Claudio Brusa

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Cenni biografici

Claudio Brusa nasce nel 1927 a Torino.

È figlio di un'ex mondina e di un tranviere che, nel tempo libero, suona la tromba nella banda municipale.

Cresce in una famiglia di estrazione contadina, originaria di Tricerro (VC), che abita alla periferia di Torino, in un immobile molto modesto situato in Borgata Parella: la parrocchia della sua infanzia è quella di N. S. della Provvidenza.

Ha un fratello, Alfio, di un anno più giovane, a cui è legato da un profondo affetto.

Frequenta l'Istituto Arti e Mestieri dei F.S.C, dove ultima il triennio di Avviamento Professionale ed il biennio di Licenza Tecnica: qui ha occasione di conoscere Fr. Teodoreto e Leonardo Rollino, l'attuale presidente dell'Unione Catechisti.

" Claudio era, come me, un ex allievo dell'Istituto Arti e Mestieri di Corso Trapani …

Più giovane di me di cinque anni frequentava, come tanti altri, l'Associazione "Maria Immacolata " presieduta dal Catechista Giovanni Fonti, nella quale maturarono diverse vocazioni: 2 missionari della Consolata, 1 Salesiano, 2 fratelli delle S. C., 5 catechisti dell'Unione " ( Leonardo Rollino ).

Claudio pronuncia la sua professione religiosa nell'agosto del 1944, divenendo membro consacrato dell'Unione Catechisti a soli 17 anni.

Trova quindi lavoro presso la ditta Fonti in qualità di apprendista disegnatore, ma a partire dal 1947 lascia l'impiego per farsi assumere dalla Casa di Carità dove, oltre ad insegnare Laboratorio Tecnologico e Religione, contribuisce ad organizzare i corsi della nuova sede di Corso Brin.

Tra il 1948 ed il 1949 presta servizio militare nel Corpo degli Alpini a Pinerolo, quindi viene mandato alla SMALP ( Scuola Militare Alpina ) di Aosta dove frequenta con grande profitto i corsi per Radiotelegrafisti e Sciatori.

Ottenuto il congedo, si iscrive al Liceo Artistico e consegue il diploma in disegno, per poi rientrare a tempo pieno negli organici della Casa di Carità, affiancando all'insegnamento di Disegno, Laboratorio Tecnologico e Religione ( materie teoriche ) l'attività di Istruttore di laboratorio ( esercitazioni pratiche per officina ).

Nel 1960 viene nominato Vice-Direttore dei corsi diurni.

Tutto questo impegno professionale è accompagnato da un intenso apostolato catechistico presso le parrocchie di N.S. della Divina Provvidenza, di San Giuseppe Cafasso e del SS. Crocifisso.

Per mantenere vivi i collegamenti con la diocesi partecipa con regolarità ai Convegni diocesani per la catechesi.

Fin dal primo momento della sua creazione ( 1966 ), la sezione giovanile dell'Unione Catechisti, gestita presso la Casa di Carità, lo vede tra gli animatori più attivi e capaci: anche l'attività legata ai soggiorni estivi in montagna ( Valprato Soana, Ronco Canavese, Chatillon, Gressoney S. Jean ) rientra in questa sua particolare predisposizione per l'apostolato giovanile.

Nel 1966 venne eletto membro del Consiglio Generalizio dell'Unione Catechisti e successivamente Consigliere della Casa di Carità.

Questa cospicua e spesso sfibrante serie di impegni, che praticamente non gli lasciano un briciolo di tempo libero, viene crudelmente stroncata da un incidente d'auto, un vero incontro faccia a faccia con sorella Morte, che interrompe bruscamente la sua attività presso la Casa di Carità.

Nel 1968, a Porte Pinerolo, mentre si accinge ad attraversare la strada in compagnia di due catechisti spagnoli e di un allievo della Casa di Carità, viene investito da un'auto sbucata all'improvviso da una curva cieca.

Il trauma, violentissimo, gli procura una serie di fratture multiple alle gambe e un grave dissanguamento che per poco non lo uccide.

Ricoverato all'ospedale Agnelli di Pinerolo subisce un intervento chirurgico che si prolunga per sei lunghe ore, durante le quali è più volte in pericolo di vita, e rischia di subire l'amputazione degli arti inferiori.

La tempra del suo fisico, alla fine, bene o male resiste, ma Brusa da quel momento rimane gravemente invalido alle gambe.

Senza quella sosta imprevista avrebbe potuto assumere responsabilità di grande rilievo all'interno dell'Unione, ma l'Onnipotente aveva deciso di metterlo alla prova.

Il Signore, prima di chiamarlo a sé, gli infligge 14 anni di "purgatorio" terreno, che Brusa dedica, nell'ambito dell'Unione Catechisti, a quella che il Vangelo definisce la "parte migliore".

Si impegna infatti su due fronti: la ricerca, lo studio e la meditazione delle fonti originarie dell'Unione ( scritti di Fra Leopoldo e Fr. Teodoreto ) e la rinnovata gestione della "Sorgente" di Baldissero che ai suoi occhi appariva come un potenziale "vivaio" nel quale far convergere quegli allievi della Casa di Carità che avrebbero potuto fornire nuove vocazioni essenziali al ricambio generazionale dell'Istituto.

Fino al 1977, inoltre, continua ad insegnare Religione; poi, le peggiorate condizioni di salute, lo obbligano a sospendere l'attività didattica.

Sul versante degli studi si dedica soprattutto ad un lavoro di raccolta, archiviazione e analisi testuale relativo ai Quaderni del Fondatore, al Diario di Fra Leopoldo, all'Adorazione a Gesù Crocifisso ( di cui apprezzava la versione originale ); ma è anche interessato alle origini del Movimento Adoratori ed ai rapporti dei Catechisti coi Fratelli S.C.

Una conseguenza diretta di queste ricerche è lo studio scientifico della Sindone sulla quale produce un interessante documentario e per la quale cura l'allestimento di una biblioteca specializzata, fornita di testi e documentazioni di alto livello.

Sul secondo versante, come presidente del gruppo giovanile dell'Unione Catechisti e maestro dei novizi, si prodiga per costituire a Baldissero, presso la "Sorgente", un vero e proprio Centro di Vita Spirituale.

Ordina una gran mole di materiale didattico-catechistico ( fotografie, fotocopie, diapositive, didascalie ecc. ) curando, anche attraverso un lavoro di squadra che coinvolge alcuni Catechisti ed ex allievi, la produzione di una serie di audiovisivi sulla Casa di Carità, l'Unione Catechisti e, come già detto, la stessa Sindone.

Il tutto viene eseguito con grande discrezione, tanto che oggi è difficile ricostruire punto per punto le fasi di quel lavoro teso a illuminare da una parte le ragioni fondanti dell'Unione e dall'altra la "nuova e santa generazione" promessa da Fra Leopoldo.

Il 2 settembre 1982, a seguito di un infarto non bene diagnosticato, Brusa moriva, lasciando dietro a sé un testamento fatto di dedizione, lavoro e fedeltà al carisma del Fondatore.

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