Summa Teologica - I-II

Indice

Articolo 3 - Se la speranza e la memoria possano essere causa di piacere

In 3 Sent., d. 26, q. 1, a. 1, ad 3; In 12 Metaph., lect. 8

Pare che la memoria e la speranza non possano essere causa di piacere.

Infatti:

1. Come dice il Damasceno [ De fide orth. 2,12 ], il piacere nasce dal bene presente.

Ma la memoria e la speranza hanno per oggetto ciò che è assente: il passato la memoria e il futuro la speranza.

Quindi la memoria e la speranza non possono causare il piacere.

2. La stessa cosa non può causare effetti contrari.

Ma la speranza causa l'afflizione, poiché sta scritto [ Pr 13,12 ]: « La speranza differita fa male al cuore ».

Quindi la speranza non può causare il piacere.

3. Se la speranza ha un'affinità col piacere per il fatto che ha in comune con essa il bene come oggetto, lo stesso deve valere per l'amore e il desiderio.

Quindi non si deve indicare la speranza quale causa del piacere più del desiderio o dell'amore.

In contrario:

S. Paolo [ Rm 12,12 ] scrive: « Lieti nella speranza »; e troviamo nei Salmi [ Sal 77,4 Vg ]: « Mi ricordo di Dio, e godo ».

Dimostrazione:

Il piacere nasce dalla presenza del bene a noi proporzionato in quanto percepito dai sensi, o comunque conosciuto.

Ora, una cosa può essere a noi presente in due modi: primo, come oggetto di conoscenza, cioè mediante un'immagine intenzionale; secondo, nella realtà, cioè nel modo in cui una cosa qualsiasi è realmente unita a un'altra in maniera attuale o potenziale.

E poiché l'unione reale è superiore a quella intenzionale o conoscitiva, e d'altra parte l'unione attuale è superiore a quella potenziale, il piacere più grande rimane quello che viene dai sensi, il quale richiede la presenza del suo oggetto.

Il secondo posto è occupato invece dal piacere della speranza, in cui l'unione non è piacevole soltanto per la conoscenza, ma anche per la capacità e la possibilità di raggiungere ciò che piace.

Al terzo posto infine troviamo il piacere del ricordo, o memoria, che si limita a un'unione di ordine conoscitivo.

Analisi delle obiezioni:

1. La speranza e la memoria hanno per oggetto beni assenti che tuttavia sono presenti in qualche modo, cioè o mediante la sola conoscenza, o mediante la conoscenza e la capacità, almeno presunta, di raggiungerli.

2. Nulla impedisce che una stessa cosa, sotto aspetti diversi, possa causare effetti diversi.

Così dunque la speranza, in quanto implica la convinzione presente di raggiungere un bene, causa piacere; in quanto invece esclude la presenza di esso, causa afflizione.

3. Anche l'amore e il desiderio causano il piacere.

Infatti quanto è oggetto di amore è piacevole per chi lo ama: poiché l'amore è unione e connaturalità di chi ama con l'oggetto amato.

E così pure è piacevole tutto ciò che è desiderato: poiché il desiderio o concupiscenza è principalmente brama di piacere.

Tuttavia la speranza, implicando una fiducia certa nella presenza reale del bene piacevole, che invece non si riscontra nell'amore e nel desiderio, è da considerarsi più di essi causa di piacere.

E lo è anche più della memoria, che ha per oggetto cose già passate.

Indice