Fratel Teodoreto - Maestro di vita

Un percorso in salita

Giovanni sente chiara e forte la chiamata del Signore, ma non ha la possibilità di dare subito una risposta.

Papa Bartolomeo, infatti, non sarebbe contrario a vedere il figlio diventare sacerdote, ma si mostra decisamente contrario a permettergli di diventare semplice religioso, e per di più laico.

Giovanni non si perde d'animo, non manifesta ribellione: com'è già abituato a fare, mette tutto nelle mani di Dio, certo che la sua volontà farà sì che tutto vada per il meglio.

Poco tempo dopo, papa Bartolomeo muore.

La famiglia Garberoglio ne è comprensibilmente scossa e addolorata.

Appena trascorsi i momenti più difficili, però, Giovanni ottiene dalla mamma il permesso di seguire la sua vocazione.

Riferendosi alla prematura scomparsa del padre, tempo dopo, ormai religioso, dirà: « Allora pareva la più grande disgrazia per la mia famiglia; ma adesso credo che anche mio padre di lassù sia contento perché ogni giorno ho potuto pregare per lui, ciò che forse non avrei fatto stando nel secolo ».

Dopo aver salutato i parenti e gli amici, Giovanni lascia il suo paese natale.

A Torino, viene accolto premurosamente da Fratel Genuino Andomo, Visitatore dei Fratelli delle Scuole Cristiane.

Questo Superiore ha già avuto buone informazioni sul nuovo postulante, che mostra una maturità spirituale rara in un giovane di quell'età.

Per questo, Giovanni viene mandato direttamente al Noviziato, che, anche per i Fratelli italiani, è stabilito in Savoia, a La Villette, presso la città di Chambéry.

Giovanni vi giunge il 12 ottobre 1887; il 1° novembre dello stesso anno è ammesso a vestire l'abito religioso e riceve il nome di Fratel Teodoreto.

Le difficoltà che hanno costellato la strada di Fratel Teodoreto, però, non sono ancora finite.

Una volta terminato il Noviziato e dopo essere stato assegnato a una comunità di Torino, riceve visite da parte di sua madre - scossa per varie vicissitudini -, intenzionata a riportarlo con sé in paese.

Il suo cuore di figlio soffre di dover opporre un rifiuto per rimanere fedele alla sua vocazione; con il permesso dei Superiori, però, a seguito di ogni visita riaccompagna a casa la mamma, le tiene compagnia per qualche giorno, poi torna nella sua comunità di Fratelli.

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