L'ideale cristiano e religioso

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Nostra unione con l'Umanità nell'Eucarestia

Dov'è questa Umanità, fonte di vita?

Nel cielo, senza dubbio.

Ma, più vicino a noi e più accessibile, nell'Eucaristia.

Ella è lì vivente e operante.

È lì appunto per tenersi in contatto con me, per nutrirmi della sua vita, perché io partecipi alla vita dell'anima e del cuore di Gesù: Io sono il pane di vita… il pane vivo disceso dal cielo.

Chi mangia questo pane vivrà della vita eterna.

È anzitutto nel momento della comunione che questa vita si espande in me.

Ma se essa rimane nell'anima mia, è perché, anche dopo che sono consumante le sante specie, l'Umanità sacrosanta continua a farmi parte della sua vita, della sua grazia, Io resto con lei in comunicazione come il tralcio col ceppo della vite, come un membro del corpo con il capo.

È reale e permanente l'unione fra un membro e la testa?

È durevole ed efficace l'unione del tralcio e del ceppo?

Così è reale, permanente ed efficace l'unione del comunicante con l'Umanità di Gesù.

Fra l'anima di Gesù e l'anima del comunicante, vi è una comunicazione incessante, un flusso e riflusso di vita.

Che importa la distanza esterna se la vita è la medesima?

E nell'anima è veramente ed essenzialmente la medesima vita, la medesima grazia che nell'Ostia.

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