Novissima esposizione della vita del Servo di Dio

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La vocazione

( 1887 )

5 - L'evidente attrattiva che Giovanni Garberoglio nutriva nei confronti delle pratiche religiose, come pure il vivo interesse per la diffusione della dottrina cristiana, lo condussero a porre al vertice delle sue aspirazioni il desiderio di abbracciare la vita religiosa: si pensi che all'epoca di tali progetti doveva essere ben giovane, se riuscirà poi ad attuarlo all'età di 16 anni.

Tuttavia se nel Servo di Dio era ben chiara la chiamata, non lo era altrettanto l'indirizzo, cioè non si sentiva particolarmente inclinato per una Congregazione religiosa piuttosto che per un'altra.

Pertanto è da considerare provvidenziale l'incontro con un membro dei Fratelli delle Scuole Cristiane, Fr. Candido Chiorra, il quale era anche lui nativo di Vinchio d'Asti, conoscente dei Garberoglio e quindi informato delle aspirazioni del loro ultimogenito.

Ne abbiamo precise notizie dal teste 15°, Sig. Francesco Fonti:

« So che ' Giovannino ' conobbe l'Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane per mezzo della famiglia Chiorra. dalla quale usci il Fratel Candido.

Questi parlò nelle sue visite al paese natio del suo Istituto e suscitò in ' Giovannino ' il desiderio di diventare Fratello.

Giovannino sentiva parlare dello Istituto anche dal padre di Fratel Candido, che lieto della vocazione religiosa del figlio, faceva opera di propaganda».22

L'ideale propugnato dall'Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane venne a coincidere perfettamente col proposito vocazionale del Servo di Dio, come afferma il Dott. Domenico Conti 19° teste:

« So che la sua chiamata alla vita religiosa fu sentita nella prima adolescenza.

Egli desiderò esser Fratello delle Scuole Cristiane perché amava la scuola cristiana come mezzo per educare integralmente sia sul piano naturale che soprannaturale i figli del popolo ».23

L'entusiasmo di Giovanni Garberoglio per un simile ideale di vita, non trovò il consenso del padre, che rifiutò il permesso.

Tuttavia, tale impedimento ebbe breve durata; infatti, come abbiamo già visto, il padre morì prematuramente, per cui alla mamma non restò altro che permettere al figlio di seguire la chiamata del Signore.

Utili notizie sull'argomento ci provengono dal Sig. Stefano Massaia, 16° teste:

« Ho appreso che in quegli anni tra le elementari e la sua entrata in Religione, Giovanni venne a conoscere l'Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane per averne sentilo parlare dal suo compaesano Fratel Candido Chiorra.

Così egli concepì il desiderio di diventare Fratello e si consigliò con il Parroco, che l'approvò.

Suo padre avrebbe preferito che egli diventasse sacerdote pur senza fare delle pressioni in questo senso.

La difficoltà si risolse da sé poiché il padre morì in quegli anni.

La madre rimasta senza l'appoggio del marito avrebbe desiderato che il figlio rimanesse ancora in famiglia ma non fece obiezioni quando il tiglio manifestò il proposito di entrare in Religione ».24

Alla morte del padre, più nulla trattenne il Servo di Dio dall'abbracciare con gioia la vita di servizio che lo attendeva, come risulta dalle precise parole del già menzionato Dott. Domenico Conti:

« Dopo la morte del padre, nel 1887 fu accompagnato a Torino e affidato ai Fratelli delle Scuole Cristiane perché potesse corrispondere alla sua vocazione ».25

Per la mamma che l'accompagnava fu molto doloroso separarsi dal figlio:

« L'aveva lasciato con commozione, ma con quella forza d'animo e quella certa severità che la caratterizzavano: al figlio il quale, preso da commozione al momento del distacco definitivo della mamma che ripartiva sola, s'era mostrato disposto a tornare con lei, ribatte semplicemente in tono perentorio: ' Ah no! Hai voluto venire, adesso rimani ' e senz'aggiungere altro se ne uscì ».26

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22 Ibid., p. 145. § 441
23 Ibid., p. 200, § 583
24 Ibid., p. 164, § 486
25 Ibid., p. 200, § 583
26 Summ. Docc., p. 43