Summa Teologica - I

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Articolo 3 - Se il vero e l'ente si identifichino

In 1 Sent., d. 8, q. 1, a. 3; d. 19, q. 5, a. 1, ad 3, 7; De Verit., q. 1, a. 1; a. 2, ad 1

Pare che il vero e l'ente non si identifichino.

Infatti:

1. Il vero è nell'intelletto, come si è detto [ a. 1 ]; l'ente invece, propriamente, è nelle cose.

Quindi non si identificano.

2. Ciò che si estende all'essere e al non essere non si identifica con l'ente.

Ma il vero si estende all'essere e al non essere: infatti è ugualmente vero che l'essere è e che il non essere non è.

Quindi il vero e l'essere non sono la stessa cosa.

3. Tra cose aventi rapporti di anteriorità e posteriorità non si dà identità.

Ora, pare che il vero sia prima dell'ente, poiché non si intende l'ente se non sotto la ragione di vero.

Quindi pare che non si identifichino.

In contrario:

Il Filosofo [ Met. 2,1 ] dice che i rapporti di una cosa all'essere e alla verità sono identici.

Dimostrazione:

Come il bene si presenta sotto l'aspetto dell'appetibilità, così il vero dice ordine alla conoscenza.

Ora, ogni cosa è conoscibile nella misura in cui partecipa dell'essere: per cui Aristotele [ De anima 3,8 ] dice che « l'anima in qualche maniera è tutte le cose », in forza dei sensi e dell'intelletto.

Quindi il vero si identifica con l'ente, come il bene.

Tuttavia, come il bene aggiunge all'ente la nozione di appetibilità, così il vero vi aggiunge un rapporto all'intelletto.

Analisi delle obiezioni:

1. Il vero si trova sia nelle cose che nell'intelletto, come si è dimostrato [ a. 1 ].

Ma il vero che è nelle cose si identifica con l'ente secondo la sostanza, mentre il vero che è nell'intelletto si identifica con l'ente come l'espressione con la cosa espressa.

Infatti proprio in questo consiste la ragione di vero, come si è detto sopra [ a. 1 ].

- E si potrebbe pure rispondere che anche l'ente è nelle cose e nell'intelletto, come il vero; benché il vero sia principalmente nell'intelletto, e l'ente principalmente nelle cose.

E ciò avviene per il fatto che il vero e l'ente differiscono concettualmente.

2. Il non ente non ha in se stesso ciò da cui possa essere conosciuto, ma è conosciuto perché l'intelletto lo rende intelligibile.

Quindi anche il vero si fonda sull'ente, in quanto il non ente è un ente di ragione, cioè un ente concepito dalla ragione.

3. La proposizione: L'ente non può essere appreso se non sotto l'aspetto di vero, può essere intesa in due modi.

O nel senso che non si può apprendere l'ente senza che questa apprensione sia accompagnata dalla nozione di vero, e così l'affermazione è vera; oppure nel senso che l'ente non può essere appreso senza che sia conosciuta la nozione di vero, e ciò è falso.

Piuttosto è il vero che non può essere conosciuto se [ prima ] non si apprende l'ente, poiché l'ente è incluso nella nozione di vero.

È come se paragonassimo l'intelligibile all'ente.

Infatti l'ente non potrebbe mai essere conosciuto intellettualmente se non fosse intelligibile; tuttavia l'ente può essere conosciuto prescindendo dalla sua intelligibilità.

Così pure l'ente intellettualmente conosciuto è vero; tuttavia conoscendo l'ente non si conosce [ esplicitamente ] il vero.

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