Venerabile Fratel Teodoreto

Indice

1. Al paese natale

Fr. Teodoreto Garberoglio nacque il 9 febbraio 1871 a Vinchio d'Asti, un paesello oggi di circa 700 abitanti, a 23 km a Sud-Est del capoluogo, a 269 m sul livello del mare, nel cuore delle colline del Monferrato dove ieri come oggi i Vinchiesi si sono sempre caratterizzati per "la concretezza, l'equilibrio, il realismo degli Astigiani",2 stesse qualità di fondo che si riscontreranno nel migliore dei suoi figli, Fr. Teodoreto.

Il centro storico, articolato su tre strade di origine romana, era dominato dal Castello un tempo appartenuto ai Marchesi Scarampi del Carretto dalla cui sommità si poteva ammirare un panorama che spaziava da una successione di colli rivestiti di ricchi vigneti, aggrappati tutt'intorno al paese, fino al grandioso arco alpino all'orizzonte.3

Prima dell'attuale e diffusa crisi di vocazioni, molti paesi dell'Astigiano ( Vinchio, Mombercelli, Montegrosso, Vallumida, Castelnuovo Calcea … ) e dell'Alessandrino ( Lu, Oviglio, Frugarolo … ) erano stati eccezionalmente prodighi di vocazioni sacerdotali e religiose.

Visione aerea di Vinchio

I vigneti di Vinchio

Anche Vinchio aveva dato i natali a tanti illustri Fratelli delle Scuole Cristiane, alcuni assai noti nell'ambito dell'Istituto, come Fr. Candido Chiorra diventato Assistente, cioè stretto collaboratore, del Superiore Generale.4

Ma è Fr. Teodoreto, per la sua santità praticamente già riconosciuta dalla Chiesa in quanto Venerabile, il personaggio che dà vero lustro al paese, diventandone anzi il fiore all'occhiello.

A Vinchio egli visse fino ai primi anni dell'adolescenza.

La famiglia contadina godeva di una certa agiatezza.

Il padre, Consigliere Comunale, aveva più volte rifiutato la candidatura a Sindaco del paese perché impegnato nell'accudire ai suoi poderi.

La mamma aveva saputo dare alla famiglia una impronta di vita cristiana, trasmessa con naturalezza al piccolo Giovanni, che rivelò presto forti convinzioni religiose e, verso i coetanei, un innato spirito d'apostolato.

Espressioni di tale zelo erano la Messa quasi quotidiana, il Rosario serale in famiglia, la iscrizione e la viva partecipazione alle due Confraternite, aperte anche agli adolescenti del paese, dei Sacramentini e della SS. Trinità, ma sopratutto il suo forte carattere unito alla dolcezza del temperamento.

Giovannino adolescente con la mamma

Sintetizzò efficacemente tale carattere il Visitatore emerito Fr. Felice Proi, che in una delle annuali commemorazioni a Vinchio sottolineava in Fr. Teodoreto il legame tra natura agreste dell'Astigiano e tradizioni cristiane del paese: "Fratel Teodoreto è il frutto più autentico delle generazioni rurali del passato dalla cultura semplice, rude, di sapore contadino, fedele alle tradizioni, al senso di aderenza ai valori morali e cristiani, a una pratica di vita austera, contenta delle cose quotidiane, comuni, capace di affrontare sacrifici e rinunce con animo sereno".5

Da testimoni quasi coetanei di Fr. Teodoreto, intervistati appena dopo la sua morte, il Fr. Leone Napione, Postulatore Generale dell'Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane, raccolse preziose notizie che gettano fasci di luce sugli anni della fanciullezza e adolescenza.

Eccone un saggio:"Era diverso dagli altri …, era sempre in chiesa …, aiutava tutti …, si tirava intorno i compagni per portarli al bene …, è finito santo sicuramente perché era già santo allora …, tutti bravi a casa sua, ma lui era il migliore …, guai a parlar male con lui …, in paese lo stimavano molto …".

E quando partì per farsi religioso tutti dicevano: "Quello riesce sicuro".

Anche una persona autorevole, già Sindaco di Vinchio, così concludeva l'intervista: "Era un santo figlio, proprio dei più bravi del paese".6

Molte simili testimonianze di quegli anni della prima giovinezza saranno lucidamente ricordate da Fr. Bonaventura, il nipote di Fr. Teodoreto, di soli quattro anni più giovane e che seguirà presto la stessa via intrapresa dallo zio da cui riceverà numerose lettere ricche di sante esortazioni.

In epoca più recente una bella testimonianza di due amici "intellettuali", entrambi Ex Allievi di Fr. Teodoreto: l'Ing. Giulio Dentis, "intelletto pronto con logica kantiana" e lo scrittore giornalista Elio D'Aurora.7

Fra una battuta e l'altra il Dentis dice a D'Aurora: "Fr. Teodoreto era un santo!".

Risposta: "Perché ti sopportava?".

"No - riprende Dentis - perché incendiava di ammirazione quelli che avvicinava".8

Indice

2 Remo L. Gudi, Uomini in cattedra non per mestiere ma per passione, Edizioni dell'Orso, Alessandria, 2016, pag. 119
3 Si sta attualmente trattando per la realizzazione, nell'area dell'ex castello di Vinchio, del "Belvedere Unesco", sulle colline candidate a Patrimonio mondiale dell'Unesco dei Paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe, Roero e Monferrato.
Il Belvedere sorgerà alle spalle del Palazzo Comunale, dove un tempo si ergeva il castello demolito nella seconda metà dell'Ottocento e di cui pochi resti sono ancora visibili
4 Altri Fratelli di Vinchio:
Fr. Augusto Chiorra, fratello di Fratel Candido,
Fr. Luigi, Fr. Biagio, pioniere del movimento cattolico giovanile in Italia, molto stimato da San Pio X quando da Cardinale Patriarca l'aveva conosciuto in un nostro Istituto di Venezia,
Fr. Bonaventura, nipote di Fr. Teodoreto e
Fr. Ugo Torchio che molto si adoperò per rendere decorosa la casa natale di Fr. Teodoreto raccogliendovi, come in un piccolo museo, tanti ricordi del Venerabile e lasalliani in genere: arredi e oggetti d'epoca, vecchie macchine agricole, immagini sacre, quadri di Fratelli Santi e originari del paese ...
5 Fr. Felice Proi, Discorso del 13 settembre 1992 in uno dei pellegrinaggi annuali alla Casa natale di Fr. Teodoreto a Vinchio d'Asti
6 Fr. Leone Di Maria, Fratel Teodoreto ( Prof. Govanni Garberoglio ), A. e C., Torino, 1956, pag. 21 passim
7 Elio D'Aurora è autore anche di Una fedeltà che vive. Monsieur de La Salle, una vita critica sul Fondatore dei Fratelli delle Scuole Cristiane San Giovanni Battista de La Salle, Ed. A. e C., Torino, 1985
8 Elio D'Aurora, La santità è un'utopia?, pag. 13. 10, Città Armoniosa, Reggio Emilia, 1983