Relatio et vota

Virtù in specie - Virtù Teologali

La Fede - Era questa virtù che illuminava tutto il suo cammino verso Dio e verso il prossimo.

Dice il teste 2°. Suor Maria Eletta Sommariva, che lo praticò per 34 anni: « Il Servo di Dio era un uomo che viveva soltanto di fede: un semplice contatto con lui convinceva che egli era un vero uomo di Dio.

Dalle sue parole traspariva il suo grande desiderio di fare del bene, di trasmettere la Fede la santità negli altri.

Ricordo in modo particolare due visite durate più di un'ora, in cui non profferì altre parole che non fossero espressioni della sua fede, del suo desiderio di comunicarla agli altri, del suo amore verso il prossimo » ( Summ., p. 8, §§ 27-28 ).

Fra Anastasio Spalla, teste 3°, afferma: «Il nostro Istituto propone ai Fratelli come norma di perfezione, vivere di fede.

Il Servo di Dio però viveva di fede in modo perfetto.

Prendeva tutto dalle mani di Dio; in ogni fratello, in ogni ragazzo vedeva Dio.

Le sue conversazioni erano quasi sempre svolte sulla fede e sullo spirito di fede.

Manifestava la sua fede negli esercizi di pietà che compiva alla perfezione.

La prima preoccupazione del Servo di Dio era il Catechismo: anche in questo era un modello.

Voleva che anche i suoi fratelli compissero questo loro dovere con il massimo impegno.

Favoriva il desiderio che gli operai dimostrano per conoscere la religione e cercava di istruirli con tutti i mezzi a sua disposizione » ( Summ., p. 5, §§ 52-53 ).

Dice il teste 5°, Dott. Carlo Tessitore: « Il Servo di Dio dimostrò sempre ed in ogni circostanza profonda e viva fede, che appariva in lui come un possesso tranquillo, sicuro e solido.

Quantunque la sua vita di fondatore non manifestasse grandi difficoltà, tuttavia in realtà fu travagliala da molte e gravi contraddizioni e difficoltà che non avrebbe potuto superare se non fosse stato animato da un profondissimo spirito di fede...

Di più poi istituì l'Unione dei Catechisti allo scopo di propagare la fede.

Questo suo impegno di apostolato lo condusse a tenere una vita sacrificatissima: per almeno venti anni, per attendere alla scuola serale, il cui scopo era soprattutto l'insegnamento del catechismo, andava a riposare dopo le ore 23.

Si deve notare che al mattino la levata era alle ore 4,30 » ( Summ., p. 44, § 151 ).

Fra Teodoreto nutrì la sua fede con l'osservanza perfetta dei comandamenti di Dio e dei doveri del suo stato religioso in cui fu modello; con una vita eucaristica intensamente vissuta: faceva ogni giorno la S. Comunione alla quale cercava di attirare anche gli allievi; tutti i giorni assisteva alla S. Messa e quotidianamente faceva la visita al Santissimo Sacramento; con uno spirito ardente di preghiera e devozione.

Dice il teste 19°: « La fede nella presenza reale di Gesù nell'Eucaristia era in Fr. Teodoreto vivissima ed ardente.

Davanti a Gesù Crocifisso passava tutto il tempo disponibile sempre in ginocchio nonostante le infermità e l'età con un atteggiamento così devoto e raccolto che denunciava di per se stesso quanto fossero intensi e profondi i suoi sentimenti di fede viva, di adorazione e di amore verso il Signore» ( Summ.. p. 211, § 601 ).

Nutriva una devozione profonda, fiduciosa e filiale verso Maria SS.ma che egli chiamava « la nostra Mamma ».

Celebrava con grande trasporto interiore tutte le feste della Madonna con cui la Chiesa la onora, ricordando la sua vita, la sua missione ed i suoi eccelsi attributi; il Santo Rosario era la sua preghiera assidua e preferita.

Speranza. - Dice il teste 5°. Dott. Carlo Tessitore: « Tutta la vita e l'opera del Servo di Dio erano sostenute dalla virtù della speranza, esistente in lui in modo saldo.

Tutta la sua attività era orientata al Cielo: senza tener presente questo, non si spiegherebbe nulla della sua vita.

Non ho mai notato il Servo di Dio ricercare ne beni terreni, ne onori, ne stima e neppure una piccola soddisfazione.

La fondazione dell'Unione fu certamente un'impresa molto ardua: egli era certo che quest'opera senza l'aiuto di Dio non avrebbe potuto neppure iniziarsi; ed è unicamente appoggiandosi sopra l'aiuto di Dio, dopo segni manifesti che si trattava di cosa voluta dal Cielo, che egli poté iniziarla e perfezionarla...

Durante queste difficoltà, come in tutte le altre, Fratel Teodoreto fu sempre sostenuto da fermissima fiducia nella Provvidenza e in Gesù Crocifisso, e non diede mai alcun segno di debolezza, senza mai deflettere dalla sua via.

La sua speranza andò sempre più aumentando, tanto che verso gli ultimi anni della sua vita manifestava una serenità ed una letizia spirituale che ci impressionava » ( Summ., pp. 46-47, §§ 158-161 ).

Il teste 20°, Fra Pasquale Riccardi, depone: « La virtù della speranza rifulse particolarmente nel Servo di Dio, in quanto fu proprio mediante questa virtù che egli poté superare le gravissime difficoltà che si frapponevano all'esecuzione del suo disegno di fondare l'Unione di Gesù Crocifisso.

Il motivo di tale virtù era l'aiuto di Dio che egli non si stancava di implorare con la preghiera.

Non mancarono nella sua vita momenti difficili o per penuria di mezzi finanziari o per incomprensioni e anche per defezioni di uomini.

Egli sempre dimostrò sicurezza perché fiducioso nell'aiuto di Dio.

Tale virtù inculcava, oltre che nelle esortazioni, con il suo contegno sereno e tranquillo » ( Summ., p. 238, § 657 ).

Questa speranza che sorreggeva il Servo di Dio era veramente teologica e soprannaturale.

Egli infatti era staccato da tutti gli onori terreni e nella sua attività aveva di mira soltanto la gloria di Dio e il Paradiso.

Era un carattere equilibrato, alieno da ogni temerarietà, dolce e affabile e non diede mai segni di debolezza e di disperazione e sapeva infondere negli altri la speranza di cui era animato: incoraggiava i deboli, consolava gli afflitti.

La sua fiducia riponeva esclusivamente in Dio.

Carità verso Dio. - Dice il teste 4°, Giovanni Cesone: « Il Servo di Dio faceva tutto per amore di Dio, raccomandandoci la medesima norma.

' Nelle vie dello spirito - diceva - bisogna avere generosità fino all'orlo.

La misura di amare Dio infinito e di amarlo senza misura '.

' Non usate il contagocce ', soleva dire » ( Summ., p. 27, § 103 ).

Il teste 9°, Fra Ernesto Moretti dice: « Fratel Teodoreto aveva un grande amore verso Dio, che lo portava ad osservare i comandamenti di Dio e la regola.

I Fratelli dicevano che egli era ' come la Regola vivente ' e non gli sfuggiva alcun articolo della medesima.

Il Servo di Dio aveva sempre il suo pensiero rivolto a Dio: dal suo contegno e dalle sue parole si poteva arguire il suo amore per Dio» ( Summ., pp. 88-85, § 270 ).

Il teste 10°, Umberto Ughetto depone: « Il Servo di Dio era animato da un profondo amore verso Dio.

Dio era per fratel Teodoreto il suo respiro.

Una volta gli chiesi come potessero i santi stare tutta una notte in preghiera, egli mi rispose: ' Quando due si amano, stanno sempre insieme.

I Santi amano il Signore '.

Egli ci metteva sovente davanti a questa duplice realtà: ' Chi non ama Dio - diceva - ama il fango '.

L'amore di Fratel Teodoreto verso il Signore si indirizzava di preferenza verso le sofferenze di Gesù Crocifisso.

Questo amore verso Dio che fratel Teodoreto manifestò sempre nella sua vita gli evitò di commettere deliberatamente dei peccati anche soltanto veniali » ( Summ., pp. 94-95, § 300 ).

Il teste 14°, Dott. Pietro Fonti ci dice: « Il Servo di Dio era ardente di amore verso Dio: tutta la sua vita era stata rivolta ad amare e fare amare il Signore.

Questa carità si manifestava nella perfezione della sua vita: non ricordo di aver notato in lui la più piccola imperfezione...

Partecipava con grande fervore alle sacre funzioni: nel suo atteggiamento e nel suo comportamento era evidente l'amore di Dio; e affidando abitualmente ai catechisti il compito di dirigere le preghiere comuni in Chiesa, egli cercava di suscitare in loro l'amore verso il prossimo.

Sua frase abituale era: ' Quello che conta è di amare Dio e farci santi ' » ( Summ., pp. 135-36, §§ 417-18 ).

Carità verso il prossimo. - Dice lo stesso teste 14°, Dott. Fonti: « Il Servo di Dio spese totalmente la sua vita nell'esercizio delle opere di misericordia spirituale e corporale.

Emerge fra tutto la sua attività per l'istruzione dei giovani, per la loro formazione cristiana e per la preparazione di altre anime che dedicassero la loro vita a questo medesimo scopo.

Ricordo l'istituzione dell'Unione Catechisti, delle scuole serali e della Casa di Carità, la sua cooperazione alla ' Messa del Povero ' » ( Summ., p. 137, § 420 ).

Il teste 15°, Francesco Fonti afferma: « Il Servo di Dio amava il prossimo spinto da motivi soprannaturali.

Non vidi mai fratel Teodoreto dare qualche segno di una sia pur innocente predilezione verso chicchessia.

Nel riprendere coloro che avevano bisogno usava la massima moderazione senza ferire.

Era nel fare questo, ispirato unicamente dall'amore verso Dio e mai da risentimento personale.

Il Servo di Dio esercitò secondo il suo stato e l'opportunità tutte le opere di misericordia.

Anzitutto quella propria della Congregazione in cui apparteneva e che divenne in seguito anche l'attività precipua dell'Unione Catechisti: istruire gli ignoranti.

Aveva poi una particolare cura dei confratelli infermi e si prodigava nell'assisterli durante la loro malattia, anche vegliandoli.

Non mi risulta che siano state arrecate al Servo di Dio delle vere e proprie offese: ho costatato però che qualche volta si venne meno da parte di qualcuno al riguardo dovutogli.

Egli sopportava con pazienza e senza alcun segno di risentimento.

Il Servo di Dio ebbe devozione verso le Anime del Purgatorio, per le quali pregava e faceva pregare » ( Summ., p. 157, §§ 469-470 ).

Possiamo dire che la vita di Fratel Teodoreto è stata tutta un inno alla carità con un apostolato nuovo e fecondo tra i giovani ed i lavoratori diffondendo la devozione a Gesù Crocifisso.

Creando l'Unione Catechisti del SS.mo Crocifisso e di Maria SS.ma Immacolata e l'Opera della Casa di Carità Arti e Mestieri per la formazione professionale gratuita dei giovani e dei lavoratori.

Dice il leste 4°, Giovanni Cesone che: « L'amore verso il prossimo era la caratteristica di Fratel Teodoreto: egli si interessava di tutti, senza distinzione, dimostrando a tutti la sua stima.

Soleva dire che senza stima non c'è amore per il prossimo.

Voleva che lo scopo dell'Unione fosse quello di formare apostoli pieni di carità e di fede.

Insisteva soprattutto che regnasse la carità tra i catechisti: effetto di una sincera carità era la correzione vicendevole dei difetti » ( Summ., p. 28, § 106 ).

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