Deliberazioni della Assemblea

IX. Il Convitto dei Catechisti

L'Assemblea Generale dei Catechisti dopo aver riesaminato alla luce delle direttive contenute nella Costituzione apostolica "Provida Mater Ecclesia", l'art.54 delle Regole e Costituzioni in cui è stata prevista l'istituzione di "gruppi familiari tipo convitto" e dopo aver rilevato le esigenze e i bisogni che si sono andati man mano accentuando tra i catechisti congregati rimasti senza le loro famiglie di origine, afferma l'importanza e l'urgenza della funzione che i gruppi familiari di catechisti debbono svolgere, e ciò in quanto:

- procurano ai catechisti rimasti soli le cure di cui hanno bisogno circa il vitto, l'alloggio e gli effetti personali e il calore e il conforto di una ritrovata vita familiare;

- favoriscono con forme più palesi e immediate quella comunione di carità che deve sempre esistere tra i catechisti;

- costituiscono un mezzo e un esercizio altamente efficace di perfezione spirituale e un aiuto per l'apostolato dei singoli;

- costituiscono nuclei di vita comunitaria a cui anche gli altri catechisti si possano appoggiare per trarne sostegno e aiuto, e accrescere il loro senso di comunità e di amore vicendevole e ai quali possono collaborare con l'aiuto fraterno.

Pertanto l'Assemblea Generale ha caldamente invitato:

- la Presidenza dell'Unione a procedere al più presto alla organizzazione di convitti tipo-famiglia, tenendo conto della condizione secolare dei catechisti;

- i catechisti rimasti soli a partecipare attivamente alla costituzione dei suddetti convitti.

L'Assemblea Generale, pur ammettendo che singoli Catechisti rimasti soli possano per fondati motivi non confluire nel convitto, ha ritenuto che non debbano essere attuate tra loro soluzioni di convivenza che, in quanto basate su motivi meramente umani, ne escludano indebitamente altri confratelli.

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