Supplemento alla III parte

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Articolo 3 - Se i beati si rallegrino delle pene dei dannati

Pare che i beati non si rallegrino delle pene dei dannati.

Infatti:

1. Rallegrarsi del male altrui deriva dall'odio.

Ma nei beati non vi sarà alcun odio.

Quindi essi non si rallegreranno delle sofferenze dei dannati.

2. I beati in patria saranno sommamente conformi a Dio.

Ora, « Dio non gode delle nostre pene » [ Tb 3,22 Vg ].

Quindi neppure i beati godranno delle pene dei dannati.

3. Ciò che è riprovevole in un viatore non può in alcun modo trovarsi in un comprensore.

Ma in un uomo viatore è sommamente riprovevole rallegrarsi delle sofferenze altrui, mentre è sommamente lodevole rattristarsene.

Quindi i beati non si rallegrano in alcun modo delle pene dei dannati.

In contrario:

1. Sta scritto [ Sal 58,11 Vg ]: « Il giusto si rallegrerà nel vedere la vendetta ».

2. Isaia [ Is 66,24 Vg ] afferma che « [ gli empi ] daranno spettacolo del loro scempio fino a saziare la vista di ognuno ».

Ora, la sazietà indica una refezione dello spirito.

Quindi i beati godranno delle sofferenze degli empi.

Dimostrazione:

Una cosa può essere oggetto di godimento in due modi.

Primo, direttamente: quando cioè si gode di una cosa in quanto tale.

E in questo modo i santi non si rallegreranno delle sofferenze dei peccatori.

- Secondo, indirettamente, o per accidens, cioè a motivo di qualcosa di aggiunto.

E in questo modo i santi godranno delle sofferenze degli empi, considerando in essi l'ordine della divina giustizia e la propria liberazione, della quale godranno.

E così la divina giustizia e la propria liberazione saranno la causa del godimento dei beati direttamente, mentre le sofferenze dei dannati lo saranno indirettamente.

Analisi delle obiezioni:

1. Rallegrarsi del male altrui in quanto tale deriva dall'odio; non così invece rallegrarsi del male altrui per qualcosa di aggiunto.

Anzi, in questo modo talora ci si rallegra persino del male proprio: come quando uno gode delle proprie afflizioni in quanto giovano per meritare la vita eterna.

Da cui le parole di S. Giacomo [ Gc 1,2 ]: « Considerate perfetta letizia, miei fratelli, quando subite ogni sorta di prove ».

2. Sebbene Dio non goda dei castighi come tali, ne gode tuttavia in quanto sono ordinati dalla sua giustizia.

3. Non è lodevole che l'uomo viatore goda delle sofferenze altrui come tali; però è lodevole che ne goda in quanto sono connesse con qualche altra cosa.

- Tuttavia la situazione del viatore è diversa da quella del comprensore.

Poiché nel viatore insorgono spesso delle passioni senza un previo giudizio della ragione.

E tuttavia in qualche caso tali passioni sono lodevoli, in quanto indicano una buona disposizione d'animo: come è evidente nel caso della vergogna, della misericordia e del pentimento per il male fatto.

Invece nei comprensori non ci può essere una passione che non sia preceduta da un giudizio della ragione.

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