Relazione generale 1966-1972  

14.00 Conclusioni

Chiedo comprensione a tutti i presenti per la lunghezza della relazione, ma era necessario - a mio avviso - presentare all'Assemblea un quadro del sessennio il più ampio possibile, affinché ognuno, anche se straniero, sia in grado di valutare ogni cosa e di procedere conseguentemente.

Probabilmente, sarebbe opportuno per la prossima Assemblea che la relazione venga presentata prima a tutti i catechisti perché la possano esaminare con maggiore comodità.

Forse sarebbe anche bene costituire una Commissione che la esamini a la discuta per poi riferirne l'esito all'Assemblea riunita.

Per ora ci siamo attenuti alle disposizioni vigenti, perché tacitamente approvate dalla precedente Assemblea, disposizioni che risalgono al nostro Fondatore.

Non era infatti nei poteri del Consiglio Generalizio quello di modificarle.

Se si dovrà cambiare è l'Assemblea che lo deve decidere.

Anzi, si può fin da ora procedere a nominare una Commissione apposita che prepari una proposta di procedure per lo svolgimento delle Assemblee future.

Tali proposte potrebbero essere esaminate e approvate durante questi nostri lavori assembleari.

In ogni caso, è facoltà dell'Assemblea modificare o integrare le attuali procedure con provvedimenti provvisori validi per le nostre attuali riunioni.

Ritornando alla mia relazione, se qualcuno crederà di dover aggiungere o rettificare lo faccia con tutta libertà in vista del bene dell'Unione: è un suo pieno diritto e un suo preciso dovere.

Dal canto mio, con l'aiuto di Dio, non desidero che la verità innanzi tutto, quella verità che è il fondamento della carità, verità alla quale conduce la stessa carità.

Se qualcuno, invece, si fosse sentito trattato ingiustamente da certe mie osservazioni, sappia che prima di scrivere ho riflettuto lungamente senza che mai mi sia proposto di colpire o di offendere chicchessia.

Di ogni cosa e per ogni cosa sia ringraziato il Signore, l'Amabilissimo nostro Signore Gesù Crocifisso.

Indice