Giovanni Baiano

La malattia e la morte

Giovanni morì il 4 febbraio 1941, dopo circa due settimane di agonia in cui perse conoscenza, a causa di una febbre persistente, che non accennava a diminuire.

In quei giorni fu assistito dal catechista Pietro Fonti.

Giovanni non rientrò in sé, delirava oppresso dall'alta temperatura corporea, avendo contratto una forma di polmonite.

Non si sa ancora con precisione quale fu la causa ultima che ne causò il decesso.

Il dottore non si pronunciò, probabilmente la polmonite portò a delle complicazioni che furono fatali.

Tutto iniziò con quello che sembrava solo un malessere passeggero.

Giovanni, tornando a casa dalla Ditta incontrò la madre e le disse semplicemente: " Mamma, non mi sento bene ".

Poi forse prese qualcosa, si fermò ancora al tavolino per scrivere gli ultimi appunti, e poi crollò perdendo conoscenza.

Il medico curante gli fece parecchie applicazioni nei giorni seguenti; l'ultima notte rassicurò la famiglia dicendo che c'erano speranze di ripresa.

Invece, dopo mezzanotte, quando il dottore se ne andò, Giovanni ebbe un peggioramento e morì tra le 2 e le 3 del mattino.

Penso che al termine della lettura nasca spontaneamente il desiderio di rivolgere un ringraziamento a Dio, per le meraviglie che compie nelle sue creature, ed a Giovanni, che ha saputo corrispondere generosamente alla Sua Grazia, offrendoci nascostamente una bellissima testimonianza di vita.

Il presente documento è stato redatto grazie alla testimonianza del prof. Albino Baiano, Catechista Associato, che ha anche condotto il prezioso lavoro di raccolta dei documenti del fratello Giovanni.

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