L'ideale cristiano e religioso

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La carità e la speranza

4 - Anime che cedete allo scoraggiamento, come poco conoscete il vostro Padre e la vostra Madre celesti, come poco capite l'opera che già hanno abbozzato nella vostra anima e il lavoro continuo che consacrano al suo compimento e al suo abbellimento!

Non vogliate fare ingiuria alla loro previdente tenerezza e vivete di speranza.

Come è triste il vedere anime desolate e abbattute quando tutto predica loro la sicurezza!

Quando siete portato allo scoraggiamento, allontanate il vostro sguardo da ciò che vi abbatte e pensate alla bontà e alla misericordia di Dio.

Se tuttavia lo scoraggiamento va all'estremo, se per dei giorni interi occupa la vostra anima, cercate di possedere la vostra volontà e di tenerla ferma.

Se la troverete incapace di reagire, non lasciate che si indebolisca e non cedete a nessun atto di scoraggiamento.

Se malgrado tutto, la tristezza e lo scoraggiamento persistono, esaminate la causa del male; può darsi che si trovi nel vostro stesso organismo.

L'abbattimento può derivare da fatica eccessiva, da indisposizione, da malattia, da debolezza organica.

Perciò l'esercizio serio della virtù teologale della Speranza richiede che voi prendiate il riposo corporale necessario e, occorrendo, cure e rimedi per la guarigione; vedrete allora tornare, con le forze, la gioia, la fiducia, l'ardore e sostenuta, rianimata da questi sentimenti, la vostra fiducia soprannaturale rinascerà vigorosa e capace di condurvi alla soddisfazione dei vostri desideri.

Supponendo che nulla di tutto ciò sia efficace, vi resterebbe ancora un mezzo.

Dio vuole che l'anima che dispera di raggiungere il suo fine vada ad appoggiarsi sul braccio di un fratello, di un amico.

Questo fratello, questo amico lo dà Lui stesso all'anima afflitta e tentata.

È la guida cui Dio ha affidato l'anima nostra e che noi dobbiamo cercare.

Questa guida è, nello stesso tempo, un padre per l'anima.

Sostituisce il Padre Celeste la cui tenerezza l'anima attristata vede solo fino a un certo punto.

Il sottrarsi a questa legge stabilita da Dio stesso, concentrare in se medesimo la tristezza, vuol dire rendere impotente la virtù della Speranza togliendole il suo modo d'azione sempre conforme alla nostra maniera umana di agire.

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