Novissima esposizione della vita del Servo di Dio

Indice

Gli anni dell'adolescenza

( 1883-1887 )

4 - Il Servo di Dio stette a Vinchio fino al 1887, cioè fin quando aveva 16 anni.

Per quanto riguarda il periodo precedente tale data, abbiamo le prove di quanto la sua vita, fin da allora, fosse verticalizzata.

È Fr. Leone di Maria, il biografo di Giovanni Garberoglio, che traccia il seguente nitido quadro delle sue pratiche devozionali:

« Giovannino, come tutti i ragazzi del paese, appartenne alla Confraternita dei ' Sacramenti '; ma vi appartenne con convinta devozione.

Ne portava con piacere e con singolare compostezza l'uniforme vistosa e persino un po' chiassosa, che la Confraternita stessa procurava ai suoi membri: pellegrina rossa su veste bianca, che recava stampigliata una raggiera.

Cosi vestiti, e luminosi anch'essi come raggi di sole, uscivano in corteo eucaristico sul sagrato, ogni terza domenica del mese: Giovannino non sarebbe mancato per tutto l'oro del mondo, così come da Fratello e fino agli ultimi anni, non mancava di prendere parte alle processioni a cui la presenza dei religiosi potesse conferire imponenza, decoro, devozione.

Fu ' Sacramentino ' fino ai 12-13 anni ( nessuno in paese osò prendersi la responsabilità di precisare meglio di così ).

E poi passò, benché ancor giovane, alla Confraternita della SS. Trinità ( i così detti ' Battuti » ), invitatovi dal Priore, ch'era a quei tempi il Sig. Chiorra, padre del Fratello Candido.

Anche qui, Giovannino, divenuto ormai Giovanni, fu assiduo alla recita del piccolo Ufficio della SS. Vergine, che precedeva i Vespri della Parrocchia, ogni domenica e festa.

L'Ufficio era salmodiato nella loro cappella, divenuta poi, con ardita evoluzione, il cinema parrocchiale, che purtroppo fallì, come ci confidava il Parroco; e vogliamo sperare non sia stato per vendetta degli spiriti dei vecchi ' Battuti ', inorriditi dall'aldilà per l'audacia di simili innovazioni.

Il certo si è che Giovanni era assiduo al coro come un canonichetto, lieto oltre ogni dire il giorno che i suoi genitori gli comprarono il libro per l'Ufficio.

Aveva pochi anni più di lui un altro Giovanni, vissuto due secoli prima, chierico appena, e già canonico nella famosa cattedrale di Reims, ... quel Giovanni B. de La Salle, che avrebbe attirato nella propria orbita celeste il nostro piccolo ' Battuto ' quattordicenne!...

Vien naturale l'accostarli, con tutti i riguardi e salve tutte le proporzioni, ben inteso.

In casa Garberoglio astinenze e digiuni erano osservati esemplarmente; e anche Giovanni, benché al digiuno sapesse di non essere ancora obbligato, fino a mezzogiorno non si bagnava l'ugola neppure con una goccia d'acqua!

Chi pensi all'appetito di quell'età, con l'aria pura dei colli e l'aperitivo del... moto perpetuo, concluderà che c'era qualcosina di quasi eroico in questa privazione!...

Aveva una particolarissima devozione alla Madonna.

Oltre la recita veramente pia, da parte sua, del Rosario serale in famiglia, ne aveva facile e frequente sul labbro l'invocazione e la lode, e ne cantava volentieri le canzoncine.

Fece anche qualcosa di più originale; amante della musica, e non potendo per la giovane età entrare a far parte della banda paesana, prese lezioni di chitarra dal maestro Giolito, e presto fu in grado di poter accompagnare con i suoi pizzicati armoniosi le canzoncine popolari in onore della Madonna.

Il piccolo trovatore sappiamo con sicurezza che le sue serenate e albate le serbò in modo esclusivo per la Vergine celeste, che già gli aveva rapito il cuore liliale.

Dicono tutti che dal suo labbro non uscì mai la menoma parola sconveniente, e che i vicini di casa lo consideravano come un piccolo San Luigi: bei frutti maturati dal suo fervido amore alla Madonna!

Come molti altri devoti, anche Giovanni amava pellegrinare a' suoi altari.

Più volte, con Tamlìn, organizzò pellegrinaggi al vicino Santuario, ' la Madonna di Costigliole '.

Se ne parlava parecchio tempo prima.

Ottenuto il consenso, mamma Eleonora preparava per colazione e pranzo un coniglio arrostito e una bella torta. ( Chiedere se ci metteva anche una bottiglia?... Vi pare che siano domande da lare, in un paese dove c'è più vino che acqua? ).

Si partiva di buon mattino, per arrivare presto e fare la S. Comunione.

Udita anche più d'una messa, i due fanciulli andavano in cerca d'un cantuccio di prato fiorito e tranquillo, e non c'era proprio bisogno d'augurar loro buon appetito!...

Facevano un po' di capriole ' riverbero dell'armonia cosmica ' - come diceva, citando Bruno Cicognani, il compianto Arcivescovo Montalbetti - e tornavano a casa balzellonando e barzellettando; ma anche fra canti devoti e preghiere alla Vergine SS.

Subito dopo cena, con tanti chilometri nelle gambe, cascavano dal sonno; dormivano come ceppi fino al tardo mattino e si risvegliavano ancor felici dei vicini ricordi.

Non si è mai finito di dire l'amore di Giovanni per la sua Mamma celeste ».19

Stando alle indagini compiute a Vinchio da Fr. Leone di Maria subito dopo la morte del Servo di Dio, indagini avallate dal Processo ordinario, appare evidente che nella vita di Giovanni Garberoglio, fin dal periodo che stiamo analizzando, fossero preponderanti gli interessi soprannaturali.

Anche per quanto riguarda gli studi la sua sete del sapere, forse anche di prepararsi a ciò che, è probabile, già intravedeva nel suo futuro, è prova delle sue mature aspirazioni.

Il Dott. Domenico Conti, 19° teste, ha così deposto in sede processuale:

« Circa la fanciullezza ho saputo dai suoi compaesani che sempre si distinse per l'assiduità alle funzioni liturgiche e per una notevole assennatezza e vivo senso di responsabilità.

Per quanto ricordo: amava molto istruirsi e dopo aver frequentato la terza elementare completò i suoi studi elementari come allievo volontario».20

Ancora parlando di risultati scolastici, il Sig. Giovanni Cesone, 4° teste, afferma:

« Fece le scuole elementari a Vinchio: conobbi un suo maestro di musica che conservava molta stima verso il suo ex scolaro anche in vecchiaia ».21

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19 Summ. Docc., pp. 29-31
20 Summ., pp. 199-200, ad 6-7
21 Ibid.. p. 22, § 83