L'ideale cristiano e religioso

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L'ideale riassunto nella pratica

2 - Nella conformità alla volontà di Dio

Nulla di più esatto, di più consolante per le anime nostre, quanto il vedere che la dottrina che fa consistere la perfezione nel fare la volontà di Dio, concorda perfettamente con quella della divina Carità.

Dio è la causa efficiente della nostra umana natura, ne è perciò anche la causa finale.

Siamo stati fatti da Dio e quindi siamo fatti per Lui.

Dio non può permettere che una creatura, per quanto piccola, sottragga al suo sovrano dominio anche una sola delle sue azioni; se lo permettesse, rinunzierebbe alla sua divina sovranità, alla sua divina natura.

Se Dio è la causa finale che la creatura deve raggiungere, ha dovuto tracciare ad ogni essere la regola da seguire per raggiungerlo.

Tale regola l'ha scritta nella natura di ognuno o piuttosto essa è questa stessa natura.

Agire conformemente a questa natura vuol dire perfezionarla, e perfezionarla vuol dire attuare il fine che Dio aveva di mira creandola.

La regola tracciata all'uomo libero è quindi la sua natura ragionevole; questa, essendo dotata d'intelligenza, può da se stessa scoprire tale regola, ed essendo libera, può seguirla senza violenza.

Ma nello stesso tempo questa regola, questa norma la deve seguire, perché l'uomo non è che una creatura e Dio è il suo unico fine.

Questa regola è perciò obbligatoria, in tal modo è divenuta una legge.

Essendo scritta nella natura dell'uomo è una legge naturale.

Come del resto ogni essere, ogni natura, preesiste nella intelligenza di Dio da tutta l'eternità, questa legge considerata in Dio si chiama eterna.

Procede dalla intelligenza di Dio in quanto regola; procede dalla volontà di Dio in quanto regola obbligatoria, cioè in quanto legge.

La legge, non essendo altro che la propria nostra natura obbligata a perfezionarsi di continuo, è detta la divina volontà.

Facciamo lo stesso ragionamento per l'ordine soprannaturale.

Dio aggiunge alla natura umana la grazia santificante, che è una natura divina; perfezionare tale natura, ecco la legge da osservarsi per toccare il proprio fine soprannaturale.

Ora, l'obbligo di tale legge viene dalla volontà di Dio.

Perfezionare la natura innalzata dalla grazia vuol dire fare la volontà di Dio, come vuol dire amare Dio.

Amore di Dio e compimento della divina volontà sono quindi due cose equivalenti.

Ecco perché nostro Signore ripete tanto spesso, nella S. Scrittura, che è venuto per fare la volontà di suo Padre; ed ecco perché parecchi santi non hanno avuto altro principio spirituale che la santa volontà di Dio.

La divina volontà infatti abbraccia tutti i nostri obblighi.

La divina volontà è sempre a nostra portata se vogliamo aprire gli occhi della nostra intelligenza per scoprirla.

La divina volontà ci si manifesta in molti modi coi precetti di Dio e della Chiesa, con gli ordini, i consigli, i desideri di tutti i nostri superiori, coi nostri doveri di stato, con le ispirazioni, con i segreti tocchi della grazia, con la nostra natura, col nostro temperamento, con le nostre qualità, coi nostri difetti medesimi, con la nostra salute, con mille cose indipendenti dalla nostra volontà.

Tali sono le contingenze di tempo, di luogo, di persone.

Tutte queste cose ci indicano ciò che Dio vuole, ciò che desidera che noi si soffra, si faccia o si tralasci.

La volontà di Dio esclude ogni altra via di perfezione, essa è l'unica regola.

Tutto ciò che potremmo fare al di fuori di essa è sterile.

Il nostro compito deve perciò consistere nel prendere conoscenza di questa divina volontà, nell'eseguirla fedelmente e non nell'aprirci un'altra strada; tutto ciò che l'uomo fa al di fuori di tale strada è pura attività naturale.

La volontà di Dio contiene l'abnegazione più completa ed eroica, perché fare la volontà di Dio vuol dire rinunziare alla propria in ogni cosa.

Tale è la sublimità della volontà divina.

La Carità di Dio attira con la sua soavità; la Carità divina ruba il cuore, la divina volontà soggioga la ragione; la divina Carità ci ricorda il nostro Padre, la divina volontà ci rivela il nostro Dio; tutte e due sono adorabili e santificatrici.

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