Regole del governo individuale e collettivo dei Catechisti

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Pratiche di pietà mensili

Ritiro

Per noi è della massima importanza.

Al ritiro bisogna intervenire.

Apprezziamo questi ritiri che sono come il rifornimento per tutto il mese, rifornimento di grazia e di buoni pensieri.

È norma che si dà ai prefetti degli studi nei seminari di non mettere mai un'ora di scuola se non può essere seguita da un'ora di studio perché se non viene assimilato, smaltito ciò che il Professore ha detto in classe, poco giova.

Come la semplice manducazione non nutre l'uomo, così avviene per le giornate di ritiro che sono giornate concentrate di vita spirituale, se dopo le prediche non c'è tempo di ripensare quello che è stato detto il ritiro conta ben poco per non dir nulla.

In generale i ritiri si fanno completamente in silenzio tanto del clero che dell'A.C.

È tollerato che dopo il pranzo vi sia un quarto d'ora di sollievo, in cui restando tutti uniti si possano scambiare le impressioni.

Dopo si ritorna al silenzio in modo che si possa prendere qualche appunto.

Se si sono svolte delle prediche, bisogna che non rimangano inutili.

Non si tratta semplicemente di sentire delle prediche, non è questo il ritiro, è l'impegno di sviscerare la parola di Dio, di applicarla a noi perché abbia a portare frutto e bisogna che sia un giorno di santificazione.

Se è necessario fare un sacrificio di lingua, non parlare tanto, facciamolo volentieri.

- Di sollievo solo un quarto d'ora, non a piccoli gruppi separati, ma tutti insieme, poi si riprende il silenzio e ognuno pensa per proprio conto, non a cosa estranee, ma al ritiro e specialmente ai temi svolti al mattino.

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