L'ideale cristiano e religioso

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La circumincessione divina nell'anima nostra1

Nell'anima del comunicante si produce un'ammirabile imitazione della circumincessione delle divine Persone.

In Dio non v'ha immobilità, ma un movimento eterno, un'eterna circolazione d'amore, perché la legge dell'amore è di slanciarsi al di fuori, di darsi.

Il Padre non sarebbe Dio se rimanesse in se stesso: egli si effonde, si precipita nel suo Figliuolo, cui non cessa di generare.

Il Figliuolo non sarebbe Dio se non facesse irruzione nel Padre suo.

Fra loro è uno slancio immenso, un'attrattiva irresistibile, un peso d'amore, che li precipita l'uno nell'altro e compie la loro vita nell'unità.

Il termine di questo movimento eterno della vita divina, termine eternamente sussistente, è lo Spirito Santo.

Ora, un movimento simile a quest'Amore, che procede dalla Spirazione d'amore infinito, Amore che unisce il Padre e il Figliuolo in un eterno slancio di gioia e in un indicibile trasporto, lo Spirito Santo lo comunica all'anima e con esso l'avvicina al Padre e al Figliuolo e le permette di partecipare alle loro relazioni intime.

In cielo, la comunicazione è perfetta.

Senz'alcun velo, senz'alcun impaccio, i beati contemplano le Tre divine Persone.

Col Padre, ammirano, amano ed abbracciano l'incantevole splendore del Verbo.

Col Verbo ammirano, amano ed abbracciano l'infinita perfezione del Padre.

Il Padre li trascina nel Figliuolo e il Figliuolo nel Padre.

L'eterno movimento dell'Amore se ne impossessa, li rapisce, li porta seco nell'estasi del Padre e del Figliuolo per consumarli nell'unità dello Spirito Santo.

Sopra la terra noi non abbiamo che il principio di questa felicità ineffabile.

Ma ne abbiamo una vera partecipazione: la vita della grazia quaggiù e della gloria in cielo sono sostanzialmente una medesima cosa; la grazia comincia quello che la gloria compirà.

Adunque già vi è in noi alcun che di quest'ammirabile mistero della circumincessione dei Tre.

Gesù ce lo fece conoscere:

« Nessuno va al Padre se non per me » ( Gv 14,6 ).

« Nessuno viene a me, se il mio Padre non l'attrae » ( Gv 6,44 ).

Che cosa ciò significa, se non:

Voi non andrete mai al Padre mio se non entrate nel movimento d'amore che mi unisce a lui; e non verrete mai a me se il mio Padre non vi trae seco in quel movimento d'amore che lo precipita in me stesso e ci consuma nell'unità dello Spirito Santo?

L'anima che ama le Tre divine Persone è dunque un'anima attirata dallo Spirito in quel movimento circolare di visione e d'amore, che forma la felicità di Dio stesso, felicità pienamente comunicata agli angeli e ai beati.

Così noi possiamo dire con S. Agostino:

« I santi portano Dio; la loro anima è in cielo, perché Dio l'abita » ( S. Agostino in Sal 22 ).

E con San Giovanni: « Noi viviamo in società col Padre e col suo Figliuolo Gesù Cristo » ( 1 Gv 1,3 ).

Fra i Tre e noi, vi è una società, una familiarità, la vita in comune.

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1 Circumincessione è un termine teologico che indica il fatto che le tre persone della Trinità abitano reciprocamente l'una nell'altra e, in certo modo, circolano dall'una all'altra. Un fenomeno "analogo" è prodotto per la comunione fra Dio e l'anima fedele.