che mi porse la santa Comunione32 pronunciando queste parole: « Ecco il Signore degli Angeli ».

Dopo che ebbi ricevuto il Signore, il mio spirito s'immerse nell'amore di Dio e nello stupore.

Il fatto si ripeté per tredici giorni, però non avevo la certezza che il giorno dopo me l'avrebbe portata, ma abbandonandomi a Dio, avevo fiducia nella Sua bontà, e non osavo nemmeno pensare che l'indomani avrei ricevuto la santa Comunione in quel modo.

Il Serafino era circondato da un grande splendore, traspariva da lui la divinizzazione e l'amor di Dio.

Aveva una veste dorata e su di essa indossava una cotta trasparente ed una stola pure trasparente.

Il calice era di cristallo ed era coperto da un velo trasparente.

Appena m'ebbe dato il Signore, scomparve.

Una volta che avevo un dubbio, che mi era venuto poco prima della santa Comunione all'improvviso venne di nuovo il Serafino con il Signore Gesù.

Io però rivolsi una domanda al Signore Gesù, e non avendo ricevuto risposta, dissi al Serafino: « Mi potresti confessare? ».

Ma egli mi rispose: « Nessuno spirito celeste ha questo potere ».

In quell'istante l'Ostia si posò sulle mie labbra.

La domenica33 la suora che mi assisteva mi disse: « Finalmente oggi il sacerdote le porterà Gesù ».

Risposi: « Va bene ». E me Lo portò.

Dopo un certo tempo ottenni il permesso di alzarmi e quindi andavo alla santa Messa ed a far visita al Signore.

Dopo la prima visita il medico34 confermò che il mio stato era grave.

« Sospetto, sorella, che si tratti di quello di cui lei mi domanda, ma Dio onnipotente può tutto ».

Quando rientrai nella mia stanzetta, m'immersi in una preghiera di ringraziamento per tutto ciò che il Signore mi aveva mandato per tutta la vita, sottomettendomi completamente alla Sua santissima volontà.

Un abisso di gioia e di serenità inondò la mia anima.

Provavo una pace così profonda che se la morte fosse sopraggiunta in quel momento non le avrei detto: « Aspetta, poiché ho ancora delle faccende da sbrigare ».

No, ma l'avrei salutata con gioia, perché sono pronta all'incontro con il Signore non solo da oggi, ma dal momento in cui ho posto la mia fiducia completamente nella Misericordia di Dio, abbandonandomi totalmente alla Sua santissima volontà, piena di Misericordia e di pietà.

So quello che sono da me stessa …

Domenica in Albis.35

Oggi mi sono offerta di nuovo al Signore come vittima d'olocausto per i peccatori.

O mio Gesù, se si sta già avvicinando la fine della mia vita.

Ti supplico nel modo più umile, accetta la mia morte in unione con Te, come un sacrificio d'olocausto, che oggi con prontezza di spirito e piena consapevolezza della mia volontà io offro a Te per un triplice scopo:

Primo - affinché l'opera della Tua Misericordia si diffonda nel mondo intero e perché la festa della Divina Misericordia venga solennemente approvata e celebrata;

Secondo - affinché i peccatori e specialmente le anime agonizzanti si rivolgano alla Tua Misericordia, riportando gli indicibili frutti di questa Misericordia;

Terzo - affinché nell'insieme l'opera della Tua Misericordia venga attuata secondo i Tuoi desideri e per una certa persona che dirige quest'opera …

Accetta, o pietosissimo Gesù, questa mia povera offerta, che Ti ho fatto oggi al cospetto del cielo e della terra.

Il Tuo Sacratissimo Cuore, pieno di Misericordia, completi ciò che in essa manca e la offra al Padre Tuo per la conversione dei peccatori.

O Cristo, desidero le anime!

+ In quell'istante la luce divina penetrò in me: mi sentii proprietà esclusiva di Dio e sperimentai la massima libertà di spirito, di cui prima non avevo nemmeno l'idea; in quello stesso istante vidi la gloria della Divina Misericordia e folle innumerevoli di anime che esaltavano la Sua bontà.

Tutta la mia anima s'immerse in Dio e sentii queste parole: « Tu sei la Mia figlia più cara ».

La viva presenza di Dio durò per tutta la giornata.

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24 La cappella delle suore a Cracovia era collegata con la casa, in modo che dal corridoio del primo piano si entrava direttamente nel coro sovrastante l'ingresso principale della cappella. Trovandosi il coro nello stesso piano dell'infermeria, era facilmente accessibile ad una suora malata, qualora volesse evitare di fare le scale, assai numerose e ripide, che conducevano alla cappella. Santa Faustina partecipava alla S. Messa stando proprio il perché non aveva la forza di poter scendere e prendere parte alla processione delle palme
25 Si tratta di P. Zukowicz, gesuita, che celebrò quel giorno- Per molti anni fu a fianco del provinciale. Con la Congregazione aveva rapporti di familiarità. Come grande amico di quell'opera apostolica, visitava spesso le educande dell'istituto e faceva loro dei piccoli favori (A. CSBVMM - C)
26 Nell'anno 1938 la Pasqua cadde il 17 aprile
27 All'ospedale per malattie contagiose, dove Santa Faustina era già stata ricoverata una prima volta
28 Sr. Felicia, Giovanna Zakowiecka (1900-1975), allora economa della casa di Cracovia. È stata teste nel processo informativo sulla vita e le virtù di Santa Faustina
29 Sono le Ancelle del Sacro Cuore ( Diano, Q. II, nota 82 )
30 Sr. Davida, Sr. AIana e Sr. Medarda
31 Sr. Davida Cedro, caposala del reparto
32 Casi di questo genere li troviamo nella vita di alcuni santi, come ad es. di San Bonaventura e di San Stanislao Kostka
33 È il 24.4.1938, domenica in Albis, l'ottava della Pasqua, proprio il giorno in cui Gesù vuole sia celebrata la festa della Divina Misericordia
34 Il don. Adamo Silberg, direttore del sanatorio ( Diario, Q. II, nota 53 )
35 Diario, Q. VI, nota 33